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L’Aldebaran di Unomattina

Quel che potrebbe essere dello storico contenitore del mattino della prima rete della Rai

di Hit
pubblicato 27 Dicembre 2019 aggiornato 21 Gennaio 2021 19:15

Proprio in questi giorni, esattamente il 22 dicembre, è stato il compleanno di Unomattina. Il programma è nato nel 1986 con la conduzione di Piero Badaloni (per il Tg1) ed Elisabetta Gardini (per la Rete 1). La trasmissione infatti fu fra le prime co-produzioni fra la Rete ed il Telegiornale. Rai1 era all’epoca diretta da Emmanuele Milano, mentre il Telegiornale da Albino Longhi.

Negli anni Unomattina è sempre restato saldamente all’interno del palinsesto della prima rete del servizio pubblico radiotelevisivo, con tutta una serie di conduttori che sono cambiati strada facendo. Attualmente la trasmissione è condotta da Valentina Bisti (per il Tg1) e da Roberto Poletti (per la Rete 1), coppia che funziona molto bene. Il programma nel corso degli anni ha avuto un calo di ascolti rispetto ai suoi esordi per il moltiplicarsi dell’offerta televisiva, pur restando sempre leader di fascia.

Unomattina dunque con il tempo ha dovuto modificare in qualche modo i suoi contenuti per restare al passo con i tempi, ma con una struttura che è rimasta sostanzialmente inalterata. Regole ed ingabbiature aziendali hanno rallentato questo processo evolutivo che se ora non si cerca di far accelerare, si corre il rischio di far spegnere lentamente questa trasmissione, anno dopo anno.

Uno dei problemi principali di questo programma è l’ingabbiatura della sua griglia che prevede una edizione del Tg1 ogni mezz’ora, con l’evidente rischio di inutili ripetizioni. Occorre quindi togliere questo obbligo, lasciando solo l’edizione lunga del Tg1 delle ore 8 e spalmando il contributo informativo del Telegiornale direttamente all’interno del programma, nel medesimo studio in cui viene prodotta Unomattina.

Un altro problema di Unomattina è la fragilità della fascia 7-8 che si deve scontrare con la freschezza ed il ritmo della Prima pagina del Tg5, oltre che con la concorrenza interna di Buongiorno Italia e Buongiorno Regione posizionati sulla terza rete. Su questo occorre agire targettizzando in maniera netta la scansione oraria di Unomattina, soddisfacendo le varie fasce di pubblico del mattino.

Nel concreto fra le 6:30 e le 8 si potrebbe pensare ad un Unomattina sullo stile dei canali “all news” e quindi di maggior pertinenza del Tg1, con una grande scrivania ovale al centro dello studio con i conduttori che lanciano le notizie, si collegano in diretta con i luoghi dove avvengono le notizie e con continui lanci di news di agenzia e lettura dei giornali in edicola, senza alcuna interruzione. Il tutto si potrebbe arricchire eventualmente con dei collegamenti con la sede di un quotidiano che cambia di settimana di settimana, oltre che con i luoghi teatro della vita quotidiana della gente (posti di lavoro, scuole, stazioni ferroviarie, etc). Il pubblico poi potrebbe interagire con il programma attraversi i nuovi mezzi di comunicazione, social prima di tutto.

Alle 8 la linea andrebbe al Tg1 con l’edizione lunga e dopo un corposo spazio Meteo condotto da un esperto meteorologo (non necessariamente militare) che affiancherebbe in maniera continuativa i due conduttori del programma anche nella prima parte, si passerebbe alla seconda parte di Unomattina, con un programma dedicato alla vita quotidiana in casa e fuori casa, con inserimento di soft news. Questa porzione della trasmissione sarebbe molto vicina ad alcune parti più tradizionali dell’Unomattina che già conosciamo e questo fino alle ore 10 quando la linea passerebbe alle Storie italiane di Eleonora Daniele (quest’ultima per altro pronta per occupare con merito il pomeriggio).

Insomma in sostanza si tratterebbe di un Unomattina più svelto, più agile, meno ingabbiato e più attento alle varie tipologie di pubblico che si avvicendano fra le 7 e le 10 del mattino.

P.S. Aldebaran che ha ispirato questo post, oltre ad essere una stella della costellazione del Toro, è stato anche il titolo di un pezzo dei New Trolls, una delle band che hanno fatto la storia della musica leggera italiana, che qui mi piace ricordare e che in questo video vediamo accostata ad uno splendido ed affascinante viaggio nello spazio profondo, “fino ad arrivare la dove nessun uomo è mai giunto prima” :