Home Festival di Sanremo I Retroscena di Blogo: Sanremo 2018 dal 6 al 10 febbraio, un Festival di transizione in costruzione

I Retroscena di Blogo: Sanremo 2018 dal 6 al 10 febbraio, un Festival di transizione in costruzione

Il punto della situazione di Sanremo 2018

di Hit
pubblicato 11 Settembre 2017 aggiornato 21 Gennaio 2021 18:45

Ormai è lo sport preferito da chi scrive di televisione, ovvero gossippare sul prossimo Festival di Sanremo che si svolgerà al Teatro Ariston dal 6 al 10 febbraio del prossimo anno. Dato quasi per assodato che il direttore artistico della kermesse ligure dovrebbe essere Claudio Baglioni, diciamo dovrebbe perchè lui non ha ancora firmato un bel niente e c’è tutto un discorso di conflitto d’interessi suo e dell’eventuale coinvolgimento della Friends & Partner di Ferdinando Salzano da affrontare, sul “resto” ci si diverte a sparare nomi e cognomi come i fuochi di artificio all’ultimo dell’anno, a ferragosto o nelle feste di paese.

Ed appunto, come nelle più classiche feste di paese, ecco volare nell’aria prima i nomi di Mika, poi quello di Massimo Ranieri, quindi un improbabile Carlo Conti, una Antonella Clerici (che tanto si godrà un post-Festival insieme all’ottimo Gianmarco Mazzi) passando per Amadeus, Frizzi, un improbabilissimo Beppe Fiorello, una ancora più improbabile Milly Carlucci e chi più ne ha più ne metta.

Insomma una girandola di nomi di cui è impossibile capire su quali di questi la ruota si fermerà, sempre che l’idea della “conduzione multipla” rimarrà sul campo. Sembra però che Baglioni si ritaglierà un ruolo anche in video, ovviamente non la conduzione che non è nel suo DNA, di certo però vorrà avere voce in capitolo, non solo sul più piccolo dettaglio di Sanremo 2018, ma anche sulla scelta di chi dovrà dire “ecco a voi”. Detto questo ancora nulla è stato messo nero su bianco, quindi la tolda sanremese è ancora in alto mare.

A margine di tutto ciò appare piuttosto chiaro che questo sarà un Festival di transizione, una transizione fra il grande successo di Sanremo 2017 e la rivoluzione che sarà Sanremo 2019. Forse però proprio per questo la Rai dovrebbe tentare di immaginare un Festival diverso, che possa sperimentare delle situazioni e delle novità che possano essere poi d’insegnamento per il futuro.

Di certo tutto sarà più chiaro entro la data in cui partirà la macchina vera e propria del Festival, con la possibilità di inviare le canzoni alla commissione, ma di questo ne parleremo al momento opportuno (che non è adesso).

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