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Roberto Saviano Day: dal Tg La7 a Ballarò le proteste per gli ostacoli su Vieni via con me

Ieri è stato il Roberto Saviano Day: le proteste dello scrittore campano sulle difficoltà che sta vivendo Vieni via con me, la trasmissione che sta preparando con Fabio Fazio sono andate in onda sia sul Tg La 7, sia in diretta telefonica a Ballarò (i due video dopo il salto). Sempre ieri vi davo conto

di marina
pubblicato 20 Ottobre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 11:46

Ieri è stato il Roberto Saviano Day: le proteste dello scrittore campano sulle difficoltà che sta vivendo Vieni via con me, la trasmissione che sta preparando con Fabio Fazio sono andate in onda sia sul Tg La 7, sia in diretta telefonica a Ballarò (i due video dopo il salto).

Sempre ieri vi davo conto del comunicato stampa reso noto dalla direzione generale Rai dove si precisa che il rallentamento nella messa in onda di Vieni via con me è da imputare agli alti cachet richiesti da alcuni ospiti. Ma sia Saviano sia Lucio Presta, agente di Roberto Benigni, una delle star accusate di essere esose, hanno smentito.

Spiega Roberto Saviano che tutti gli ospiti hanno da subito manifestato l’intenzione di partecipare anche gratis. Il punto, dice lo scrittore campano, non è quello e lo sottolinea anche in una lettera indirizzata a Paolo Garimberti:

La Rai ha fatto di tutto in questi mesi per boicottare il nos­tro lavoro: ci hanno ridotto lo stu­dio, gli attori, gli ospiti, hanno ten­tato di tagliare le pun­tate da quat­tro a due, ci hanno messo in pro­gramma prima con­tro le par­tite di coppa e poi con­tro Il Grande fratello. Nel con­tinuo brac­cio di ferro con l’azienda abbi­amo avuto al nos­tro fianco solo la direzione di Raitre. Alla fine è stato chiaro, ci tro­vi­amo di fronte ad un para­dosso: un edi­tore che, non avendo la forza per boc­ciare una trasmis­sione, fa di tutto per farla andare male, per ridurne al min­imo l’audience e costringerla in una nic­chia dove non dà più fas­tidio. Noi avremmo voluto fare un pro­gramma ambizioso, di qual­ità, con ospiti impor­tanti e des­ti­nato ad un grande pub­blico per rac­con­tare un’Italia che rara­mente appare in tv.


Ha raccontato Saviano a Mentana che i dirigenti Rai hanno gli hanno chiesto di poter conoscere in anteprima le storie che avrebbe letto in trasmissione. Ebbene, ammette lo scrittore:

da neofita ho accettato e ho consegnato le storie che avevo scritto.

E ciosa raccontavano queste storie. Scrive Saviano a Garimberti:

Vol­e­vamo par­lare di macchina del fango, di mafia e polit­ica, di come fun­zio­nano i voti di scam­bio, delle bugie sul ter­re­moto, del busi­ness dei rifiuti: guarda caso, quando i diri­genti Rai hanno conosci­uto la scaletta delle trasmis­sioni, tutto è diven­tato più dif­fi­cile. È allora evi­dente che sono i con­tenuti della trasmis­sione a fare paura: ma sui con­tenuti nes­suno di noi è dis­posto a trattare, sono la nos­tra libertà.

Una riflessione però sul servizio pubblico a questo punto si pone: possibile che ciò che poi interessa il telespettatore deve sempre subire mortificazioni di ogni genere?

Fabio FazioLa7