Home Interviste Paolo Del Debbio: la mia linea editoriale è la tv popolare, a Silvio Berlusconi faccio gli auguri per il Quirinale. Draghi resti dov’è

Paolo Del Debbio: la mia linea editoriale è la tv popolare, a Silvio Berlusconi faccio gli auguri per il Quirinale. Draghi resti dov’è

L’intervista al conduttore del programma di approfondimento giornalistico Dritto e rovescio che torna in onda da stasera su Rete 4

di Hit
13 Gennaio 2022 07:01

L’appuntamento è fissato per stasera giovedì 13 gennaio 2022 in prima serata su Rete 4 quando, dopo un periodo di meritato riposo, è previsto il ritorno in televisione di Dritto e rovescio, il talk show del giovedì sera di Rete 4 condotto da Paolo Del Debbio. Proprio con il conduttore toscano TvBlog ha voluto fare due chiacchiere prima di questo ritorno in onda partendo dal suo nuovo libro “Le dieci cose che ho imparato dalla vita“, ma parlando ovviamente di televisione, del suo modo di fare televisione, toccando anche argomenti squisitamente politici, fra i quali quello certamente più di attualità, ovvero l’elezione imminente del nuovo Presidente della Repubblica.

Quanto ti è costato raccontarti nel tuo libro “Le dieci cose che ho imparato dalla vita” ?

Quanto costa mettersi a nudo, senza interporre nulla e cercando di raccontare il più possibile la verità cosi com’è.

Dici che il motto della vita è “diventa ciò che sei“. Sei diventato quello che volevi diventare da bambino ?

Non si diventa completamente ciò che si è. Non finisce mai questo processo neppure con la morte. Penso in parte di esserci riuscito. Da bimbo non ci ho mai pensato di fare televisione, è arrivata per caso. Al’epoca prima volevo fare il sacerdote, poi ero incerto fra lo psichiatra ed il filosofo, poi scelsi di fare il filosofo.

La tua è una televisione dichiaratamente popolare e lo voglio dire nel senso migliore e più ampio del termine, quindi non con l’intenzione che ebbe Enrico Manca parlando della tv di Pippo Baudo. Non hai mai avuto dubbi nei tuoi anni televisivi? In altre parole, ti sei mai pentito di questo tuo, chiamiamolo “comandamento” ?

No assolutamente no. La linea editoriale che mi sono imposto risponde esattamente a come sono fatto e se cambiasse non sarei più me stesso.

Tuo papà è stato molto importante nel forgiarti. La sua esperienza nel campo di concentramento è stata fondamentale per farti capire molte cose della vita. Come si riverbera nel tuo vivere quotidiano tutto questo ?

E’ una memoria continua, molto esigente, perchè è un esempio che io considero sostanzialmente inarrivabile. Però mi fa da sprone e anche mi tiene una grande compagnia, perchè penso che da lassù insieme alla mia mamma mi sta vicino.

Cosa rimproveri alla vita guardando indietro ?

Forse potevo fare meglio le cose che ho fatto. Forse potevo fare meno errori. Mi ritengo però fortunato francamente, non me la sento di dire cose negative sulla mia vita, pensando anche agli altri. Magari ci sono persone più brave di me che avrebbero potuto fare quello che ho fatto e che faccio io. Lo dico con molta sincerità ed onestà. Quindi mi ritengo fortunato. Poi chiaramente occorre anche l’impegno personale ed onestamente io ce l’ho messo nella mia vita. A me non mi ha regalato niente nessuno.

Dici, per altro molto giustamente mi permetto di aggiungere io, che ogni lavoro ha una sua dignità, dall’essere un amministratore delegato oppure un cameriere. Pensi che la nostra società, la società di oggi sia in grado di recepire questo messaggio ?

A volte purtroppo no, per negligenza e per evidente mancanza di legalità nel mondo del lavoro. Ce ne sono ancora troppe di mancanze di questo tipo. Lo scorso anno abbiamo raggiunto il top degli incidenti sul lavoro, per la minor parte per fatalità, per la maggior parte per la mancanza di strutture tali da non permetterli. Poi c’è il caporalato, il lavoro nero e poi ancora altro. Il livello di legalità del lavoro in Italia non è degno di questo paese.

Hai confessato che sei arrivato tardi in televisione, a quarantasei anni, ti sarebbe piaciuto a ragion veduta arrivarci prima? Quando pensi di appendere il microfono al chiodo e come vedresti il tuo domani senza telecamera ?

Non avrei voluto arrivarci prima in Tv, son contento di esserci arrivato tardi perchè in qualche modo la mia personalità era già fatta. La Tv come è noto può essere una brutta bestia, perchè spesso ti fa perdere il contatto con la realtà. Il microfono lo appenderò al chiodo chi lo sa quando. Forse quando me lo faranno appendere, oppure quando lo deciderò io. Per ora lavoro. Il domani senza telecamera lo vedo nel mio studio, con i miei libri, che studio e scrivo.

Nel libro parli del fatto che nel 2018 s’interruppero i tuoi impegni televisivi e fosti “lasciato a casa per dieci mesi, per motivi sui quali non ho indagato tanto” dici testualmente. Hai nel frattempo scoperto come mai accadde questo tuo allontanamento dal piccolo schermo ? Ti sei dato oggi una risposta definitiva ?

