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Pietro Valsecchi a TvBlog: “Era previsto Al Pacino in Intelligence 2, a novembre su Canale 5 i Liceali 3. Nel 2011 Distretto di Polizia 11 e Amori e Tradimenti”

Reduce dalla vittoria del suo Distretto di Polizia 10 (di cui stasera andranno in onda altri 2 episodi) contro la replica (ma pur sempre temibile) del Commissario Montalbano, nei giorni scorsi a Venezia abbiamo raggiunto il produttore e capo della Taodue Pietro Valsecchi per un’intervista a tutto tondo sulla fiction presente e futura e per

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pubblicato 6 Settembre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 13:05

Reduce dalla vittoria del suo Distretto di Polizia 10 (di cui stasera andranno in onda altri 2 episodi) contro la replica (ma pur sempre temibile) del Commissario Montalbano, nei giorni scorsi a Venezia abbiamo raggiunto il produttore e capo della Taodue Pietro Valsecchi per un’intervista a tutto tondo sulla fiction presente e futura e per chiedergli un’opinione circa l’acquisto del suo “Intelligence” da parte di Lionsgate. Prima di addentrarsi nell’argomento fiction, Valsecchi ha tenuto a sottolineare il “vento nuovo..” che si vive in questo periodo al Festival.

Ci sono persone entusiaste che mettono grandi energie per questo evento, come lo è stata la cena organizzata da Franca Sozzani di Vogue per il cinema. Quando la moda sposa l’arte e il cinema, esce qualcosa di forte e importante. Ben vengano mecenati della moda che danno lustro al cinema e al Festival del Cinema. E Franca l’altra sera è stata una vera regina qui a Venezia“.

Così come raramente accade, è stato importante che ad un evento di fama internazionale come questo sia intervenuto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

“Ieri sera c’è un grandissimo applauso per lui, un momento di grande commozione e partecipazione. Era dai tempi di Sandro Pertini che un Presidente non interveniva al Festival e ieri ci siamo sentiti tutti italiani”.

Parliamo dell’acquisto da parte di Lionsgate della serie “Intelligence”. A noi ha sorpreso questo interesse della produzione americana per quella italiana, credo sia la prima volta che ciò accade.

“Io non sono mai sorpreso perchè quando il germe c’è, le storie ci sono ed esiste un’idea forte, è evidente che poi piacciano anche all’estero. ‘Intelligence’ poi è formato da storie tipicamente americane. La cosa divertente di tutto questo è che per gli americani realizzare una serie è un gioco, per noi un grande sforzo economico. E’ come nei film: in Italia si cercano i soldi per realizzarla, in America si fanno i film per fare soldi. Posso solo dire che noi abbiamo fatto bene ‘Intelligence’, loro lo faranno senz’altro meglio”.


Che cosa secondo lei è piaciuto agli americani di “Intelligence”?

“E’ un bel prodotto, ha un bel plot. Sono contento che agli americani la storia sia piaciuta e si vede che la mia idea iniziale era giusta. Quest’anno dovremo lavorare molto di più in televisione, che ha bisogno soprattutto di menti creative nuove. Trovo strano che molti attori ancora nicchino sulla televisione: mi fanno sorridere perchè li trovo vecchi come pre-concetto, un po’ come i francesi che criticarono la scelta di Rossellini di premiare i padri padroni italiani, poichè il film era prodotto dalla tv. La televisione è una risorsa importante per il cinema”.

Distretto di Polizia 10 In effetti se si guarda agli Stati Uniti la situazione è diversa con le partecipazioni di attori e registi alle varie serie tv.

“Esatto. Tutti i più grandi registi sono dentro la televisione, da Spielberg con film sulla guerra, a Scorsese e tutti gli altri. Noi in America stiamo progettando una storia di mafia, ‘C’era una volta la mafia‘ con un grande sceneggiatore statunitense, Nicholas Pileggi. Il cinema non è fatto di burocrati, la tv è fatta da gente creativa e dove c’è creatività c’è speranza di linguaggio e di emozione”.

Per quanto riguarda l’accordo con Lionsgate, lei sarà coinvolto nella realizzazione?

“Se vorranno chiamarmi, sarò disponibile. Se viceversa vorranno agire da soli, lavorerò di meno e mi potrò riposare un po’ (ride, ndr). Noi siamo i padri, ma poi i figli possono camminare tranquillamente con le proprie gambe e non credo a dire il vero che gli americani abbiano bisogno di noi. C’è un produttore statunitense che da anni mi chiede di realizzare la Uno Bianca per il cinema, io ho detto di farla. E gli americani vogliono comprare anche la nostra bistrattata e discussa serie ‘Crimini Bianchi‘”.

