Home Serie Tv Sons of anarchy: tra potere, denaro e due ruote, alla ricerca del proprio equilibrio. Da stasera su Fx

Sons of anarchy: tra potere, denaro e due ruote, alla ricerca del proprio equilibrio. Da stasera su Fx

Certi telefilm, in America, si possono vedere solo sulla tv via cavo. E, in Italia, sul satellite. Non che “Sons of anarchy” (da stasera alle 23 su Fx, canale 119 di Sky) non abbia le potenzialità di andare sulla tv generalista, ma se ciò accadesse, molto probabilmente andrebbe in onda ad orari molto notturni. Un

pubblicato 7 Maggio 2009 aggiornato 6 Settembre 2020 00:26

Certi telefilm, in America, si possono vedere solo sulla tv via cavo. E, in Italia, sul satellite. Non che “Sons of anarchy” (da stasera alle 23 su Fx, canale 119 di Sky) non abbia le potenzialità di andare sulla tv generalista, ma se ciò accadesse, molto probabilmente andrebbe in onda ad orari molto notturni. Un peccato, ma anche un’inevitabile conseguenza di certe scene e dialoghi che il telefilm creato da Kurt Sutter, autore di “The Shield” contiene fin dal primo episodio.

D’altra parte, non si poteva fare con delicatezza o leggerezza un telefilm che ha come protagonisti i membri di un club di motociclisti, uno di quelli che intravediamo in qualche film d’azione e che ora si guadagnano tutta la scena con una storia che, udite udite, s’ispira nientemeno che all’ “Amleto” di Shakespeare.

Impensabile, su due piedi, ma in effetti i tratti del dramma ci sono tutti, ovviamente conditi dalla giusta -o eccessiva?- dose di violenza visiva e linguistica che fanno di “SOA” un telefilm crudo, ma anche intrigante nei suoi sviluppi. A partire dal protagonista, Jax (Charlie Hunnam, “Queer as folk” e “Cold mountain”), la cui scoperta di un manifesto programmatico scritto dal padre defunto sui Sons of anarchy, ormai dediti solo al traffico d’armi ed alla guerra con altre bande, lo rende più vulnerabile di fronte alle decisione del club di basare le proprie azioni sulla violenza o sulle minacce.

Sons of anarchy Sons of anarchy Sons of anarchy


A guidare il gruppo è Clay (Ron Perlman), patrigno di Jax, sposato con Gemma (Katey Sagal, “8 semplici regole” e voce originale di Leila in “Futurama”), la regina di Charming, cittadina in cui è ambientata la serie, nonchè vera manipolatrice di chuinque le capiti a tiro. Particolarmente ostile verso tutte le donne di suo figlio, compresa Wendy, ex tossicodipendente che ha appena dato alla luce suo figlio, potrebbe trovare del filo da torcere in Tara (Maggie Siff, “Mad men”), infermiera ma soprattutto ex amore di Jax.

E poi c’è il resto del club, formato tra gli altri dall’esperto in esplosivi Junior Bobby (Mark Boone Junior), il “medico” del gruppo Chibs (William Lucking), in passato al servizio dell’esercito britannico, ed Opie (Ryan Hurst, “The Ladykillers”), miglior amico di Jax.

Nessuno sconto verrà fatto ai nemici, ai traditori ed a chiunque si opporrà al club, legato da un forte senso di lealtà l’uno verso l’altro. Una famiglia, potremmo definirlo, che ha ricordato, sia alla stampa che al pubblico americani, un’altra famiglia famosa sulla tv via cavo, ovvero i Soprano. I contrasti tra valori ed azioni eseguite, così come la forza drammatica di alcuni personaggi, rendono “Sons of anarchy” un prodotto assolutamente da tenere d’occhio, e che potrebbe rivelare molte sorprese in futuro.

Intanto, ai 13 episodi della prima stagione, ne seguiranno altrettanti la per seconda, in onda il prossimo settembre. Se la media rimarrà quella molto alta dei quasi 6 milioni di telespettatori e le storie verranno sviluppate tanto quanto meritano, sarà forse possibile dire che Jax e soci sono i degni eredi di Tony e la sua famiglia allargata.


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