Home Sanremo 2009 – La seconda puntata in liveblogging su TvBlog – Eliminati Sal Da Vinci, Al Bano e Niki Nikolai & Di Battista

Sanremo 2009 – La seconda puntata in liveblogging su TvBlog – Eliminati Sal Da Vinci, Al Bano e Niki Nikolai & Di Battista

Mentre Max Giusti apre gli ultimi pacchi di Affari Tuoi, o meglio “li scavicchia” (cit.) per poi aprirli, siamo pronti per seguire la seconda serata del Festival di Sanremo chiamata a replicare il successo negli ascolti di ieri, stasera però Mediaset non ci va morbida e propone il talent Amici. Bonolis saprà difendersi dalla sua

18 Febbraio 2009 20:16



Mentre Max Giusti apre gli ultimi pacchi di Affari Tuoi, o meglio “li scavicchia” (cit.) per poi aprirli, siamo pronti per seguire la seconda serata del Festival di Sanremo chiamata a replicare il successo negli ascolti di ieri, stasera però Mediaset non ci va morbida e propone il talent Amici. Bonolis saprà difendersi dalla sua futura ospite? (Fotogallery della seconda puntata)


21.08 – Altra partenza anomala, spezzone di Amadeus, il film di Milos Forman dell’84 che racconta la vita di uno dei geni della storia della musica: Wolfgang Amadeus Mozart. Le immagini del film, con Salieri che cerca di seguire la dettatura del Requiem di un Mozart malato. Sfuma la sequenza del film e si entra nel teatro Ariston, arrangiamento rock che diventa un omaggio ai Pink Floyd. Azzeccatissimo, chissà cosa ne penserebbero però i due giganti Mozart e Pink Floyd di ritrovarsi proiettati sullo stesso palco di Povia e dei Gemelli Diversi.

Bonolis entra in scena e difende la Zanicchi, in qualche modo “vittima” del monologo di Benigni. Roberto scherzava, ma può aver avuto un effetto nocivo sul giudizio della giuria demoscopica, il conduttore “non vuole influenzare nessuno”, però lo fa. Giustamente.

Partono le 13 esibizioni della serata, con Alexia e Mario Lavezzi. Il duetto anomalo funziona, il pezzo è scritto con Mogol e riesce ad esaltare le cose migliori dei due interpreti. Il conduttore spiega il senso della giuria demoscopica in sala per stilare questa classifica: “con il televoto i cantanti che si esibiscono dopo hanno a disposizione un pubblico minore…la gente va a letto“. Ecco, magari si potrebbe farlo durare meno, no?


Entra Eleonora Abbagnato, la ballerina italiana che ricopre il ruolo della “bella” di serata. Dall’Opéra di Parigi arriva e ringrazia Bonolis per aver confessato che il suo accento francese “lo attizza”. Complimenti allo spirito d’adattamento.


21.30 – Riecco Povia, il pubblico in sala gradisce in maniera “anomala” con tanto di battimano sulla strofa “rappata”. La canzone è bruttina, il testo di una banalità irritante, manca solo che Luca amasse i fiori e i fiorai quando era adolescente. Lui raccoglie l’applauso anticipato e abbandona il palco lasciando al suo posto il cartello “Nessuno ha sempre ragione”. Le polemiche gli stanno montando la testa.


Al Bano è uguale a se stesso, ma stavolta appare particolarmente “confuso”, urla con sforamenti nella lirica messe lì un po’ a caso. C’è a chi piace. Bonolis è letteralmente osannato da tutto il teatro Ariston, con i giurati in galleria a fare gli ultras, non sarà un po’ presto? Arriva anche il momento di Luca Laurenti che abbandona nuovamente il suo consueto farsetto da vittima di Bonolis per cantare New York, New York di Frank Sinatra. Furbescamente modera l’assolo finale, troppo difficile. Altro super applauso, potrebbe diventare fastidioso alla lunga.


Niki Nikolai con Stefano Di Battista, la canzone di “Lorenzo Cherubini” risulta molesta con la sua forzata solarità, peccato per il musicista vero con Di Battista. Innocua, non pare in grado di andare lontano, né al Festival né nelle classifiche. Sal Da Vinci, la “tassa” che il Festival deve pagare alla musica neomelodica campana, servirà ma non è certamente un valore aggiunto.


22.10 – Rientro dalla pubblicità con i Gemelli Diversi, i “giovani” dell’hip hop italiano commerciale non affascinano nella versione sanremese nonostante il licenzioso “vaffanculo”. Altro siparietto Bonolis-Laurenti in attesi del bellone della serata, Nir Lavi, modello israeliano “dagli occhi che parlano”, almeno loro parlano. Insopportabile l’accento inglese volutamente maccheronico di Bonolis, che parla perfettamente in quella lingua. Il trittico che segue è onestamente imbarazzante, Pupo – Youssu ‘Ndour – Paolo Belli, canzone brutta e trionfo di buonismo e luoghi comuni.


