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The Boys 3, all’insegna di Patriota e di una provocazione sempre maggiore: la recensione

La terza stagione di The Boys alza l’asticella della provocazione visiva, con scene sempre più al limite: e con Eroegasmo aspettatevi ancora di più…

pubblicato 3 Giugno 2022 aggiornato 10 Giugno 2024 12:22

I ragazzacci sono tornati. E no, non parliamo della gang che dà la caccia ai supereroi in The Boys 3, ma dei supereroi stessi. La terza stagione di una delle serie tv più popolari di Prime Video -disponibile con i primi tre episodi da venerdì 3 giugno 2022, gli altri cinque usciranno uno a settimana, ogni venerdì- alza ancora l’asticella della provocazione, soprattutto a livello visivo, creando scene che entrano di diritto nella collezione di momenti cult di The Boys.

The Boys 3, recensione

Dopo due stagioni in cui si è fatta ampiamente chiarezza su come questa serie abbia sì degli spazi di bianco e nero, ma anche numerose zone grigie, la terza si riallaccia a quanto proposto in precedenza ma dà alla storia una marcia in più per poter proseguire.

E quella marcia in più è l’individuazione da parte sia dei The Boys che dei Sette di un nemico comune: Patriota. C’è poco da fare, il personaggio interpretato in maniera eccelsa da Antony Starr resta il vero cardine di tutta la narrazione: dalle sue scelte amorose scellerate, fino ai suoi scatti d’ira con conseguenze mortali per chi lo circonda, il leader all’apparenza buono e protettivo ma in realtà perfido ed assetato di potere diventa in questi nuovi episodi il motore anche delle vicende altrui, oltre che delle sue.

The Boys 3
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Dei vari personaggi proposti, Patriota è indubbiamente quello su cui la sceneggiatura punta di più in questa stagione: da eroe apparentemente invincibile si passa ad una figura di cui iniziamo ad intravedere le crepe di un’esistenza passata a fingere di volersi preoccupare degli altri. Nel suo finto buonismo, Patriota ha trovato un veleno che l’ha contaminato fino a quello che sembra essere diventato un punto di non ritorno. Ed a beneficiarne, ovviamente, è la storia.

Eric Kripke ed la sua writer’s room riescono a tenere saldamente le redini di un racconto che, per certi versi, rischierebbe di aver già dato tutto nelle sue prime stagioni. Ecco che, allora, il classico stratagemma dell’introduzione di un nuovo personaggio –Soldatino, il primo supereroe della storia- è il boost che serve per spingere l’azione ancora oltre e ricordarci che i limiti, in questa storia, sono ancora molto lontani.

Perché se è vero che The Boys 3 cerca ancora di più di riflettere il mondo di oggi con una storyline dedicata al Black Lives Matter, i fan della serie la seguono soprattutto per scoprire fin dove si spingeranno gli sceneggiatori questa volta. The Boys è forse la serie tv più splatter in onda in questi anni: uno status che viene mantenuto anche nella terza stagione.

Una violenza visiva resa possibile da effetti speciali sempre all’altezza della situazione, oltre che ovviamente dal genio fumettistico di Garth Ennis e Darick Robertson. Proprio da loro è nato “Eroegasmo”, uno dei momenti cult della serie che Kripke ha colto la sfida di adattare per il piccolo schermo: un’orgia tra eroi che occuperà il sesto episodio e che, promettono autori e produzione, sarà iconico nel suo superare i limiti. Ragazzacci davanti e dietro le telecamere.

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