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I Beati Paoli, annunciata la serie tv con Giuseppe Tornatore regista e supervisore

Giuseppe Tornatore sarà regista del primo episodio e supervisore de I Beati Paoli, serie tv composta da 12 episodi tratta dall’omonimo romanzo di Luigi Natoli ed ambientata nella Sicilia del diciassettesimo secolo

pubblicato 9 Febbraio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 04:58

Dopo averlo anticipato, pur mantenendo il riserbo sui dettagli, in una puntata delle settimane scorse di Tv Talk, ora Giuseppe Tornatore ha annunciato il progetto televisivo in cui sarà coinvolto: trattasi de I Beati Paoli, serie tv in 12 episodi, prodotta dalla Leone Film Group, di cui il regista premio Oscar dirigerà la prima puntata per poi supervisionare il progetto.

La serie tv sarà pronta per il 2017, ma non è ancora noto chi la manderà in onda: in ballo, quindi, ci sono sia la Rai, Mediaset che Sky, ma anche Netflix, che potrebbe così ampliare la propria produzione in loco dopo aver annunciato la serie tv tratta da Suburra.

I Beati Paoli sarà tratto dall’omonimo romanzo di William Galt, ovvero Luigi Natoli, pubblicato prima ad episodi sul Giornale di Sicilia nei primi anni del Novecento, e poi ripubblicato in diverse edizioni. “I Beati Paoli è uno dei romanzi d’appendice più popolari del ‘900”, ha detto Tornatore. “Avevo sempre sognato di farne un film, ma probabilmente oggi la sua destinazione ideale è quella del serial televisivo. Pertanto, quando i produttori Andrea e Raffaella Leone mi hanno proposto di supervisionare il progetto dirigendone la puntata pilota, ho aderito con entusiasmo. Sono certo che si tratterà di una magnifica esperienza”.

“Siamo onorati di poter annunciare questo progetto”, hanno aggiunto i due produttori, “che consolida il rapporto di collaborazione e di grande stima instaurato con Giuseppe Tornatore e che consente alla Leone Film Group di avviare il percorso di internazionalizzazione della produzione seriale, che costituirà un nuovo fondamentale asset per la crescita del Gruppo”.

I Beati Paoli racconta le vicende legate all’omonima setta che sarebbe stata attiva in Sicilia tra il diciassettesimo ed il diciottesimo secolo. Nota per essere composta da vendicatori pronti a punire lo strapotere dei più potenti, in realtà si hanno poche informazioni a riguardo, tant’è che non è ancora stata accertata l’esistenza di questa setta. Il romanzo in particolare si sofferma sulla figura di Emanuele, giovane siciliano che, anni prima, era stato salvato da don Girolamo Ammirata e cresciuto da lui e dalla moglie. La madre di Emanuele era scappata con il figlio neonato per sfuggire dal cognato, don Raimondo Albamonte della Motta che, dopo la scomparsa del fratello, fa di tutto per ottenerne il titolo di duca. Don Girolamo, però, appartiene ai Beati Paolo che, scoperto ciò che ha fatto don Raimondo, lavorano affinchè quest’ultimo paghi per le proprie azioni.

Sembrano esserci, quindi, tutti gli elementi per una serie tv capace di incuriosire e far discutere, in linea con la produzione internazionale di show che uniscono drama a colpi di scena in racconti ricchi di tensione. Il romanzo di Natoli divenne un film nel 1948, dal titolo “I cavalieri delle maschere nere”, per la regia di Pino Mercanti, mentre nello sceneggiato L’amaro caso della Baronessa Carini del 1975 i Beati Paoli sono collegati alle vicende dei protagonisti del racconto.