Home Serie Tv Di cosa parla Schitt’s Creek, la comedy vincitrice agli Emmy Awards 2020 (Video)

Di cosa parla Schitt’s Creek, la comedy vincitrice agli Emmy Awards 2020 (Video)

Schitt’s Creek, serie tv vincitrice di ben sette Emmy Awards, è una comedy canadese che complice lo streaming ha conquistato gli Stati Uniti: ecco di cosa parla

pubblicato 21 Settembre 2020 aggiornato 22 Settembre 2020 10:04

Passare da serie di nicchia a fenomeno virale e poi protagonista della notte più importante per la serialità americana. E’ il destino di Schitt’s Creek, la serie tv di cui tutti parlano in queste ore post-Emmy Awards 2020. D’altra parte, non è da tutti portarsi a casa in una notte ben sette premi, ovvero vincere tutte le categorie Comedy in cui si è candidati.

E’ quanto è invece riuscito a fare questo show nato in Canada nel 2015 su network Cbc e trasmesso in America sul canale via cavo Pop Tv, che ha concluso la sua corsa con la sesta stagione andata in onda la primavera scorsa. Uno show che anni fa fu proposto negli Stati Uniti alla Hbo ed alla Abc, che lo rifiutarono. E che ora fa festeggiare il Canada.

Qual è la trama di Schitt’s Creek?

Di corsa parla Schitt’s Creek? L’idea nasce al creatore dello show Daniel Levy osservando i reality show americani con protagoniste ricche famiglie alle prese con vizi e capricci: come si comporterebbero se perdessero tutto?

Levy ha così deciso di costruire una comedy che racconta le vicende della famiglia Rose, composta da Johnny (Eugene Levy, padre di Daniel e vincitore stanotte del suo primo Emmy nonostante una lunghissima carriera in cinema ed in tv), magnate del settore video noleggo; sua moglie Moira (Catherine O’Hara, premiata come Miglior Attrice Comedy), ex attrice di soap ed i figli, viziatissimi ed adulti, David (lo stesso Daniel Levy, vincitore anche lui come Miglior Attore Comedy) ed Alexis Claire (Annie Murphy, anche lei si è portata a casa una statuetta come Miglior Attrice non protagonista).

Una famiglia ricchissima, fin quando il loro patrimonio svanisce nel nulla a causa di una frode. I quattro sono così costretti a rinunciare alla loro vita di lussi e trovare riparo a Schitt’s Creek (la pronuncia ricorda volutamente una parolaccia, motivo per cui quando il progetto fu presentato ci fu chi chiese invano di cambiare il titolo), cittadina che anni prima la famiglia aveva acquistato per scherzo e che ora diventa il loro unico punto di riferimento. Si ritrovano così ad alloggiare nell’unico motel presente, costretti ad ambientarsi ad un mondo a loro sconosciuto ed ad interagire con personaggi ben lontani da quelli con cui avevano a che fare prima.

La vittoria e lo zampino di Netflix

La comicità ed il surrealismo con cui Schitt’s Creek è stata scritta le ha permesso di diventare molto popolare in Canada, dove ha vinto numerosi premi, tra cui ventiquattro Canada Screen Awards. Negli Stati Uniti, nonostante la messa in onda su Pop Tv, Schitt’s Creek è rimasta per lungo tempo una serie di nicchia, che trovava sì spazio sui siti d’informazione televisiva ma che non aveva mai fatto il botto.

A contribuire alla popolarità della comedy ci ha pensato, ancora una volta, Netflix che, negli Stati Uniti, nel 2019 ha acquistato i diritti delle prime cinque stagioni (in realtà anche altre piattaforme statunitensi acquistarono i diritti della serie): complice la quarantena ed il desiderio di evadere dalla realtà con una risata, Schitt’s Creek è diventata una delle serie oggetto di bingewatching più apprezzate dal pubblico. L’Academy che l’ha premiata stanotte avrà sicuramente considerato questo, oltre ovviamente alla cura con cui Levy ha raccontato la storia dei Rose senza mai montarsi la testa.

Schitt’s Creek, però, ha anche un altro merito: quello di aver contribuito a far conoscere meglio la comunità Lgbtq agli americani. Questa volta, senza drammi, ma con una risata e, soprattutto, con grande semplicità: il personaggio di David, pansessuale, non è al centro di episodi di omofobia per tutta la serie, vivendo la propria sessualità nella maniera più naturale possibile e, soprattutto, senza che nessun altro personaggio dello show ne faccia riferimento con battutine denigranti. Una scelta voluta dallo stesso Levy, gay dichiarato.

Schitt’s Creek in Italia

Strano ma vero, Schitt’s Creek in Italia è ancora inedita. Nessun canale, né generalista né pay, così come nemmeno le piattaforme streaming, al momento hanno acquistato questa serie, composta da 80 episodi. Un bel tesoretto che, complice la vittoria record di questa notte, potrebbe ora fare più gola che in passato, spingendo sulla curiosità di vedere questa serie che in una notte è diventata famosa in ogni angolo del mondo. E che, su dichiarazione dello stesso Levy, potrebbe anche finire sul grande schermo. Forse, per la famiglia Rose, c’è ancora qualcosa da dire.