Home Italia 1 Hannibal, su Italia 1 il thriller psicologico che racconta Lecter prima de Il silenzio degli innocenti. L’Aiart contro la messa in onda

Hannibal, su Italia 1 il thriller psicologico che racconta Lecter prima de Il silenzio degli innocenti. L’Aiart contro la messa in onda

Su Italia 1 Hannibal, la serie tv prequel de Il silenzio degli innocenti, in un cui l’agente speciale Will Graham inizia a collaborare con lo psichiatra Hannibal Lecter, senza sapere il suo segreto

pubblicato 12 Settembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 14:35

UPDATE 18:05 L’Aiart si scaglia contro la messa in onda di “Hannibal” in prima serata. “Hannibal su Italia1 rischia di essere l’ennesimo esempio di tv trash, ma che scade addirittura nell’horror”, ha detto il presidente dell’associazione Luca Borgomeo. “Mandarlo in prime time ci sembra a dir poco assurdo e contrario a qualsiasi regola di buon senso. Ci auguriamo che i telespettatori cambino canale, questo si merita chi ha voluto questo programma”. Secondo Borgomeo, la scelta di trasmettere un telefilm come questo in prima serata è possibile poichè le reti hanno “una sorta di immunità ed hanno una vera e propria licenza di offendere i minori, violare i loro diritti nel silenzio assoluto delle istituzioni che, nei fatti, accettano che in tv tutto sia lecito e non intervengono a contrastare il progressivo scadimento morale e culturale di una tv sempre piu’ socialmente deresponsabilizzata”.

Non è un programma di cucina, anche se molte scene sono ambientate tra i fornelli, e se chi vi sta accanto avrà l’acquilina in bocca nel vedere ciò che viene cucinato nella serie, allontanatevi senza dare nell’occhio. Perchè “Hannibal”, in onda da questa sera alle 21:10 su Italia 1 (che l’ha riportato nella sua collocazione originaria, dopo aver pensato di farlo slittare di una settimana), ha come protagonista il celebre personaggio reso famoso da Anthony Hopkins e da “Il silenzio degli innocenti”.

“Hannibal” è infatti il prequel del film, basato sui personaggi del romanzo “Red Dragon” di Thomas Harris, che racconta come ha inizio la caccia ad uno dei serial killer più temuti del cinema. A portare in tv la sua storia, il genio di Bryan Fuller, che senza imposizioni dalla Nbc ha realizzato un thriller psicologico che può permettersi di rallentare il ritmo e concentrarsi sulle dinamiche dei personaggi, tutti ignari di avere a che fare con un cannibale spietato e manipolatore.

Will Graham (Hugh Dancy) è un agente speciale dell’Fbi, che ora insegna analisi comportamentale. Will ha un dono: riesce ad entrare nella mente dei criminali quando si trova sulla scena del crimine, percependone le sensazioni e capendo le loro ragioni. Un’empatia che, però, lo sta logorando, al punto da avere dei dubbi sulla propria sanità mentale.

Resta però uno dei migliori agenti. Per questo Jack Crawford (Laurence Fishburne), direttore dell’unità di scienza comportamentale, lo chiama per farlo tornare in azione. Con l’assistenza della psichiatra Alana Bloom (Caroline Dhavernas), che teme per la salute psichica del collega, Crawford convince Graham a lavorare sui casi più efferati, quelli in cui il serial killer nasconde le tracce e sembra impossibile trovarlo.

Fin dal primo episodio, Will conferma il suo talento, ma cade anche in un vortice che lo spinge sempre di più verso una condizione instabile. Entra così in scena il Dr. Hannibal Lecter (Mads Mikkelsen), psichiatra che dovrà seguire il lavoro di Will, ma che ne rimane attratto per la sua dote. Il dottore, con la scusa di aiutare l’agente, studierà il suo comportamento nella speranza di trovare materiale interessante per il proprio lavoro. Ma Lecter, come ben sappiamo, nasconde anche un segreto: è un cannibale di cui nessuno sospetta.

I tredici episodi della prima stagione raccontano così l’inizio della strana amicizia tra Will ed Hannibal: il primo cerca nel secondo aiuto per non impazzire, mentre il secondo vede nel primo non solo un’opportunità a livello lavorativo, ma anche la possibilità di sapere le informazioni che ha la polizia che potrebbero portare a lui.

Fuller ha creato un mondo dove follia e realtà si fondono in un affresco raramente portato in tv: l’autore non ha paura di prendersi tutto il tempo necessario per raccontare la storia, tanto da aver pensato a sette stagioni per finire lo show (se gli ascolti lo permetteranno), puntando sull’effetto “bomba che sta per scoppiare” rappresentato da Hannibal, il cui segreto è noto al pubblico ma non agli altri personaggi.

Con un cast adatto alla situazione (e con guest star d’eccezione, come Gillian Anderson, che interpreta Bedelia Du Maurier, psichiatra dello stesso Hannibal), la serie tv s’insinua nella mente del pubblico in un gioco di attese i cui partecipanti sono in lotta contro un unico avversario.

Il coraggio della Nbc sta nell’aver scelto uno show che si differenzia da tutti gli altri della tv generalista, sia per il suo racconto senza acceleratore e la scelta di immagini crude. Non a caso, il telefilm in America è andato in onda alle 22, mentre da noi avrà il bollino rosso. Negli Stati Uniti, non sono mancate le polemiche, anche se la Nbc non ha voluto censurare la serie, sebbene il quarto episodio sia stato pubblicato solo su internet perchè sarebbe dovuto andare in onda pochi giorni dopo l’attentato di Boston, ed il network ha preferito fermare lo show.

“Hannibal” non è dunque una serie adatta a tutti, ma insegna che anche le tv generaliste possono raccontare storie forti, tipiche da tv via cavo, offrendo al pubblico un prodotto di qualità, raffinato nella sceneggiatura e nella regia, da gustare con un bicchiere di Chianti, come consiglierebbe il protagonista.


Hannibal, la serie tv

Hannibal, la serie tv
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Hannibal, la serie tv
Hannibal, la serie tv
Hannibal, la serie tv
Hannibal, la serie tv
Hannibal, la serie tv
Hannibal, la serie tv
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