Home L'Isola dei Famosi L’Isola dei famosi, Simona Ventura “complottista”. Perché la disegnano così?

L’Isola dei famosi, Simona Ventura “complottista”. Perché la disegnano così?

Perché la “strategia” di Simona Ventura all’Isola dei Famosi è migliore di quella che la vuole distruggere

pubblicato 18 Marzo 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 03:17

Doveva essere la ritrovata Isola di Simona Ventura. E invece è diventata l’Isola del Simona Ventura contro tutti. O forse il “piano” di Mediaset era questo sin dall’inizio, tenderle una mano per poi abbandonarla sull’orlo del precipizio.

L’unico modo, per SuperSimo, per rinascere davvero sarebbe stato quello di ripartire con grinta sì, ma basso profilo. Invece l’edizione in corso dell’Isola si è aperta con uno stucchevole effetto panegiristico. Da una conduttrice, quale Alessia Marcuzzi, forzatamente schierata, a due opinionisti come Alfonso Signorini e Mara Venier guardinghi, apparentemente in attesa del suo primo passo falso. Che è presto arrivato.

Perché, se bisogna incolpare Simona Ventura di una cosa, è della sua ingenua istintività. La conduttrice è partita per l’Isola, per sua stessa ammissione, “pazza col botto”. E si è ritrovata, durante la prima puntata, a vergognarsi tra le righe della sua scelta, vedendo la sua “Isola” snaturata e denudata.

Così, forse per cercare di elevare il livello, lei ha cercato di nobilitare l’esperienza del naufragio televisivo e gli autori l’hanno utilizzata come sola chiave di racconto. Simona è partita coi proclami “sono per le donne” e ha fatto di tutto per imporsi nelle prove leader, vincendo quella della seconda puntata che le ha dato in mano le chiavi del gioco. Ecco, a questo punto, la cazzata: quella di aver nominato di pancia Mercedesz, salvo poi pentirsi lei stessa per l’incoerenza perché “solo i cretini non cambiano idea”, lo ha sempre dichiarato lei stessa.

A quel punto sono partite le teorie del complotto e Simona è diventata quella che gioca sporco, che fa troppe strategie e per questo “non verrà premiata” dal pubblico. A veicolare questa teoria Alfonso Signorini che sembrava, però, “crederci sempre” sin dalla vigilia dell’Isola, avendo lui stesso sentenziato a Verissimo:

“Dicono che durerà come un gatto in tangenziale. Dovrà essere attenta a non sfruttare troppo la sua conoscenza del meccanismo e giocare alla pari”.

A questo punto non resta che attendere l’eventuale colpo di grazia, l’entrata in corsa di Stefano Bettarini, per rendere la Ventura vittima di se stessa e della sua insana scelta. Perché la sensazione è che Mediaset, alla fine di quest’Isola, non voglia sentirsi nelle condizioni di “riconsacrare” Simona Ventura.

Questo significherebbe penalizzare la “sua” Alessia Marcuzzi, togliendole lo scettro del reality che detiene da anni senza infamia e senza lode. E significherebbe mettere Alfonso e Mara alla mercé della sua forte personalità, visto che ai tempi della sua Isola lei li avrebbe fatti rigare dritto.

Insomma, la sensazione è che il sacrificio televisivo di Simona Ventura farebbe un po’ comodo a tutti, a Mediaset per prima che negli ultimi anni ha sempre fatto orecchi da mercante di fronte al suo effettivo ritorno e che ora potrebbe godersi l’ultimo round, quello della disfatta, senza opporre resistenza. Non a caso la Henger è già andata in un noto programma Mediaset a “spu**anare” Simona, accusandola di aver creato un regime di sudditanza psicologica.

Eppure, alla luce di tutto questo, chi scrive questo pezzo tifa per SupeSimo, ora più che mai. Perché non è mai stata più autolesionista, fragile e autentica di oggi. Perché cerca di sopravvivere come può nella pochezza di un cast imbarazzante privo di modelli positivi (ora vogliamo far passare il divo del Segreto e la figlia della Henger per i due santi anticonformisti?).

La Ventura è diventata “quella che fomenta il sistema”. E, invece, nonostante tutto è quella che sta andando contro la deriva dell’Isola. Che sia per questo che la stiano disegnando così male, per liquidarla con un ‘sei falsa Simona’ di arisiana memoria? Speriamo che Simona risorga davvero dalle ceneri e da questa operazione di autodistruzione che, evidentemente, non si è solo cercata.

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