Francesco Renga propone un’esecuzione assolutamente impeccabile, un po’ “moscio”, un po’ da moderno Al Bano il pezzo, il pubblico non sembra gradire particolarmente. Inevitabile gag fra Eleonora Abbagnato e Bonolis sull’attrezzatura del ballerino classico si conclude con i commenti del conduttore sul sospensorio, si poteva fare meglio, non si poteva evitare.


Masini canta un pezzo che in altri tempi si sarebbe definito, un po’ retoricamente, “di denuncia”, ma è una denuncia tranquillizzante e qualunquista: “non cambia mai niente“. Ma dai?
Torna un momento “televisivo”, la televisione che Bonolis e Laurenti sanno fare meglio, magari non originalissimo, ma funziona più di un balletto (che questa sera temiamo arrivi, vista la presenza dell’Abbagnano). Il sketch termina con un’altra occasione per fare un po’ di cagnara con il pubblico in sala, particolarmente coinvolto o indisciplinato a seconda della chiave di lettura. Coro su “Tanto pe’ cantà” di Petrolini, resa celebre da Nino Manfredi.


22.58 – Patty Pravo, particolarmente licenziosa con una maglietta completamente trasparente che lascia intravedere il seno, viene trattata dal pubblico come un “monumento” della musica italiana. Per carità, legittimo, ma la canzone non è un granchè, nonostante il fascino immutato della regina del Piper.


L’annunciato omaggio a Fabrizio De Andrè con la Pfm, Claudio Santamaria e Stefano Accorsi che cantano Bocca di Rosa esalta le qualità canore di Santamaria, con Accorsi particolarmente contratto, ma che merita un plauso per essersi messo in gioco. Non c’era migliore occasione per spingere la Premiata Forneria Marconi a rompere il tabù sanremese, il Pescatore esalta il caldissimo pubblico dell’Ariston. Cose mai viste, fa piacere vederle.


Marco Carta non esattamente fortunato a “capitare” subito dopo la Pfm che canta De Andrè, resta il fatto che fa esattamente quello che ci si aspetta da lui, accontentando le sue fan senza volere e riuscire a stupire. Fortuna che non si viene giudicati dal televoto, stasera con Amici in contemporanea sarebbe stato un bagno di sangue per Marco.


23.37 – Dopo il solito Fausto Leali, semplicemente datato, arriva Dolcenera, una delle favorite secondo i rumor (basati su non si sa cosa) della vigilia. La canzone è molto ruffiana e vagamente pop-rock, non una delle ballatone tormentate al pianoforte che le hanno danno la relativa fama di cui godeva prima di questo festival. Potrebbe togliersi qualche soddisfazione. Ci tocca il balletto, come facilmente previsto, con Laurenti nel ruolo del clown in versione Tafazzi.


Prima delle esibizioni delle Proposte Bonolis propone il momento “reading”, una lettera di Paolo Giordano, l’autore de La solitudine dei numeri primi, che viene recitata da Alessandro Haber. Nella scoppiettante kermesse sanremese fa il suo ingresso il tema della crisi economica, raccontato in maniera un po’ pretenziosa da Giordano, è comunque una novità.

Anche stasera la Gialappa’s Band anticipa i nomi dei tre eliminati: Sal Da Vinci, Al Bano e Niki Nikolai & Di Battista. Se hanno ragione mi sembrano delle ottime decisioni, non male questa giuria demoscopica.

Ecco i giovani, con tanto di “benedizione” del big della musica. Silvia Aprile con “Un desiderio arriverà“, accompagnata virtualmente da Pino Daniele, già vista ad X-Factor, non azzeccata la canzone. Ci tocca un’altra figlia dei Pooh, sponsorizzata da Vecchioni, Chiara Canzian, con “Prova a dire il mio nome“, pezzo pretenzioso e incredibile stecca, penosa. Arriva il turno di un altro pezzo di Amici, Karima, con una canzone (“Come ogni ora“) dell’intramontabile e classicissimo Burt Bacharach; sbadigli e più di qualche imperfezione fra un acuto volutamente spettacolare e l’altro. Tocca alla nuova proposta 62enne, la storica corista di Lucio Dalla, Iskra con “Quale amore“. Finora la più brava, nonostante la canzone bruttina, ma ha senso metterla a confronto che ragazzi che sono alle primissime esperienze? Si può pagare ugualmente l’emozione del palco dell’Ariston con la sua esperienza? Barbara Gilbo con “Che ne sai di me” fa finta di essere la Bertè, stona, gracchia e chiude il pezzo con un “ciao, ciao”. Ecco, “ciao”. L’ultima nuova proposta è Arisa con “Sincerità“, personaggio particolare, non festivaliero, canzone spensierata, orecchiabile, una specie di Kate Nash italiana senza irriverenza. Potrebbe vincere lei, non sarebbe una cattiva idea.


0.43 Orario civile e chiusura del Festival, ecco i 10 cantanti ammessi direttamente alla serata di venerdì, gli esclusi sono gli stessi proposti dalla Gialappa’s in anticipo: Sal Da Vinci, Al Bano e Niki Nikolai & Di Battista.

Saluti e buonanotte.

Festival di SanremoPaolo BonolisRai 1