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Cultura Moderna, la conferenza stampa in diretta

Cultura Moderna su Italia 1 dal 28 novembre: conferenza stampa in diretta.

pubblicato 24 Novembre 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 15:54

  • 12.10

    La conferenza sta per iniziare.

  • 12.14

    Ricci: “Teo Mammucari sostiene, secondo falsamente, di essere venuto ogni “volta alla conferenza e di non aver mai aperto volta. Mi raccomando, anche se non ne avete, preparate domande per Teo”.

  • 12.15

    “Cultura Moderna su Italia 1 sembra una follia, oltre al perverso godimento di andare contro Striscia. E’ una situazione di sadomaso giocosa. Vi parlerò degli ascolti: cosa succede? Striscia ha un vantaggio sul competitor di Rai 1 di più di 10 punti sul target commerciale. Di tutto questo bottino, il signor Pier Silvio Berlusconi non sa cosa farsene perché è troppo. Commercialmente, anche se Canale 5 facesse meno di Rai 1, sarebbe comunque un prodotto appetibile perché i prodotti in campo sono due: Rai 1 e Canale 5. Quello che fanno fanno, sono sempre i primi. Bisogna quindi, secondo gli aurei insegnamenti del marketing colognese, di cercare di rosicchiare anche a Striscia un po’ di ascolti per far sì che Italia 1 si ravvivi”.

  • 12.16

    Ancora Ricci: “L’obiettivo posto è: 4-5%. Sembra un obiettivo facile ma mi dicono che non sia così facile come sembra sulla carta. Perché è un’occasione ghiotta per Mediaset? Avere una produzione al posto di un telefilm è molto meglio, perché i telefilm fanno parte della library, una cosa congelata che abbiamo e buttiamo lì senza che succeda niente. La produzione fatta con animali vivi, invece, accende la rete. E anche se fa gli stessi risultati, non solo dà un vantaggio dal punto di vista d’immagine ma anche dal punto di vista pubblicitario: i pubblicitari investono più volentieri su una produzione che su un telefilm”.

  • 12.20

    “L’aver accettato questa sfida è stimolante, divertente. Come si fa a fare Striscia e Cultura Moderna insieme? Gli studi sono dolci dirimpettai, basta attraversare quell’orrido vialone – famoso per le sue piante – e si arriva subito a Cultura Moderna. In più posso fidarmi di una squadra collaudata. Anzitutto da un’intesa pluriennale con Teo, abbiamo condiviso successi del passato. La regia di Riccardo Recchia, nipote del mitico Beppe con cui ho fatto Drive In”. Fra gli autori Adriano Bonfanti, Walter Santillo, Mariano d’Angelo e Sandrino Mammucari, “il noto fratello pakistano di Teo”.

  • 12.23

    Mammucari: “Ricci ha voluto Kaneba a tutti i costi. E’ stato un concorrente di Cultura Moderna ed è una cosa bellissima. Io pure sono nato come concorrente, la mia prima esperienza è stata al Beato tra le donne. Kaneba colpì tutti come concorrente, ha un umorismo che non ha bisogno di copione: mi fa ridere a priori”.

  • 12.24

    Ancora Teo: “Laura? Serviva qualcuna che sapesse già stare in scena. Non gli dobbiamo insegnare niente, è partita come se lavorasse già da 2mila anni. A me non piace però è brava (scherza, ndr). La squadra è già pronta, ci divertiamo e basta”.

  • 12.26

    Ricci: “Cultura Moderna si trova in una libreria con libri volutamente finti. La cultura moderna non presuppone la presenza del libro. Ne abbiamo solo uno in scena, dentro ci sarà un enorme telefonino: la cultura attualmente passa da lì. Attraverso il telefonino arriverà il messaggio di conferma sull’identità del personaggio misterioso. Il gioco è sempre questo: dimostrare come la televisione non sia un luogo dove è possibile il ragionamento, dove qualunque tipo di complessità trova difficoltà ad essere recepita. Tanti cuochi in televisione ma alla fine si riesce a capire solo la ricetta dell’uovo fritto. Lo stress e l’emozione bandiscono il concorrente da ragionamenti lineari. Succede anche nei talk show, dove non si va per ragionare ma per andare a dire il suo pregiudizio. Uno viene e dice già quello che pensava prima, senza stare a ragionare. Tutto questo fatto con il divertimento ed il gioco”.

  • 12.29

    Previste 70 puntate, alcune già registrate.

