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Maurizio Costanzo: “Notti sul ghiaccio? Il gelo rischia di arrivare al telespettatore” – Rettifica

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pubblicato 26 Febbraio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 18:03

Vorrei invitare a porre fine a questa mia presunta malevolenza nei confronti di Milly Carlucci. Non c’è.
E’ un’artista che stimo e, se polemiche ci sono state, appartengono ad un passato abbastanza lontano.
Quindi, basta.

Maurizio Costanzo

Maurizio Costanzo: “Notti sul ghiaccio? Il gelo rischia di arrivare al telespettatore”

Nel lanciare il ritorno del Maurizio Costanzo Show su Rete4 in prima serata domenica 12 aprile (l’ultima puntata andata in onda risale al 9 dicembre 2009), l’anchorman non risparmia nuovi veleni sulla povera Milly Carlucci. Andiamo per ordine e partiamo dalle novità annunciate per lo storico talk show che sulla rete diretta da Sebastiano Lombardi conquista la prima serata.

Le puntate saranno quattro, una a settimana. “Ci sarà una piccola orchestra, filiazione di quella di Demo Morselli che ora lavora alla Rai”, racconta Costanzo. Che poi al Corriere della Sera aggiunge:

Ho mantenuto la sigla storica. Giocherò ancora la carta della passerella, non solo come elemento di memoria.

Il programma andrà in onda non più dal teatro Parioli ma dagli stabilimenti De Paolis sulla Tiburtina “con la possibilità di poter mostrare, alle spalle, fotografie e filmati”. Quali temi saranno discussi? La famiglia, in primis:

La prima puntata sarà dedicata al tema della vedovanza. Spero di avere in studio le vedove di Mike Bongiorno, di Nino Manfredi e di Gianfranco Funari. La scomparsa del coniuge è una variabile molto particolare della separazione. Si parla continuamente, appunto, di divorzi e separazioni. Mai di quell’aspetto che coinvolge migliaia di persone. Poi passerò al rapporto tra padri e figli. Vorrei Vittorio Sgarbi con il figlio. Vedremo.

Costanzo è convinto che il format non sia per nulla logorato anche perché “nessuno ha più proposto la formula del “fritto misto”, ovvero dei tanti generi umani in contrasto uno accanto all’altro”. Nessuno, tranne Bruno Vespa:

L’unico ad aver capito il problema è Bruno Vespa che alterna spesso e volentieri puntate “leggere” all’approfondimento politico. Se il talk continua col tradizionale giro delle sette chiese, delle liti e dei confronti, non andrà da nessuna parte e certo non avvicinerà il pubblico alla politica, altro problema non da poco. Oggi come oggi, se mai dovessi ospitare un politico in trasmissione gli chiederei di parlare di se stesso, del rapporto con la vita normale. Altrimenti meglio che non venga.

Dopo essersi chiesto polemicamente perché Rai3 e La7 continuino a trasmettere nella stessa serata Ballarò e DiMartedì (“Ma fateli in due serate diverse, santo cielo!”) duellando “per un puntarello di share con ascolti comunque bassi”, Costanzo è tornato all’attacco della Carlucci. In passato se l’era presa per gli sforamenti di Ballando con le stelle, stavolta, pur in un discorso più ampio sulla Rai, il bersaglio è Notti sul ghiaccio:

La Rai propone cose molto buone ma, di fondo, mi sembra priva di vere, grandi iniziative televisive. Io capisco molto bene le difficoltà del direttore di Rai1, Giancarlo Leone, amico e grande professionista. Ma mi chiedo se la mancanza di un vero, grande show all’italiana possa essere risolto con una gara di pattinaggio sul ghiaccio. Quanti italiani pattinano? Il gelo del ghiaccio rischia di arrivare al telespettatore. Se Renzi modifica la governance affidandole una missione chiara di cambiamento, penso che la Rai potrà davvero guardare al futuro.