Home Notizie Alessandro Greco a Blogo: “Non si può dire di no a Miss Italia. Ecco cosa cambierò rispetto al passato”

Alessandro Greco a Blogo: “Non si può dire di no a Miss Italia. Ecco cosa cambierò rispetto al passato”

Ai microfoni di Blogo parla il conduttore della finale della 80esima edizione del concorso di bellezza, in diretta su Rai1 il 6 settembre: “La formula ‘Miss Italia finisce qui’ per le concorrenti eliminate non mi piace, non la userò”

pubblicato 12 Agosto 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 16:01

Come anticipato da Blogo, sarà Alessandro Greco il gran cerimoniere della 80esima edizione di Miss Italia, che per l’occasione tornerà su Rai1 in diretta da Jesolo venerdì 6 settembre:

Voglio proporre al pubblico una serata bella. Bellezza declinata a 360 gradi. La donna incarna in maniera assoluta la bellezza in tutte le sue espressioni, non solo esteriore. Nella donna si concretizza la bellezza. Per citare Battiato, la donna è un essere speciale. E non lo dico perché condurrò la finale di Miss Italia, sono sempre stato un sostenitore delle donne. Le ritengo superiori“.

Hai già un’idea del come esaltare la bellezza femminile che va oltre l’aspetto fisico?

In verità, ad oggi non abbiamo ancora fatto riunioni: il capo progetto Casimiro Lieto, l’ad Fabrizio Salini e la direttrice Teresa De Santis, che ringrazio, non so a cosa abbiano pensato in particolare, ma quello che posso dire è che in tutta la storia di Miss Italia non ho mai riscontrato la mercificazione della donna. Le donne a Miss Italia sono sempre state trattate coi guanti bianchi, anzi, di più. Poi, certo, c’è chi se l’è giocata meglio, chi peggio, ma l’intento dei Mirigliani e della Rai è è stato quello di valorizzare la donna. Non una priorità, ma addirittura un’emergenza.

Cosa vorresti cambiare rispetto al passato?

Mi piacerebbe potare l’autoreferenzialità del concorso, che in alcune fasi della serata tende ad essere autocelebrativa, ad avere una liturgia troppo pomposa. Mi piacerebbe che fosse una serata coinvolgente, divertente, sorridente, piena di ritmo e di energia. Quest’anno più che mai gli italiani potranno eleggere la Miss Italia, visto che ci sarà il televoto. La giuria tecnica, invece, avrà la possibilità di recuperare una ragazza eliminata. Quest’anno sarà eletta davvero la ragazza della porta accanto, la fidanzata ideale, la nipote ideale.

Patrizia Mirigliani ha detto che Miss Italia non è un concorso morto. Avverti che ci sia un rischio anacronismo?

Una bella serata con ragazze belle e brave, una serata che racconti la bellezza della nazione Italia, con ospitate di spessore italiano e internazionale, fa piacere a tutti. Per questo non condivido il rischio, purché l’approccio sia quello che spiegavo prima. Porterò il mio stile. Sento che il pubblico vuole stare bene, essere coinvolto e divertirsi.

Miss Italia ha subito negli anni trasformazioni nel suo meccanismo. In questo senso cosa dobbiamo aspettarci?

Le edizioni trasmesse da La7 non le ho seguite, sinceramente, quindi non ho contezza di cosa abbiano fatto. Di sicuro quest’anno non ci sarà il tormentone ‘Per te Miss Italia finisce qui’; io non lo voglio, è un modo per dare il benservito alle ragazze che non mi piace. Non userò questa espressione.

Quale formula userai, allora?

Non lo so, un po’ ci ho pensato, potrebbe essere ‘Che la bellezza continui ad accompagnarti’

Tua moglie Beatrice Bocci arrivò seconda a Miss Italia 1994.

I segni che mi hanno portato a questo incarico sono incredibili e bellissimi. È un cerchio che si chiude. Ho la piena consapevolezza di aver preso, con mia moglie, la Miss più bella di tutta la storia di Miss Italia. Per me è così. Fabrizio Frizzi è stato il Cupido, ha visto nascere e crescere il nostro amore. Per me il ritorno alla finale di Miss Italia, che, a sua volta, torna su Rai1, è un segno anche molto emozionante.

Ci sarà anche lei sul palco?

Al netto del rapporto con me, credo che ci sia un’aderenza storica al concorso. Fu la vincitrice morale del 1994, fu lei ad entrare nel mondo dello spettacolo. Viene ricordata ancora oggi come la prima mamma in gara a Miss Italia. Visto che celebreremo anche la storia del concorso, mi pare che la sua presenza possa essere pertinente. Ma nel caso, l’idea del suo coinvolgimento dovrà partire dall’organizzazione con la Rai. Di sicuro io ne farò accenno sul palco.

Il tuo rapporto con la Rai. L’ultimo atto è stata la chiusura di Zero e lode, un po’ a sorpresa. La scelta di affidare a te Miss Italia ha cambiato qualcosa?

Io sono un figlio della Rai e a volte i figli hanno la sensazione che i genitori abbiano uno sguardo lontano e distratto. Succede, ma è soltanto una sensazione, perché lo sguardo non è mai assente, al limite può essere volutamente distratto. La chiamata per Miss Italia mi fa capire che – anche se alcune scelte non le ho capite, né condivise trovandole ingiustificate e ingiuste, a maggior ragione per quanto riguarda Zero e lode che per la prima volta è riuscito ad offuscare, grazie al suo successo, il binomio Greco-Furore – c’è il desiderio di stare insieme, di portare avanti un rapporto. L’auspicio della continuità riaffiora, perché Miss Italia è l’occasione per vivere un rapporto che non sia solo saltuario. Nell’interesse di tutti, soprattutto del pubblico, che mostra di avere un certo slancio quando faccio qualcosa.

Inoltrerai questo tuo auspicio anche alla direttrice di Rai?

Non ho ancora avuto il piacere di incontrarla e di conoscerla, ma questi argomenti in Rai li conoscono. Se ci fosse l’occasione, mi piacerebbe certamente ribadirli. Anche se alla fine a contare sono i risultati. E i risultati ci sono, perché altrimenti non avrei avuto l’incarico di condurre Miss Italia.

Qualcuno, anche sui social, sostiene che non avresti dovuto accettare Miss Italia, visto che è un concorso da rilanciare e visti i tempi stretti per la preparazione. Insomma, sarebbe troppo rischioso per te…

A Miss Italia non si può dire di no (Antonella Clerici lo ha fatto, Ndr), è come la chiamata in Nazionale per un calciatore. Nella mia carriera ho affrontato serate che non pensavo neanche di riuscire a portare a termine. So prendere i miei rischi. Ma ricordiamoci sempre che non stiamo parlando di un intervento a cuore aperto, ma di intrattenimento, di divertimento.