Serie che da noi non ha ottenuto grandi consensi ed è stata sospesa due volte. Perchè?

“In Italia non devi toccare i medici e i santi perchè sono le uniche certezze che la gente ha. Ma pensiamo alla cronaca: qualche giorno fa due chirurghi si sono picchiati in sala parto. Non è malasanità da raccontare questa? Perchè non dobbiamo parlarne? Nonostante le critiche che ci sono state su questa fiction, alla fine i medici mi hanno chiamato e mi hanno ringraziato, riconoscendo il valore del prodotto”.

Tornando a “Intelligence”, ci aveva detto ad aprile che stava scrivendo la seconda stagione. Che fine ha fatto?

“E’ stata per il momento sospesa. Mi spiace perchè avevo messo a punto delle storie forti che a questo punto daremo agli americani. Pensi che dovevo mandare ad Al Pacino la sua parte, poichè ci sarebbe stato un suo cameo all’interno della serie, e poi ho dovuto chiamare il suo agente rammaricandomi per la sospensione. Magari andrà così in USA”.

L’accordo con Lionsgate conferma la volontà di Taodue di espandersi anche sui mercati esteri, come avvenuto coi Ris in Francia?

“In Spagna stanno scrivendo una versione iberica de ‘I Liceali’, in Francia e in Germania i ‘Ris’ e in Usa stiamo progettando i format di ‘Intelligence’ e ‘Crimini Bianchi’ e la serie ‘C’era una volta la mafia’. Taodue è ormai una realtà anche a livello internazionale.”

Ancora mafia. Ma perchè secondo lei, salvo rare eccezioni, i film e le fiction che hanno come tema la mafia sono così amate in televisione?

“Sei sempre attratto dal nemico. La gente segue storie che appartengono alla realtà in cui vive (mafia cinese, russa, ndrangheta, camorra etc.), vicende che si leggono sui giornali. Quando si raccontano avvenimenti accaduti nel tuo Paese, vuoi guardare in che mondo vivi, vuoi essere dentro quel mondo. E anche se la mafia è un modello negativo, il pubblico è attratto da una sorta di eroi che combatte quel sistema, che tenta a rischio della propria vita di sconfiggerlo”.

Intelligence Come sarà “C’era una volta la mafia”?

“E’ prematuro dire adesso come sarà, lo stiamo ancora scrivendo. Saranno 6 serate da 100 minuti cadauna, per 12 episodi che gireremo in America. Ci sarà un regista completamente americano, con una storia tipicamente americana che però vedrà protagonisti due fratelli italiani. E’ il racconto di una famiglia che arriverà in America, mi sono ispirato ad alcune vicende personali di Pileggi, i cui genitori dalla Calabria emigrarono in America. Avremo molti attori statunitensi e qualche attore italiano”.

Venerdì abbiamo pubblicato un’intervista a Cristiana Farina, produttore creativo di “Amiche Mie”, anch’esso acquistato da Lionsgate. E’ d’accordo sul fatto che in Italia manchi un’industria per la fiction come in America?

“Loro sono partiti molto prima di noi, sta di fatto che oggi abbiamo come budget tra Rai – Mediaset – Sky 450 milioni di euro all’anno e con questi soldi di storie se ne possono fare. Direi che l’industria c’è.”

La Farina dice in particolare che da noi un regista può anche mettere mano ad un prodotto e stravolgerlo cosa che in America non accade.

“Questo in Taodue non succede. Posso essere d’accordo che manchi una scuola per la fiction ma la televisione è del produttore. Se un regista vuole cambiare una fiction che produco, io lo mando via all’istante. Non si può pensare che poi, se va male, l’editore lo chiami per dire che ha sbagliato, bensì chiama Valsecchi e magari gli taglia il budget. Decido io a casa mia con i soldi che mi assegna il network, il regista non porta contenuti, siamo noi che li costruiamo. Dopo di che chiamiamo il regista che come un direttore d’orchestra, lo mette a punto”.

E tra le altre cose sempre il produttore creativo di “Amiche Mie” afferma che per girare Grey’s Anatomy ci mettono 7 giorni e vanno in onda con un avanzo di quattro settimane, cosa che permette di cambiare in corsa.

“Questa è l’industria americana, noi abbiamo un modo di approcciare diverso. Siamo più puri e più spontanei, non abbiamo questa macchina da guerra. Grey’s Anatomy costa 50 volte quanto una puntata di Crimini Bianchi, o una puntata di CSI costa tutta la serie di Ris. Noi non arriveremo mai al livello degli americani, abbiamo un modo più europeo per sviluppare la fiction, come accade per esempio in Spagna. Pensi che là una puntata dei loro Liceali costerà 400.000 euro e da noi 1 milione 200mila, grazie ad un differente lavoro di realizzazione che costa meno e abbassa logicamente la qualità. Detto questo dobbiamo impegnarci tutti per abbassare i costi della fiction, siamo tra i più alti a livello europeo”.

