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The Assassination of Gianni Versace, per il fratello Santo è una “porcheria illustrata”

Ad Un giorno da pecora Santo Versace ha pesantemente criticato la seconda stagione di American Crime Story, incentrata sull’omicidio di suo fratello Gianni e sulla caccia all’assassino

pubblicato 16 Marzo 2018 aggiornato 1 Settembre 2020 02:05

Non c’è che dire: la seconda stagione di American Crime Story non è proprio piaciuta alla famiglia Versace, che ne è protagonista. The Assassination of Gianni Versace, in onda da noi su Fox Crime (l’ultima puntata andrà in onda venerdì prossimo) ha destato scalpore per come abbia raccontato l’omicidio del famoso stilista Gianni Versace per mano del serial killer Andrew Cunanan.

In realtà, più che focalizzarsi sullo stilista, la serie ha preferito seguire la caccia all’uomo che è nata dopo lo sparo che uccide Versace il 15 luglio di 21 anni fa. Il tutto, prendendo spunto dal libro di Maureen Orth “Vulgar Favors: Andrew Cunanan, Gianni Versace, and the Largest Failed Manhunt in U.S. History”. Un volume che non ha mai ottenuto l’autorizzazione della famiglia Versace: ne consegue che anche la serie tv di Ryan Murphy abbia incontrato la stessa diffidenza.

American Crime Story 2, le parole di Santo Versace

Se poco prima del debutto dello show, a gennaio, Donatella Versace aveva sottolineato la propria estraneità al progetto, oggi ad Un giorno da pecora su Rai Radio 1 suo fratello Santo ci è andato giù più pesante, prendendo le distanze da quanto viene raccontato nel telefilm:

“Se mi piace la serie tv The Assassination of Gianni Versace? E’ una porcheria illustrata che non riguarda neanche Gianni Versace, è piena di falsità, stupidità. E’ una serie fatta sul signor Cunnanan non su Gianni Versace”.

Santo Versace ammette di seguire la serie tv, ma “per capire quante porcherie e falsità dicono, è una cosa semplicemente oscena”. Per il presidente del gruppo Versace lo show sfrutta la tragedia per raccontare un’altra storia:

“La serie è su Andrew Cunnanan, non su Gianni, hanno strumentalizzato Gianni Versace perché fa audience”.

American Crime Story 2, le dichiarazioni della famiglia Versace

“Parlo solo per me”, ha poi detto ai conduttori Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, “ma penso che tutti quelli che hanno conosciuto Gianni la pensino alla stessa maniera”. La sua è la presa di posizione più esplicita della famiglia Versace, che un paio di mesi fa aveva diramato un comunicato che era comunque molto chiaro riguardo la propria posizione nei confronti della produzione di Fx.

“La famiglia Versace non ha mai autorizzato nè è stata coinvolta nella serie tv sulla morte del signor Versace”, si legge nel comunicato. “Dal momento che Versace non ha autorizzato il libro da cui lo show è stato tratto nè ha preso parte alla scrittura della sceneggiatura, questa serie deve essere solo considerata un lavoro di finzione”.

The Assasination of Gianni Versace, però, il suo dovere l’ha fatto, attirando l’attenzione della stampa e del pubblico, anche se quest’ultimo è stata inferiore rispetto alla prima stagione dello show, che raccontava il processo ad O.J. Simpson e che fu vista da oltre 3 milioni di telespettatori, contro i quasi due milioni della seconda stagione.

Le prossime stagioni di American Crime Story

Nonostante questo, Fx può dirsi pienamente soddisfatta della serie, tanto che altre due stagioni sono già in cantiere: la terza racconterà gli eventi successivi all’urgano Katrina in Lousiana (una serie di cambi in corsa ha costretto la produzione a rivedere l’intero progetto), mentre la quarta sarà incentrata niente meno che sullo scandalo dell’allora Presidente Bill Clinton e Monica Lewinsky.