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Sanremo 2019, preascolti: dichiarazioni di Claudio Baglioni

Sanremo 2019, tutte le dichiarazioni di Claudio Baglioni in occasione del pre ascolto dei 24 brani in gara al Festival.

pubblicato 18 Gennaio 2019 aggiornato 31 Agosto 2020 02:34

Quest’oggi si è tenuto a Milano il consueto appuntamento riservato alla stampa dedicato all’ascolto dei brani in gara al Festival. I giudizi e le valutazioni li abbiamo espressi su Soundsblog. Qui ci soffermiamo sulle dichiarazioni rilasciate dal “dirottatore” artistico Claudio Baglioni, presente all’incontro insieme al vicedirettore di Rai1 e autore del Festival di Sanremo 2019 Claudio Fasulo.

  • Sulle canzoni scelte: “Voi ascoltate 24 pezzi, noi più di 400. Abbiamo cercato nel panorama largo della musica italiana, che va verso direzioni diverse, anche se c’erano divergenze appianate dal voto tra noi,  un senso di bellezza come risultato finale, la bizzaria, la vitalità, l’originalità e la verità”.
  • Su Caramelle: “Mi doleva molto escluderla. L’anno passato, però, ho sostenuto l’altro brano che aveva proposto Pierdavide Carone. Quest’anno la sua canzone non rientrava nelle prime 22. Smentisco l’idea della censura, perché ci sono canzoni che faranno molto più rumore. Vorrei che la scelta di questa 24 proposte fosse rispettata”.
  • Su Peppino di Capri: “Non so ancora se ci sarà il premio alla carriera, perché dipende anche dal comune. Se il comune è d’accordo allora abbiamo qualcosa in comune”.
  • La canzone di Mahmood che ha l’autotune, senza diventa altro? “Noi l’abbiamo ascoltata come brano in generale (testo e musica). Non è che l’autotune cambia la melodia. Lui la canterà senza per sua scelta”.
  • Temi del Festival di Sanremo 2019? Due: dove stiamo andando a livello sentimentale e a livello politico e sociale: “Mi sembrano temi molto frequenti. Il fatto di aver diviso il festival in due parti, Giovani a dicembre e Big a febbraio, ci ha permesso maggiore libertà e anche a livello di repertorio abbiamo potuto osare. Sottolineiamo la voglia che Sanremo sia una mostra di ciò che avviene nel nostro tempo. C’è sufficiente disagio, c’è l’imbarazzo che viviamo tutti nelle difficoltà di capire dove voltarsi. Nelle canzoni vincono più i dubbi delle certezze”.
  • Motta e i riferimenti all’immigrazione: “Credo che questa canzone sia stata pensata proprio mentre stava a Lampedusa o a Linosa. Il tema della migrazione in senso lato è già stato tratto lo scorso anno da Mirkoeilcane. Non bisogna sorprendersi se viene trattato: è un tema del nostro tempo”.
  • La coppia di conduttori scelti, Bisio e Raffaele, cosa porterà? “Con Claudio e Virginia vivremo il Festival con un po’ di ironia in più, sempre rispettando la musica”.
  • Che senso ha questo Festival? “Spero che questa edizione sia locomotiva, che traini la musica italiana e la creatività”.
  • Preoccupato per gli ascolti? “L’A.D. Rai Salini mi ha chiesto di fare soprattutto un Festival di qualità. Cercherò di portare all’orecchio di un pubblico vastissimo qualcosa che non sono abituati a sentire. Gli ascolti? Mi metterei il meter anche ai televisori di casa mia per alzare gli ascolti”.
  • Le influenze da direttore artistico. “Anche quest’anno ho cercato di mettere le mani sui brani del festival, ad esempio ho cercato dei cantanti per delle canzoni, come quello di Bungaro che ho proposto a Francesco Renga. A Patty Pravo ho proposto la contaminazione con Briga”.
  • Il Rap al Festival: “Il rap è un’esigenza dei nostri tempi. E’ quello che gira. E’ uno dei pochi generi musicali che si muove, evolve, tenta di andare da qualche parte. Le altre musiche ormai sono conservative, tant’è che alcune le insegnano non a caso al conservatorio. Il rap, contaminandosi con il pop dà una speranza proprio al genere pop.
  • Prima Festival. I conduttori saranno Simone Montedoro e Anna Ferzetti. Prevista la diretta da un glass box sul red carpet.
  • Duetti quarta serata: sono stati annunciati dodici dei 24 duetti. Gli altri devono ancora essere confermati.