Francamente no. Non mi interessa neppure indagare onestamente.

Nelle scorse settimane si sparse una voce simile, intendo di uno stop del tuo programma, poi fugata da un comunicato Mediaset che confermava Dritto e rovescio, che torna infatti da stasera su Rete 4. Oggi chi sono i nemici del tuo modo di fare televisione ?

Sui miei nemici forse ne sai più tu che ti occupi spesso di retroscena televisivi su TvBlog. C’erano state voci infondate. Io ho chiesto al mio capo Mauro Crippa che mi ha detto che quelle voci non erano vere, dicendomi che avrei chiuso quel giorno e riaperto quell’altro (oggi 13 gennaio, ndr). Tutto qui.

In questo inizio d’anno si dovrà scegliere il Presidente della Repubblica per i prossimi sette anni. Cambierà il tuo modo di fare televisione per raccontare questo importante passaggio politico e quanto spazio dedicherai a questa elezione ?

Dedicherò lo spazio che si merita e che non sarà certamente poco. Io spererei che restasse Mattarella.

A proposito di Presidente della Repubblica, si fa il nome spesso di una persona che tu conosci molto bene, Silvio Berlusconi. Pensi che possa davvero diventare il nuovo capo dello Stato? Quante chances gli dai ?

Francamente non so davvero quante chances ha Silvio Berlusconi, io so che per l’Italia più si mantiene la situazione attuale e meglio è. Mario Draghi a mio parere deve restare Presidente del consiglio perchè altrimenti avremo problemi grossi sui mercati internazionali. Quindi la scelta del prossimo Presidente della Repubblica, pur nella sua importanza ovviamente, da un certo punto di vista è meno importante della permanenza di Draghi a Palazzo Chigi. Detto questo faccio i miei auguri più sinceri al Cavaliere.

Nel tuo libro citi Luigi Einaudi, secondo Presidente della Repubblica dal 1948 al 1952 e prima governatore della Banca d’Italia che diceva “Il mercato risponde alla domanda, non ai bisogni“.Tu lavori in una televisione commerciale, rispondi a questo ragionamento quando confezioni il tuo programma e ti piacerebbe lavorare nella televisione di Stato ?

Io rispondo alla gente che mi segue e spero che il programma, per questo motivo, sia il più popolare possibile. Ho il massimo rispetto per la Rai, ma io lavoro a Mediaset e mi trovo pure bene.

Torniamo alla televisione, prima di farla la guardavi? E come è cambiato il tuo rapporto con la Tv da quando la fai ?

Da quando la faccio la guardo molto meno di prima, direi quasi nulla. Prima la guardavo abbastanza. Sono stato e sono un fan di Maurizio Costanzo, lui è un maestro assoluto e guardavo anche Santoro, pure lui un maestro.

E’ la tv che fai adesso quello che vorrai fare per sempre, oppure hai anche un altro progetto televisivo nel cassetto che ti piacerebbe fare ?

Ho molti interessi culturali, quindi se arrivasse una proposta di questo tipo, anche divulgativa l’accetterei volentieri.

Una cosa del tipo del Viaggio nella grande bellezza di Canale 5 ?

Non proprio quello, una cosa più divulgativa, sullo stile di Piero Angela.

Cosa guarda oggi Paolo Del Debbio in televisione ?

I documentari in genere.

I canali specializzati ?

Sostanzialmente.

Fra quando hai terminato di scrivere il libro ed oggi, hai imparato un’undicesima cosa dalla vita ?

No, è passato troppo poco tempo. Diciamo che ho imparato che è molto bello scrivere un libro.

Quindi stai per scriverne un altro ?

Vediamo, forse.

Hai qualche idea in proposito ?

Ho qualche ideuzza, ma sull’argomento ci sto ancora pensando.

Grazie a Paolo Del Debbio per la disponibilità e buon lavoro per l’emissione di stasera di Dritto e rovescio. Di seguito il comunicato stampa Mediaset della puntata di questa sera.

Il comunicato stampa della puntata di stasera di Dritto e rovescio con Paolo Del Debbio

Stasera, giovedì 13 gennaio, in prima serata su Retequattro, torna “Dritto e rovescio”, il programma di approfondimento e inchiesta condotto da Paolo Del Debbio.

Nel corso della serata, con il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone, il senatore Maurizio Gasparri (FI) e il Direttore del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti, Paolo Del Debbio commenterà i nuovi numeri di contagi e ospedalizzazioni e le ultime misure varate dal Governo al fine di incentivare l’immunizzazione di tutta la popolazione, come l’obbligo di vaccinazione per gli over 50.
Con il commento della deputata PD Alessia Morani, ampio spazio verrà dedicato alla situazione economica del nostro Paese, con un focus sulla crisi che sta colpendo sia gli imprenditori, soprattutto del settore turistico, sia i commercianti che le famiglie a causa dell’impennata dei costi di energia e materie prime.
E ancora, con Diana De Marchi, presidente della Commissione Pari opportunità e diritti civili del Comune di Milano in quota Partito Democratico, si affronteranno gli ultimi sviluppi sulle aggressioni in Piazza Duomo a Milano subite a Capodanno da diverse ragazze.