Home Festival di Sanremo Sanremo 2012, Morandi chiede a Iacchetti 1,1 milioni di euro di risarcimento per danni morali e materiali

Sanremo 2012, Morandi chiede a Iacchetti 1,1 milioni di euro di risarcimento per danni morali e materiali

Enzo Iacchetti è stato portato in tribunale per danni da Gianni Morandi e Gianmarco Mazzi, dopo le denunce a Sanremo 2012

pubblicato 28 Febbraio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 07:33

L’eterno ragazzo ha sfoderato gli artigli. I due ex amici, Gianni Morandi e Enzo Iacchetti, si ritroveranno oggi davanti alla terza sezione civile del Tribunale nella speranza di una conciliazione. Ricordate la polemica scoppiata a Sanremo 2012? Enzo Iacchetti denunciò severamente via social network e ai microfoni dell’Arena di Giletti la gestione Morandi e Mazzi, soprattutto in merito alle selezioni aperte sul web per i Giovani, il cosiddetto Sanremo social:

“Non si deve prendere in giro 1600 ragazzi sul web, che hanno speso soldi per il video e la canzone. E poi vengono scelti quelli che vogliono loro. Sanremo è proprietà delle major, delle grandi discografie. Controllate i cantanti e vedete se c’è uno che non è della major”.

A Morandi, in particolare, diede del’ “ignorante di musica dei giorni nostri”, mandandolo letteralmente a quel paese e dicendo che Sanremo Social era una “porcata”. Gianmarco Mazzi rispose in collegamento:

“Tutti facciamo spettacolo, è giusto che si parli. Noi siamo contenti perché tutto sommato anche le polemiche fanno parte del gioco. Però io devo rispondere alle scempiaggini che dice Iacchetti. Fino ad ora siamo stati zitti, parlo anche a nome di Morandi. Voglio ripristinare la verità sulla cosa. Lui ha un po’ il dente avvelenato perché l’anno scorso suo figlio si presentò ad Area Sanremo e noi poi non lo scegliemmo, non lo ritenemmo all’altezza della manifestazione. Quando lui legge il nome di major vicino a questi artisti è perché questi artisti, una volta che vengono scelti da noi, le major gli offrono un contratto. Questo il pubblico lo deve sapere”.

Allora Mazzi fece capire che la denuncia sarebbe stata solo rimandata, forse per non essere accusato di censura durante il Festival:

“Ma no, ma che querela. Io non voglio dare vantaggi a Iacchetti. Quando finirà il Festival deciderò cosa fare. Io personalmente userò gli strumenti che nella vita civile è giusto usare. Non è che uno può dire a casaccio e pensare di passarla impunemente”.

Lo stesso Iacchetti riteneva di averla sfangata all’indomani della kermesse:

“Io ho fatto una piccola battaglia per difendere i giovani e le etichette indipendenti e per cercare più spazio per coloro che fanno musica. Tra le tante cose che ho detto, vedo che alcune sono state accolte. L’intenzione di Leone, il Direttore di intrattenimento Rai, è di annunciare il direttore artistico e conduttore entro il mese di giugno. Questo significa che, invece di tre mesi per preparare il Festival alla cazzo, ne serviranno otto per prepararlo al meglio. Poi mi dà soddisfazione, che si inizi a parlare grazie al mio intervento di pluralità discografica. Se alcuni hanno vinto è perché stanno sempre in televisione. Tutte le minacce di denuncia nei miei confronti sono state cancellate dalle dichiarazioni del Direttore di intrattenimento Rai”.

E invece ha cantato troppo presto vittoria. Stando a quanto riporta oggi Il Resto del Carlino, Gianni Morandi ha citato per danni Iacchetti, accusandolo di diffamazione e chiedendogli un risarcimento astronomico: 1,1 milioni di euro. Un cachet da Festival di Sanremo insomma. Mazzi è il cofirmatario della citazione in cui chiede 600mila euro.

Morandi e Mazzi, tramite i loro avvocati, lamentano un danno morale e materiale, sottolineando che la Rai non rinnova loro i contratti. Iacchetti, al contrario, replica tramite i suoi legali “di aver esercitato un legittimo diritto di critica, seppur con espressioni popolari proprie della satira, per tutelare i giovani che avevano speso soldi in clip e video per una selezione già decisa in partenza”.

Vedremo quale sarà il responso del giudice, quello vero, non di un talent.

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