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L’Onore e il Rispetto – Parte quarta, Garko sfida il trash e diventa eroe dei Prediciottesimi

L’Onore e il Rispetto-parte quarta non bada alle critiche di trash e resta coerente al suo stile esagerato, mentre Gabriel Garko diventa un eroe a cui i fan della fiction s’ispirano

pubblicato 1 Settembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 11:22

Parlare di trash quando si parla de L’Onore e il Rispetto è ormai un esercizio ripetitivo. Un po’ perchè è già stato scritto tante volte, un po’ perchè tra una stagione e l’altra della fiction con Gabriel Garko la Ares ha prodotto altre serie tv che hanno reso lo stile esagerato ed, appunto definito “trash” da molti, un genere tutto particolare, con cui ha trovato il successo.

L’Onore e il Rispetto-Parte quarta non delude le aspettative di coloro che vogliono vedere proprio quello stile narrativo, fatto di scene d’azione, altre di sesso, parolacce e dialoghi che, se non sono proprio come quelli di True Detective, riescono comunque a diventare citazioni. Ciò che fa di questa fiction un evento, sia per i suoi detrattori che per i fan, è ormai la presenza di Gabriel Garko, eroe negativo di una saga a cui ne capitano di tutti i colori e che, anche per questo, rafforza la propria potenza narrativa.

Tonio Fortebracci è ormai una figura di riferimento per quel pubblico che vede in lui un personaggio carico di motivazioni che lo spingono a raggiungere ogni suo obiettivo. Poco importa se si tratta di proteggere la figlia o uccidere tutti i suoi nemici: Tonio è un modello, simbolo di un machismo in un’Italia in cui i giovani, per festeggiare i diciotto anni, realizzano video con tanto di colonna sonora della fiction per darsi un’aria di maturità più credibile.

Garko, al di là delle capacità recitative, ha raggiunto con questo personaggio un fascino tale da diventare fonte di ispirazione di prediciottesimi (in quanti chiederanno di poter ripetere la scena del grattacielo della prima puntata?) e di una fascia di pubblico che vede nei suoi personaggi una semplicità mista ad un presenza scenica tale da permettergli di essere a prescindere il vincitore. Solo in una fiction di questo genere si poteva raggiungere questo scopo: abbandonando le intenzioni di miglioramento del comparto produttivo ma esaltando le doti di un genere che sembra avere l’esclusiva su Canale 5 (The Lady permettendo).

C’è da dire che L’Onore e il Rispetto, per quanto criticato e preso in giro, ha mantenuto una coerenza narrativa e stilistica che gli fa onore: non c’è l’intenzione di migliorarsi o di dimostrare uno spessore che non si è mai voluto avere, ma solo la volontà di soddisfare la sete del pubblico di scene che altrimenti non vedrebbero da altre parti.

Inutile parlare di trash, quindi: per L’Onore e il Rispetto è una questione che va solo a suo vantaggio. Un po’ perchè se ne è già parlato troppe volte, un po’ perchè di trash (o di mediocrità), nella tv di oggi, ce n’è abbastanza da rendere tutto passabile.