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Che Tempo Che Fa, Vincenzo Spadafora commosso per il suo coming out: “È una testimonianza di impegno politico e ho imparato a volermi bene”

Spadafora a Che Tempo Che Fa sul suo coming out: “Motivi politici e religiosi, ma l’ho fatto soprattutto per me e per tacitare il brusio degli avversari”.

7 Novembre 2021 21:14

Una riflessione sull’esperienza politica del Movimento 5 Stelle, dalle origini più ‘dilettantistiche’ all’evoluzione strategica di partito di Governo, non priva di qualche critica – piuttosto velata, ma percepibile soprattutto nei non detti – a una compagine politica forte di un seguito che voleva ‘aprire i palazzi del potere come una scatoletta di tonno’, che ha scelto un premier come in un casting da reality show e che si è poi sfaldato tra irriducibili della prima ora e realisti di Governo. Ruota intorno a tutto questo l’intervista di Fabio Fazio all’ex ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, a Che Tempo Che Fa ora in qualità di parlamentare 5S ma soprattutto di autore del libro “Senza riserve. In politica e nella vita”.

E senza riserve racconta la sua esperienza di politico prima a seguito di esponenti del Centro Sinistra, quindi come Garante dell’Autority per l’infanzia e l’adolescenza e subito dopo come membro dello staff di Luigi Di Maio, assumendo la carica di responsabile delle relazioni istituzionali. Da qui l’elezione nel 2018 nelle fila del M5S, il Ministero, l’esperienza nel Governo Conte, la Pandemia e tutta quella rapida evoluzione che ha ridisegnato gli equilibri politici nel paese.

https://twitter.com/chetempochefa/status/1457446973754195974?s=20

Ma senza riserve è anche il suo coinvolgimento nell’intervista rilasciata a Fazio nella puntata del 7 novembre 2021: la sua analisi di quanto fatto e di quanto dovrà essere fatto nel Movimento e al di fuori di esso non ha il sapore del copione di segreteria. Al di là di queste notazioni più squisitamente politiche, colpisce la commozione di Spadafora quando Fazio entra nel discorso del suo coming out fatto proprio nel libro. La domanda è in sé formalmente semplice ma assolutamente complicata, sia da porre e sia da affrontare.

“Io penso che la vita privata delle persone debba rimanere tale. Se fossimo un paese culturalmente più avanzato soprattutto sul tema dei diritti forse i dibattiti di queste settimane sul DDL Zan non li avremmo neanche affrontati. Penso però che chi ha un ruolo pubblico, politico come il mio in questo momento storico abbia qualche responsabilità in più. Io l’ho fatto anche per me stesso, perché ho imparato, forse molto tardi, che è molto importante volersi bene e innanzitutto rispettarsi…

E qui la voce si incrina, sotto il peso di un vissuto che cerca spazio. Accompagnato da un applauso, Spadafora a Che Tempo Che Fa continua:

“Ci sono due motivazioni, poi, che mi hanno spinto a parlare del mio orientamento sessuale: una è molto politica, perché questo è un modo per me per testimoniare il mio impegno politico per tutti quelli che tutti i giorni combattono per i propri diritti e hanno meno possibilità di farlo rispetto a quante ne abbia io grazie al mio ruolo. Ma è anche una testimonianza di tipo religioso: io nel libro scrivo, sono cattolico e credo molto nella fede. Le due cose potrebbero sembrare in contraddizione ma non lo sono affatto… l’amore per tutti, gay e etero che siano, va veramente al di sopra di tutto nella misericordia di Dio”.

E si va alla conclusione, che mette in luce ancora una volta le meschinerie di chi dovrebbe essere persino ‘migliore’ o un modello.

In politica questo tema viene ancora utilizzato per ferire l’avversario politico, per quel brusio di fondo, anche molto squallido, che ho subìto anche io. Io stasera volevo spegnere questo brusio, sapendo che io resto l’uomo che sono, con tutto il percorso personale e complicato che ognuno di noi fa nella sua vita, per qualunque motivo e per il quale dobbiamo avere molto rispetto. Io spero da domani di essere considerato per quello che faccio, per come lo faccio, lo stesso uomo di sempre quale sono per la mia famiglia e per i miei amici. Forse domani sarò solo un po’ più felice perché sarò anche più libero.”

L’intervista di Spadafora a Che Tempo Che Fa mette in evidenza una volta di più la piccolezza di tanti.