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Il tredicesimo apostolo – La rivelazione, Claudio Gioè e Claudia Pandolfi: “La serie durerà tre stagioni”

I protagonisti de Il tredicesimo apostolo – La rivelazione, Claudio Gioè e Claudia Pandolfi, hanno svelato qualche anticipazione sulla seconda stagione della fiction, ed hanno spiegato che durerà tre stagioni per non rovinare la storia della serie tv

pubblicato 7 Gennaio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 09:55

Promettono effetti speciali e colpi di scena, Claudio Gioè e Claudia Pandolfi, protagonisti de “Il tredicesimo apostolo 2-La rivelazione”, seconda stagione della serie tv che, due anni fa, ottenne un buon successo di pubblico e che ora torna da lunedì prossimo, 13 gennaio, su Canale 5, con nuovi casi ma anche con la storia non consumata tra Padre Gabriel Antinori (Gioè) e Claudia Munari (la Pandolfi). I due attori hanno spiegato a “Tv Sorrisi e canzoni” che i nuovi episodi porteranno avanti la storia, ma non sveleranno tutti i misteri della serie.

“Il tredicesimo apostolo”, infatti, è stato pensato per durare tre stagioni: secondo Gioè, quindi, ci sarà un’altra stagione che chiuderà le vicende dei protagonisti:

“Gli sceneggiatori fin dall’inizio hanno pensato ad una trilogia. Sfruttarla ulteriormente sarebbe un peccato. Il racconto è così estremo che tre stagioni sembrano l’ideale”.

Nonostante questo, la seconda stagione porterà delle novità sia a Gabriel che a Claudia. Lui conoscerà nuovi aspetti del suo dono:

“Dico solo che ci sarà un affondo più preciso sulla profezia della prima stagione, sul significato dei poteri di Gabriel e su cosa è chiamato a fare questo eletto nella ‘nuova’ visione del mondo. Ma è solo il secondo capitolo di tre”.

Claudia, invece, spiega la Pandolfi, cambierà lavoro:

“Non abbandona la professione, ma cambia profondamente. E’ scossa da tutto quello che ha visto e decide di mollare lo studio. Ora lavora in un centro di assistenza per donne. La ritroviamo in mezzo ad alcune ragazze”.

Ma, ovviamente, presto avrà a che fare ancora con il protagonista, con cui ha condiviso alcuni momenti che hanno fatto vacillare la fede di lui:

“Presto Gabriel ricomparirà nella sua vita. Io ho sempre tifato perchè stessero insieme, mi sono anche permessa di far fare alla mia Claudia cose che non erano nel copione. Nulla di incredibile, piccoli gesti non previsti, tipo sfilare a Gabriel il colletto bianco dell’abito da sacerdote”.

Ma “Il tredicesimo aposolo-La rivelazione” seguirà anche dei casi di puntata, con al centro sempre fenomeni paranormali, come dice Gioè:

“Ci saranno non proprio dodici (come il numero di episodi, ndr), ma una decina di casi: vampiri, demoni, posseduti, guaritori che attraverso l’imposizione delle mani riescono a curare o assorbire malattie… In questa stagione ci siamo buttati con più coraggio nel genere mistery”.

Più che i casi di puntata, però, il pubblico vuole seguire la storia tra i due protagonisti, anche se Gioè avverte che sapranno controllare i propri istinti:

“Se ne vedranno delle belle, anche se abbiamo cercato di mantenere tutto su un piano di maturità: sono due individui adulti di fronte al grande mistero dell’amore”.

La Pandoli gli dà ragione:

“La storia d’amore è molto sobria, non vediamo emozioni mirabolanti c’è solo l’emotività che a noi romantici piace”.

Parlando dei proprio personaggi invece, Gioè spiega di aver lavorato di fantasia:

“E’ stato un puro esercizio di fantasia che ho provato a fare con l’amore pe i film che ho visto. C’è un po’ di ‘Indiana Jones’ e un po’ de ‘L’esorcista’ “.

La Pandolfi, invece, si è ispirata alla sua esperienza da paziente di una psicologa:

“A volte il consiglio di un estraneo che non ha alcun tipo di necessità di giudicarti, e che ti dice in faccia la verità, è più utile di quello di un’amica. Sono felice di interpretare una scettica che ha bisogno di una spiegazione razionale, di portare alla concretezza ogni fenomeno”.

Infine, i due attori hanno diverse spiegazioni sul successo della fiction: secondo Gioè è dovuto al periodo in cui ci troviamo, ma anche al contenuto della serie:

“Queste serie hanno successo in periodi di turbolenza, di ansie profonde, penso ai film di Dario Argento negli anni di piombo. Anche ora il Paese è attraversato da una crisi economica di identità. Poi magari siamo riusciti ad intercettare un pubblico più giovane che vede serie americane simili”.

Secondo la Pandolfi, invece, è la parte mistery ad essere apprezzata:

“Credo che questa serie soddisfi molto gli amanti del fantasy e della fantascienza, un genere insolito in una serie italiana popolare ed accessibile a tutti. Poi certo, c’è pure la storia d’amore non consumata che attraversa momenti intensissimi”.

“Il tredicesimo apostolo-La rivelazione” vuole quindi ottenere lo stesso successo della prima stagione, provando ad aumentare il mistero ma garantendo una serie che non durerà troppo, senza così tirare eccessivamente il racconto e snaturarlo.



Il tredicesimo apostolo-La rivelazione