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I Fantastici di Pippo: Pippo Baudo racconta a Blogo il debutto di Al Bano

La seconda puntata della nostra rubrica è dedicata ad Al Bano

di Hit
pubblicato 10 Agosto 2015 aggiornato 21 Gennaio 2021 17:45

Per la nostra cavalcata fra alcuni dei personaggi che ha scoperto Pippo Baudo nella sua lunga carriera, dopo aver parlato di Massimo Ranieri nella prima puntata, oggi Pippo ci racconta del debutto di Al Bano. Rimaniamo ancora nell’ambito del quiz musicale Settevoci, perchè l’artista pugliese ha debuttato anche lui in questo programma. Ecco dunque nella seconda puntata di questa rubrica il ricordo di Pippo Baudo di quel debutto del 1966.

Pippo Baudo racconta il debutto di Al Bano

Albano l’ho conosciuto, come ho sempre dichiarato, in un ristorante di Milano che si chiamava “Il Dollaro”, perchè si pagava quanto era quotato il dollaro sulla lira, cioè 660 lire all’epoca e devo dire che si mangiava molto bene. Albano faceva un po’ il cameriere e un po’ anche il cantante. Quando lo sentii cantare mi sorprese questa sua potenza vocale. In quell’epoca lui già faceva parte del “Clan” di Adriano Celentano, però al Clan non lo avevano valorizzato molto. Pino Massara, un autore molto bravo e che ha scritto grandi canzoni come “I sing ammore”, oppure “Grazie prego scusi” proprio di Celentano, me lo presentò ed io lo portai subito a Settevoci.

In quel programma Albano ebbe un enorme successo per la sua voce squillante e per la sua bravura. Con Albano ho sempre avuto un grande rapporto di amicizia e di affettuosità che si è protratto nel tempo. Tra l’altro con lui ho fatto anche un film (i cosidetti “musicarelli” cioè tratti da canzoni celebri dell’epoca, ndr) tratto dalla mia canzone “Il suo nome è Donna Rosa”. C’era lui, Romina Power, Nino Taranto e Dolores Palumbo.

Sono stato vicino a lui anche quando c’è stata la disgrazia della perdita di Ylenia. Mi sono subito precipitato a Cellino San Marco, sono stato parecchi giorni in compagnia di questa coppia veramente provata. Albano ha una mamma davvero eccezionale, mamma Yolanda. Devo dire che tutto quello che ha fatto lo deve certamente ai suoi meriti artistici, ma molto a questo appoggio familiare che ha avuto. Si, Don Carmelo era un padre forte, faceva un ottimo vino ed era un uomo di campagna, ma la vera forza morale Albano l’ha avuta da Yolanda.

La mamma di Albano è stata presente nelle disgrazie e nelle fortune di suo figlio con un atteggiamento sempre positivo, sempre allegro, sempre ottimista: una mamma importante. Anche in quest’ultimo Concerto che ha fatto insieme a Romina all’Arena di Verona, ho avuto il piacere di esserci e di questo lo ringrazio ancora molto. Ricordo quando lo invitai nel 1996 al Festival di Sanremo e lui cantò “La mia vita”, dopo la tragedia famigliare che lo aveva colpito. E’ una canzone che gli abbiamo cucito su misura insieme a Maurizio Fabrizio. Una canzone questa che è diventata il suo “My Way” (il cavallo di battaglia di Frank Sinatra, ndr).

Mi ricordo che la prima sera non la cantò molto bene, tradito dall’emozione, poi recuperò benissimo il giorno dopo ed oggi quando canta quel pezzo ha sempre un successo enorme. Albano è una bravissima persona, mi è sempre vicino, mi telefona spesso e mi nutre anche dal punto vista enologico con il suo ottimo vino che non manca mai nella mia mensa.

Pippo Baudo

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Pippo Baudo