Home Serie Tv Downton Abbey 2, la “Nuova Era” per i Crawley è sempre confort cinema (ed il terzo film non è da escludere)

Downton Abbey 2, la “Nuova Era” per i Crawley è sempre confort cinema (ed il terzo film non è da escludere)

I Crawley tornano al cinema, tra viaggi all’estero e “nuove” tecnologie li porta davvero a compiere passi avanti. Inutile non pensare ad un terzo film…

2 Maggio 2022 15:25

Sono passati sette anni da quando Downton Abbey è finito, dopo sei stagioni e cinquantadue episodi. Eppure, sette anni dopo, siamo ancora qui a parlarne: non più della serie, ma dei film derivanti da essa. “Downton Abbey 2: Una Nuova Era” è nei cinema italiani dal 28 aprile scorso, dopo un paio di rinvii che non hanno fatto altro che alimentare la curiosità e l’attesa dei fan della saga dei Crawley ambientata tra gli anni Dieci e gli anni Venti del Novecento.

Cosa succede in Downton Abbey 2: Una Nuova Era?

Senza fare troppi spoiler, possiamo dirvi che il secondo film tratto dalla serie tv parte con un matrimonio: quello tra Tom (Allen Leech) e Lucy (Tuppence Middleton), personaggio quest’ultimo introdotto nel primo film, uscito nel 2019.

La pellicola, però, si sposta rapidamente a raccontare altre due vicende, che si alternano nel corso del film. Innanzitutto, la rivelazione fatta da Lady Violet (Maggie Smith) alla famiglia: ha ereditato una splendida villa nel Sud della Francia da un uomo che aveva frequentato per una sola settimana più di mezzo secolo prima.

Impossibilitata a causa dell’età a viaggiare, saranno il Conte di Grantham (Hugh Bonneville), sua moglie Cora (Elizabeth McGovern), Edith (Laura Carmichael), suo marito Herbert (Harry Hadden-Paton) e gli stessi Tom e Lucy a recarsi in visita alla villa. Una vera e propria missione, la loro, per scoprire i motivi che si celano dietro questa donazione fatta alla Contessa Madre di Grantham.

A Downton, intanto, arriva il cinematografo: una casa di produzione chiede infatti di poter utilizzare gli spazi interni alla tenuta per poter girare un film muto. Sebbene restìo all’idea, il Conte accetta convinto da Mary (Michelle Dockery), ormai pienamente a capo della gestione dell’edificio. I soldi ricavati dalla concessione degli spazi saranno utili per i lavori di manutenzione della magione.

In entrambi i casi, le sorprese non mancheranno: da una parte, rivelazioni che potrebbero cambiare per sempre le sorti di tutta la famiglia Crawley e, dall’altra, la scoperta che la “Nuova Era” citata nel sottotitolo del film è davvero realtà e tutti ne devono accettare le conseguenze. Con un finale dolceamaro in puro stile Downton Abbey.

Downton Abbey 2, puro confort cinema

L’enorme successo mondiale del primo film di Downton Abbey aveva da subito spinto Julian Fellowes, creatore della saga televisiva, a lavorare ad un sequel. Con la pandemia di mezzo, i tempi si sono allungati, ma in Downton Abbey e cose non sono affatto cambiate.

Anche questo secondo film non deluderà gli appassionati delle vicende raccontate in tv (chi non si fosse mai approcciato alla serie è inutile che si rechi in sala): la continuità è più che salva. Downton Abbey 2 vuole però compiere dei passi avanti rispetto al primo lungometraggio, che aveva più una funzione di “conferma” delle dinamiche già viste nella serie di Itv.

Fedele a quella “Nuova Era” citata nel sottotitolo, Fellowes fa muovere i Crawley in due territori fino ad ora inesplorati: innanzitutto, un viaggio in un altro Paese, che pone i personaggi di fronte a nuove esperienze, capaci di mettere in moto numerosi spunti futuri (ma di questo parliamo tra poco). E poi l’avvento del cinema che, in una sorta di meta narrazione, vede la tenuta al centro della serie -nella realtà Highclere Castle, nell’Hampshire– diventa essa stessa un set. Due situazioni che costringono i Crawley, da sempre dediti ad una vita piuttosto stanziale, ad essere più aperti al mondo esterno.

Un secondo film che quindi riesce a mantenere intatto il clima con cui la serie si era fatta conoscere ed apprezzare al pubblico ed al tempo stesso a far procedere il racconto di pari passo con l’epoca in cui è ambientato. Il 1912, anno di partenza della serie, è ormai lontano: gli anni Trenta sono alle porte e con essi numerosi cambiamenti. Fellowes riesce a sbloccare i protagonisti, dando loro l’occasione di diventare più propensi al mondo nuovo che li aspetta, ma non dimenticandosi dei motivi per cui il pubblico ha tanto amato la serie da cui sono stati tratti i due film.

Downton Abbey: Una Nuova Era diventa quindi confort cinema, lontano da sceneggiature da cui ci si deve aspettare il colpo di scena definitivo (ma le sorprese non mancano, sia chiaro), ma pronto a soddisfare le aspettative di un pubblico già “istruito”.

… e Downton Abbey 3?

Inutile girarci intorno: la prima cosa che si pensa alla fine di questo secondo capitolo cinematografico è se ci sarà Downton Abbey 3. Il finale del secondo film riesce, con maestria, ad essere efficace sia come finale definitivo che come finale provvisorio alla saga. I Crawley, dopo un’importante uscita di scena dal cast, affrontano in futuro con nuove consapevolezze e gioie, ma al tempo stesso quanto messo sul tavolo durante il secondo lungometraggio ci fa pensare che il Conte di Grantham, Mary ed anche tutti i loro domestici siano ben lontano dal dire addio al pubblico.

“Nel mondo dello spettacolo, è folle non dare al pubblico ciò che vuole”, ha dichiarato senza mezzi termini Fellowes in un’intervista al Mail Online. “Ho detto addio a questo personaggi più volte di quante ne possa contare. Ogni volta ho pensato ‘Questa è la fine’ e poi mi sono ritrovato a scrivere una nuova stagione o un nuovo film”.

Insomma, il papà di Downton Abbey non sembra essere affatto stufo di raccontarne le vicissitudini. Ed il pubblico? A poco più di una settimana dalla sua uscita, gli incassi di Downton Abbey 2 si aggirano poco sotto i 9,3 milioni di dollari, ma va considerato che il film deve ancora uscire negli Stati Uniti (sarà disponibile dal 20 maggio) e soprattutto che gli incassi di tutti i film stanno ancora risentendo della ripartenza post-pandemia. Un’altra sfida per i Crawley, che potrebbero davvero non essere al capolinea.