Ris Roma Parliamo di un prodotto storico di Taodue, “Distretto di Polizia 10”. Che cosa ci può anticipare di questa nuova stagione che vede il ritorno di Claudia Pandolfi?

“Claudia è un’attrice intelligente perchè capisce che la popolarità che le ha dato Distretto non le ha tolto la possibilità di lavorare anche nel campo cinematografico, tanto è vero che sta lavorando nel film di Cristina Comencini. La vedremo anche ne ‘Il Tredicesimo Apostolo‘ con Claudio Gioè e oggi posso dire che è una delle nostre punte di diamante. Il vicequestore Giulia Corsi in Distretto vivrà con i suoi fantasmi non solo per la morte di Paolo Libero quanto per tutti i suoi compagni che non sono più lì dentro. Ho voluto raccontare in questa serie che nulla rimane ciò che è ma tutto cambia. In questa stagione ci sarà nostalgia, sentimento, si sentirà il treno che passa…”

Sono passati del resto dieci anni da quando è nato.

“Sono trascorsi 12 anni da quando me lo sono inventato ed è stata la più bella esperienza della mia vita. Siamo stati i precursori di questo genere avendo l’intuizione che la televisione fosse qualcosa di importante e non si poteva snobbare. Abbiamo iniziato a lavorare con le aziende televisive 16 anni fa con ‘La Missione‘, ‘Ultimo‘ e tutti i grandi successi che si sono succeduti. Siamo entrati in televisione cercando di allungare le serie fino ad allora riducendone i costi: non abbiamo preso i protagonisti come appunto era Bova, ma i ragazzi che erano con lui, e da lì sono nati Tirabassi, Memphis, Pandolfi e se vogliamo anche Isabella Ferrari. A questo aggiungo il tanto lavoro che abbiamo dato a registi come Renato De Maria o Alberto Grimaldi. Sono orgoglioso di dire che ‘Distretto di Polizia’ oggi è la serie più longeva d’Europa”.

Come aveva detto proprio a noi, la decima stagione conclude questo ciclo di Distretto ma poi riprende con l’undicesima. Come sarà?

“Inizieremo a girarla a gennaio, la stiamo scrivendo. Lavoreremo su qualcosa di nuovo, soprattutto su storie attuali. Faccio appunti quotidiani su vicende che accadono e che leggo sui giornali e piano piano viene fuori il percorso della serie. Ovviamente un’idea di come sarà Distretto 11 la abbiamo già ma non voglio anticipare molto. Posso solo dire che ci saranno nuovi personaggi che entreranno e due bellissime storie che li riguarderanno. Stiamo rivoluzionando tutte le serie, così come avvenuto con ‘Ris Roma‘, scommessa vinta di cui stiamo girando la seconda stagione. Quando esiste un marchio consolidato, è un peccato buttarlo alle ortiche ed è complicato crearne di nuovi”.

I Liceali 3
Tra i suoi prodotti c’è anche “I Liceali”, la cui terza stagione dovrebbe arrivare questo autunno.

“Questa volta lo abbiamo protetto, non andrà prima sui canali di Mediaset Premium, bensì su Canale 5. Andrà in onda a novembre o a gennaio e vedrà l’ingresso di nuovi protagonisti come Lucia Ocone, Massimo Poggio e tanti attori straordinari che diventeranno beniamini dei telespettatori come i precedenti. Sarà una serie tra sentimento e commedia. E a breve scriveremo la quarta stagione”.

Che cosa bolle in pentola come nuove serie da parte di Taodue?

“Stiamo scrivendo un progetto importante dal titolo ‘Amori e tradimenti‘. Saranno 6 film per la televisione con 6 registi diversi. Inizieremo a girare nel 2011. Sarà un grande appuntamento cinematografico in televisione. Intanto ho appena finito di girare il nuovo film di Checco Zalone, ‘Ma che bella giornata‘ che uscirà il 5 gennaio. Stiamo ultimando Squadra Antimafia 3, finendo le riprese di ‘Distretto di Polizia 10‘, gireremo ‘Il Tredicesimo Apostolo‘ e stiamo terminando il tv-movie ‘Un cane per due‘ con Giorgio Tirabassi e Carolina Crescentini, commedia natalizia con la regia di Giulio Base e il film di Ponti ‘Ti amo troppo per dirtelo‘”.

Ringraziamo Pietro Valsecchi per la disponibilità e da parte di TvBlog un grande in bocca al lupo per questa nuova stagione televisiva e cinematografica. (M. Biondi)

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