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Fazio nello spot della Tim. Il conduttore ha chiesto la cancellazione dall’albo giornalisti

Fazio aveva avvisato l’Ordine prima di girare lo spot, chiedendo eventualmente di essere cancellato in caso di incompatibilità.

pubblicato 21 Gennaio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 06:00

aggiornamento 21 gennaio 2016 ore 9.10
Come annunciato pubblicamente dallo stesso Fabio Fazio, il conduttore di Che Tempo Che Fa ha chiesto la cancellazione dall’elenco dei pubblicisti dell’Ordine dei giornalisti della Liguria, dove risultava iscritto, in seguito alle polemiche per la sua partecipazione allo spot della TIM.

Di seguito, la ricostruzione ufficiale dei fatti, tappa per tappa.

“Il Consiglio Regionale della Liguria dell’Ordine dei Giornalisti e Fabio Fazio, in relazione alle polemiche sorte a seguito della partecipazione di Fabio Fazio alla campagna pubblicitaria promossa da Telecom, ritengono necessario concordemente chiarire alcuni fatti.
– Fabio Fazio non è un giornalista professionista (con RAI – Radio Televisione Italiana ha un contratto come conduttore televisivo). Egli è tuttavia iscritto all’albo nell’elenco dei pubblicisti.
– Il 26 novembre scorso, Fabio Fazio ha scritto al Consiglio Regionale della Liguria una lettera nella quale informava di accingersi a prestare il suo nome, la sua voce e la sua immagine per una campagna pubblicitaria istituzionale promossa da Telecom Italia sui vantaggi delle nuove tecnologie e delle nuove forme di telecomunicazione. Nella stessa lettera chiedeva al Consiglio di valutare se tale attività fosse in contrasto con la sua attività di conduttore televisivo e non di giornalista professionista e di provvedere alla sua immediata cancellazione dall’elenco dei pubblicisti nel caso in cui la risposta fosse stata negativa.
– Il Presidente del Consiglio Regionale della Liguria ha risposto con lettera in data 2 dicembre 2015 ringraziando Fazio per la sensibilità e serietà testimoniata dalla richiesta di chiarimento, indicando le norme deontologiche relative al caso di specie e precisando che il Consiglio dell’Ordine non è competente a rispondere al quesito (essendo invece solo il Collegio territoriale di Disciplina competente a valutare la conformità dei comportamenti degli iscritti alla Carta dei Doveri del Giornalista).
– Fazio ha quindi inviato la stessa richiesta di chiarimento al Collegio Territoriale di Disciplina con lettera del 15 dicembre 2015.
– Poiché il Collegio Territoriale di Disciplina, non è un organo consultivo, non ha potuto rispondere al quesito posto preventivamente, senza che fosse formalizzato un procedimento disciplinare.
– In ragione di quanto sopra Fabio Fazio ha confermato la propria volontà di essere cancellato dall’elenco dei pubblicisti inviando una nuova formale richiesta al Consiglio Regionale della Liguria”.

(ari g.)

23.00: Fabio Fazio aveva avvisato l’Ordine prima di girare lo spot della TIM, chiedendo di essere cancellato dall’albo qualora si fosse ritenuta incompatibile la sua permanenza nel medesimo, ed è in attesa di risposta dal Consiglio di Disciplina.

Di seguito, come annunciato, il commento del conduttore:

«Il 26 novembre scorso, prima di iniziare le riprese della campagna pubblicitaria, ho inviato una formale comunicazione all’Ordine dei Giornalisti, Consiglio Regionale della Liguria, con la quale ho informato l’Ordine del fatto di accingermi a prestare il mio nome, la mia voce e la mia immagine per una campagna pubblicitaria istituzionale promossa da Telecom Italia sui vantaggi delle nuove tecnologie e delle nuove forme di telecomunicazione.

Ho chiesto all’Ordine di valutare se tale iniziativa sia compatibile con la mia iscrizione nell’Elenco dei pubblicisti e di provvedere alla mia cancellazione con decorrenza dalla data della stessa lettera nel caso in cui fosse ritenuta l’incompatibilità.

Il Presidente del Consiglio dell’Ordine mi ha immediatamente risposto, da un lato ringraziandomi per la sensibilità dimostrata informando l’Ordine anticipatamente, dall’altro affermando di ritenere competente a decidere il Consiglio di Disciplina.

Sono in attesa di ricevere la risposta da parte del Consiglio di Disciplina»

Aggiornamento 17.22: abbiamo appena sentito telefonicamente il conduttore, che nelle prossime ore ci farà avere una spiegazione dettagliata dell’accaduto, a spegnere la polemica.

Fazio nello spot della TIM: polemica, è giornalista

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Fabio Fazio nel nuovo spot della TIM. E sul gruppo Facebook dove si radunano molti giornalisti italiani scoppia la polemica.

A meno che non sia un omonimo nato lo stesso giorno, lo stesso mese, lo stesso anno, Fazio sarebbe iscritto all’Ordine dei giornalisti come pubblicista dal ’93, regione Liguria (almeno, fino al 16 dicembre 2015, ultima data di aggiornamento dell’elenco iscritti dell’Ordine.

È vero che non è il suo primo spot (gli altri furono Lottomatica e Dash).

È vero che in passato altri giornalisti hanno fatto pubblicità (si veda, per esempio, il caso Lerner-Feltri).

Ma esiste una cosa che si chiama Carta dei doveri del Giornalista che recita:

«Il giornalista non assume incarichi e responsabilità in contrasto con l’esercizio autonomo della professione, né può prestare il nome, la voce, l’immagine per iniziative pubblicitarie incompatibili con la tutela dell’autonomia professionale.
Sono consentite invece, a titolo gratuito, analoghe prestazioni per iniziative pubblicitarie volte a fini sociali, umanitari, culturali, religiosi, artistici, sindacali o comunque prive di carattere speculativo».

Non varrebbe, dunque, nemmeno devolvere il compenso in beneficenza (come disse di aver fatto Feltri con Lerner). Secondo la Carta, il giornalista non può far pubblicità di carattere speculativo e basta.
Caterina Balivo, per dire, fu sospesa.

L’unico modo per spegnere le polemiche? Far chiarezza.