  • 12.29

    Ricci: “Kaneba sarà vestito da muro. Rappresenta l’impossibilità di comunicare”.

  • 12.31

    Una signora del pubblico: “Che ruolo potrei fare mio?”. “Mia nonna”. Mi sembra giusto. Mammucari: “Il pubblico conterà moltissimo. Di solito vengono per battere le mani. Io li coinvolgerò, saranno protagonisti”.

  • 12.31

    Mammucari: “Laura Forgia è la responsabile della cultura, anche se non ha neanche la terza elementare. Kaneba il muro. Noi lavoriamo cercando di divertire, è difficile spiegare cosa accadrà”. Forgia: “Sarò anche l’anima glamour”. Ricci: “Il responsabile culturale delle reti Rai è il giornalista Marzullo, noi pensiamo che Laura sia meglio di Marzullo… è la nostra marzullina. Penso che non ci sia dubbio”. Il pubblico presente in studio applaude.

  • 12.34

    La durata di ogni puntata sarà di 35 minuti. Mammucari: “Io sto cercando di allungare per andare sopra Striscia”, scherza.

  • 12.35

    “A quale target è rivolto il programma?”, chiede una settantenne del pubblico. Mammucari: “A quelli che riguardano le hot line”. Laura Casarotto, direttrice di Italia 1: “A tutti”. Ricci: “E’ il pubblico che ti viene a cercare e a scegliere, definendo la fascia di riferimento”.

  • 12.37

    Non ci sarà il Gabibbo perché sarà a Striscia. Perché proprio Cultura Moderna? Ricci: “Perché o c’è un piano diabolico per far esplodere le due trasmissioni, ma conoscendo i soggetti non c’è mai niente di diabolico. Credo che sia un format affidabile che si possa sperimentare senza grossi rischi su Italia 1. La fascia dell’access è appetibile e popolata: ci arriva Fiorello con la sua edicola, Max Giusti. Credo sia giusto per Italia 1 presidiarla con un format”.

  • 12.40

    La sigla sarà cantata da Philippe Daverio: “Daverio canta e se la cava alla grandissima, è stato convinto in dieci secondi. E’ molto contento di farla, è stato bravissimo e l’ha incisa alla prima”.

  • 12.42

    Mammucari: “Amen”. C’è un’altra domanda ancora su Daverio: “La cultura si può fare con dei tempi e dei ritmi che non sono quelli televisivi. Però si può fare comunicazione culturale, la cultura è scambio. Per esserci uno scambio, l’ascoltatore ed il comunicatore devono essere sullo stesso piano. La televisione parla da sola come i pazzi. Senz’altro, le trasmissioni culturali o sono trasmissioni di vendita (tipo di vendita di libri) o sono delle provocazioni come quelle fatte in maniera sublime da Daverio, però presuppongono una conoscenza da parte del pubblico. E’ una mia fissa dire che fare cultura con la televisione è un atto contro natura, si va contro la natura del mezzo”.

  • 12.49

    Ricci: “Mi riferisco ad una cultura da televisione generalista, non tematica. La tematica ha già un pubblico selezionato. La notte scorsa alle 4.30 di notte, un’ora infame, sulla Rai c’era una trasmissione sulle piante. Sono appassionato di piante da dieci anni e ho seguito quella trasmissione con un tale interesse che avrei voluto non finisse mai. Se non mi intendessi di piante, sarebbe stata una palla mostruosa. Così come è una palla per ognuno di noi vedere le partite di baseball”.

  • 12.53

    Mammucari: “Io farei un programma sulle conferenze di Ricci, è un uomo geniale. Avete ancora il coraggio di fare domande?”.

  • 12.54

    “Questa è una cultura moderna solo italiana o anche internazionale?”, chiedono ancora dal pubblico. Mammucari: “Di fronte a Ricci è meglio fare silenzio”.

  • 12.56

    La conferenza è finita. Appuntamento alle 20.20 di lunedì 28 novembre, Italia 1.

Questa mattina, presso gli studi Mediaset di Cologno Monzese, si terrà la conferenza stampa di presentazione della nuova edizione di
Cultura Moderna, il game show che sbarca nell’access prime time da lunedì 28 novembre (ore 20.20): Teo Mammucari confermato alla conduzione, al suo fianco Laura Forgia e Carlo Kaneba.

Ne parlano l’ideatore Antonio Ricci, il conduttore Teo Mammucari, Laura Forgia e Carlo Kaneba.