Home Festival di Sanremo Sanremo 2014, due operai minacciano il suicidio: Leone spiega la dinamica (VIDEO)

Sanremo 2014, due operai minacciano il suicidio: Leone spiega la dinamica (VIDEO)

Un deja vu: due persone dalla balaustra del teatro cercano di gettarsi sulla platea. Ma questa volta sembra ci sia nulla di preparato.

pubblicato 19 Febbraio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 08:02

All’indomani della drammatica apertura del Festival di Sanremo, Giancarlo Leone spiega come i due operai dei Consorzi di Bacino di Napoli e Caserta siano riusciti a raggiungere la balaustra laterale del teatro minacciando di buttarsi giù.

In molti, sia tra la stampa che tra il pubblico, hanno infatti sospettato che fosse tutta una finta (sul modello di quanto accadde – molto presumibilmente – nel Sanremo 1995 con Baudo, ma Leone circostanzia con dettagli come i due siano riusciti a eludere la sorveglianza, riportando le dichiarazioni rilasciate dai due alla Questura di Sanremo.

“Sono state fermate quattro persone, Antonio Sollazzo, Marino Marsicano, Salvatore Ferrigno e denunciate d’ufficio, non dalla Rai, per violenza privata per aver costretto a un’azione, come quella di leggere una lettera in diretta sotto minaccia”.

Con loro c’era anche una donna, Maria Rosa Pascale. I quattro hanno raccontato di essere arrivati a Sanremo in auto la mattina stessa, di aver comprato due biglietti di galleria al botteghino (“Erano ancora disponibili e il costo è di 100 euro”, spiega Leone) e altri due dai bagarini davanti al Teatro.

Quindi la donna avrebbe fatto finta di sentirsi male e approfittando dell’attenzione che il personale ha rivolto a quella particolare situazione, Sollazzo e Marsicano si sono infilati in un corridoio laterale, non lontano da dove si trovavano, che ha concesso loro di raggiungere la balaustra. Una manovra diversiva per distrarre sicurezza e personale.

“A quel che mi risulta, Sollazzo è stato fermato a Napoli non più tardi del 1° ottobre scorso per interruzione di pubblico servizio per essersi messo in mezzo alla strada bloccando il traffico minacciando di darsi fuoco. Insomma non è la prima volta che fa manifestazioni del tipo”

e aggiungerei che ieri a Il Mattino Marsicano ha anche annunciato un’iniziativa a Bruxelles. Ma andiamo avanti.

Punto dolente: girava voce che i due sarebbero stati ospiti oggi a La Vita in Diretta. Leone smentisce categoricamente:

“Chi si espone a proteste di questo tipo non può avere nessun altro proscenio mediatico anche per evitare l’effetto emulazione. L’indicazione che ho dato fin da ieri sera è che non venisse dato loro altro spazio, altrimenti il dramma si trasformerebbe in farsa”.

Mentre Fazio parla di operazione organizzata, Leone non può che definire il finto malore della donna una ‘sceneggiata’:

“Lo svenimento della donna era una sceneggiata ben costruita. Hanno potuto approfittare dell’attenzione rivolta alla signora per infilarsi in un corridoio laterale. Dopo essere scesi dalla balaustra sono rimasti a vociare dietro le quinte. Volevano parlare con qualcuno di importante: ho finto di essere uno importante, ho detto di essere il direttore di Rai 1 e volevano la garanzia e l’assicurazione che la lettera fosse letta. Con la sicurezza li abbiamo anche accompagnati a sentire Fazio che leggeva la lettera dopo di ché sono stati accompagnati fuori”.

Qui sono stati presi in carico dalla Polizia. Il resto è cronaca.

Sanremo 2014, tentato suicidio all’apertura: gli operai svelano i retroscena

Raggiunti telefonicamente da Il Mattino, i due operai che hanno minacciato il suicidio da una balaustra del teatro Ariston raccontano come sono riusciti a raggiungere l’impacatura superiore.

Intanto si tratta di Antonio Sollazzo e Marino Marsicano che alla giornalista de Il Mattino spiegano di essere entrati all’Ariston con i biglietti:

“Ci siamo arrampicati per il solito problema che non ci pagano da 15 mesi, cose che voi sapete bene”

dice Sollazzo alla collega de Il Mattino.

“Abbiamo fatto una colletta e anche un piccolo debito per arrivare fino a qua e così siamo riusciti ad arrampicarci sulla balaustra”.

Gli fa eco Marsicano:

“Perché a Sanremo? Perché è Sanremo. Perché ci vedono tutti. E poi andremo a Bruxelles”.

I due sono stati poi portati al Commissariato di Sanremo. Con loro c’era anche una donna, Maria Rosaria Pascale, che si sarebbe sentita male prima di salire sulla balaustra.

Sanremo 2014, tentato suicidio all’apertura: Fazio come Baudo (video)

Inizio drammatico per Sanremo 2014: prima non si apre il sipario, poi durante il primo monologo di Fazio sulla bellezza e sul treno deragliato (da rimettere in piedi come l’Italia) si iniziano a sentire delle voci. Due persone affacciate alla balaustra dell’area tecnica minacciano il suicidio.

Fazio inizialmente sembra non credere a quel che vede, pensa a un’azione concordata:

“Ma vi sembra il caso. State impedendo anche il nostro lavoro, di tante persone che lavorano da mesi a questo programma”.

Poi si rende conto di trovarsi di fronte a persone che stanno perdendo il lavoro e  si fa lanciare la lettera che i due vogliono si legga. E raggiunti dal personale Rai si fanno riportare in sicurezza. Fazio cerca di prendere tempo e gestire la situazione, cercando nel contempo di evitare che domani si ripresenti qualcun’altro:

“Non c’è niente di più importante del lavoro. ma che facciamo poi qui, non facciamo altro. Vorrei che questo Festival sia un momento di spensieratezza, non un momento per risolvere i problemi”.

I due sono del bacino delle province dell’area di Caserta e Napoli. Ma la lettera integralmente Fazio non la legge una volta messi in sicurezza i due. Il conduttore però ha le lacrime agli occhi mentre va a salutare Dori Ghezzi prima di lasciare il palco a Ligabue per ricordare Fabrizio De Andrè nel giorno del suo compleanno.

Lo fa dopo l’esibizione di Ligabue:

“Sono 16 mesi che non ricevono lo stipendio con altre 800 persone e chiedono un intervento della politica locale e nazionale, ma per adesso si parla di una soluzione non prima di altri sei mesi. Dicono che ci sono già tre suicidi tra loro. Si scusano per l’interruzione. Vi chiediamo di restituirci la nostra dignità.”

E viene in mente anche Baudo che fece salire sul palco i lavoratori dell’Italsider di Genova nel 1984 che si schierarono davanti all’Ariston la sera del debutto per chiedere la sospensione del Festival e protestare per i licenziamenti previsti.

Certo che Fazio un inizio così di certo non se lo aspettava.

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