Renato Brunetta: “Porta a porta senza equilibrio. Per Vespa finita un’epoca”

La lite tra il Professor Renato Brunetta e Bruno Vespa, scoppiata a Porta a Porta nello speciale Brexit, continua a divampare sui giornali.

Intervistato dal quotidiano Il Tempo, il capogruppo diForza Italia alla Camera continua a spendere parole poco lusinghiere sul conduttore:

“Vespa si è comportato da padrone della televisione. Ha violato la deontologia professionale, io gliel’ho fatto notare e si è infuriato. Ha avuto il coraggio di dirmi di stare al mio posto. Se l’è presa come se non fosse tenuto a spiegare nulla a nessuno. E io ho ricevuto la solidarietà dall’Italia intera, compresi alcuni consiglieri di amministrazione Rai. La rete si è scatenata contro di lui. Quando si resta troppo allo stesso posto si perde il senso della realtà. E’ un bravissimo giornalista, ma per lui è finita un’epoca”.

A questo si aggiunge una precisazione sul casus belli:

“Con tutti i finanzieri italiani che stanno a Londra Vespa ha scelto, legittimamente, Davide Serra. E va bene, questo fa parte delle prerogative del conduttore. Il problema è che era anche suo dovere spiegare che quel finanziere è noto in Italia per essere un punto di riferimento tecnico-culturale del Presidente del Consiglio, suo relatore alle Leopolde ed anche suo legittimo finanziatore. Non dirlo viene meno alla deontologia professionale e del servizio pubblico”.

Poi Brunetta accusa Porta a Porta di aver allestito una puntata imparziale sulla Brexit:

“L’informazione italiana è stata condizionata dall’economica e dalla finanza anglosassoni, dalla borsa e dai poteri forti economici e finanziari. Questo la dice lunga sullo stato della libertà dell’informazione nel mondo globalizzato. Anche la trasmissione dell’altra sera con Bruno Vespa era tutta costruita sul Remain. Non c’era equilibrio”.

Quando si dice una presa di posizione forte.