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Boris Giuliano – Un poliziotto a Palermo, su Raiuno la storia di colui che ha dato il via alle indagini sulla mafia

Su Raiuno Boris Giuliano-Un poliziotto a Palermo, film-tv che racconta le indagini dell’uomo che ha lavorato per scoprire chi si celasse dietro alle attività mafiose

pubblicato 23 Maggio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 00:35

L’impegno della Rai per raccontare le storie di personaggi che hanno contribuito nella lotta alla mafia continua con Boris Giuliano-Un poliziotto a Palermo, in onda questa sera e domani alle 21:20 su Raiuno. Il film-tv porta all’attenzione dei telespettatori la figura, appunto, di Boris Giuliano, a capo della Squadra Mobile di Palermo e che fece delle indagini sul rapporto tra Cosa Nostra e la politica il centro delle sue azioni.

Giorgio Boris Giuliano (Adriano Giannini) era avviata ad una carriera da imprenditore internazionale quando, spinto dal desiderio di giustizia, decide di rientrare in Sicilia, dove prende il posto dell’amico Bruno Contrada (Antonio Gerardi) come capo della Squadra Mobile.

A Palermo, mafia e salotti buoni si uniscono, rendendo difficile distinguere gli uni dagli altri. Giuliano, però, non si unisce alla mischia, ma passa al setaccio ogni sua conoscenza, decidendo con attenzione chi frequentare. Il suo lavoro è anche quello di far sentire al sicuro la moglie Maria Leonetta (Nicole Grimaudo), giovane donna che deve ancora finire gli studi universitari.

Il protagonista riesce così, grazie anche alla sua vitalità, a formare una squadra, che sarà soprannominata “Squadra dei Giusti”, tramite cui riesce ad avere più chiaro il quadro di chi gestisce gli affari mafiosi a Palermo. Un compito in cui si fa aiutare dal suo braccio destro Tonino De Luca (Ettore Bassi) e dal giornalista Marco Alliati (Francesco Montanari): il rapporto con la stampa è, infatti, molto importante per Giuliano, che avvia una collaborazione con i mezzi di comunicazione che reinventa i metodi d’indagine della Polizia.

Quando il giornalista Mauro De Mauro (Manlio Dovì) sparisce misteriosamente, Boris capisce che c’è sotto qualcuno di importante. Il suo lavoro lo porta ad individuare uno dei potenti che tiene le fila dei traffici illeciti: per questo, indice una conferenza stampa, ma la sua missione viene ostacolata da chi rimette in libertà i boss arrestati, permettendo ai latitanti di avere ancora vantaggio sulla sua squadra.

Nonostante le minacce, Boris continua a lavorare fin quando, il 21 luglio 1979, viene ucciso mentre entra in un bar da Leoluca Bagarella (Francesco Benigno). L’attività di Giuliano, però, resta importante per ricostruire l’attività della mafia ed arrivare all’istruttoria di Falcone e Borsellino ed al successivo maxiprocesso del 1986.

Boris Giuliano-Un poliziotto a Palermo è co-prodotto da Rai Fiction e da Oceans Productions, scritto da Angelo Pasquini (che ha curato anche il soggetto), Giovanna Koch e Ricky Tognazzi, quest’ultimo anche alla regia, mentre Francesco La Licata, giornata che fu a fianco di Giuliano (ed a cui s’ispira il personaggio di Montanari), ha curato la supervisione storica della fiction.

Un film-tv che vuole così portare in televisione la storia di un uomo che ha fatto della lotta alla mafia e della ricerca della giustizia i punti fondamentali della sua vita e che, come ha detto il direttore di Rai Fiction Tinni Andreatta durante la conferenza stampa, serve a ricordare gli uomini che, come lui, non si sono arresi di fronte alle ingiustizie:

“Abbiamo costruito questo racconto, Rai1 lo offre nella settimana della Legalità. È un racconto che segue la battaglia dello Stato contro la mafia. Come quella di Felicia Impastato, è una storia che rappresenta il dna della nostra memoria. L’elemento in comune tra le due storie è quella della scelta individuale. La storia di Boris Giuliano è la storia di un uomo che aveva una carriera da dirigente al Nord ma che ha scelto di schierarsi dalla parte dello Stato e di tornare in Sicilia”.

Tognazzi, invece, ha voluto sottolineare il tentativo di ricordare Giuliano e la sua passione per la verità:

“Ci siamo chiesti più volte, durante la scrittura, con Angelo Pasquini e Giovanna Koch, che cosa spingesse un uomo a rischiare tanto, ma soprattutto dove trovasse la forza di andare avanti, nonostante gli orrori che si consumavano intorno a lui. La risposta è semplice. La passione per il suo lavoro, il senso del dovere e la ricerca della verità, insieme all’amore per la sua famiglia e per gli uomini della sua squadra di cui si sentiva fortemente responsabile, erano più forti della paura. Sergio Giussani, il produttore, ha inseguito questo progetto con convinzione ed entusiasmo per molto tempo, trovando una sponda nel Direttore di Rai Fiction Tinny Andreatta, da sempre attenta a promuovere storie che possano restituire alla memoria collettiva le gesta di personaggi come Boris Giuliano: poliziotto, padre e marito esemplare, un vero eroe dei nostri tempi. Un ringraziamento speciale va a Pino Corrias e a Fabrizio Zappi, ma anche a molti di quelli che con Boris hanno condiviso la vita e il lavoro e che ho avuto la fortuna d’incontrare.”