Home Amici di Maria De Filippi Amici 17, Irama incontra la sua vecchia casa discografica: “Mi hanno detto ‘Se fallisci, non è un problema mio'”

Amici 17, Irama incontra la sua vecchia casa discografica: “Mi hanno detto ‘Se fallisci, non è un problema mio'”

L’incontro è andato in onda durante la striscia pomeridiana di oggi.

pubblicato 3 Maggio 2018 aggiornato 1 Settembre 2020 00:59

La striscia pomeridiana di Amici 17, andata in onda oggi, giovedì 3 maggio 2018, su Canale 5 è stata davvero emblematica, se qualcuno non avesse ancora chiaro il rapporto opinabile tra major discografiche e talent show.

La storia artistica di Irama, concorrente della diciassettesima edizione del serale del talent show condotto da Maria De Filippi, è nota. Il cantante 23enne originario di Carrara, infatti, ha un passato discografico “importante”: nel 2016, infatti, Irama ha preso parte al Festival di Sanremo, nella sezione Nuove Proposte, esibendosi con il brano Cosa resterà (Irama fu sconfitto ai “quarti di finale”, durante la seconda serata, da Ermal Meta, attuale membro della commissione esterna di Amici 17); successivamente, il cantante ha partecipato anche al contest dedicato ai giovani al Coca-Cola Summer Festival, prodotto da Maria De Filippi, che ha vinto con la canzone Tornerai da me.

A causa di divergenze artistiche, Irama ha rescisso il contratto con la propria casa discografica, ricominciando tutto da capo con la partecipazione ad Amici dove, fino ad ora, ha presentato una serie di inediti, Che vuoi che sia, Un giorno in più e Che ne sai.

Tornando alla striscia pomeridiana odierna, Irama ha avuto l’opportunità di incontrare una rappresentante della sua vecchia major discografica, la Warner Music Italia, che, guarda caso, sarebbe interessata a riaverlo nella propria scuderia.

L’incontro è stato tranquillamente filmato dalle telecamere e mandato in onda.

Durante il colloquio, Irama non ha potuto far altro che manifestare molta perplessità, riassumendo, a grandi linee, la sua precedente esperienza (secondo il suo punto di vista, ovviamente):

Sono stato un anno fermo, sotto contratto. Nel contratto, c’era scritto che dovevo dare otto pezzi entro un certo periodo. Ne ho dati più di otto e mi è stato detto che non li avevo dati. Non mi si è inculato nessuno. Volevo fare un disco e mi è stato detto “Ma chi sei? Michael Jackson?”. Alcuni pezzi che sto cantando qui, c’erano già un anno fa… Avevo queste canzoni e non uscivano. Non ho potuto fare musica. Non voglio vivere come un pesce nella rete. La verità è che si prendono un po’ di pesci, si vede il pesce che va di più e si investono più soldi su di lui. Ho visto la mia vita e i miei sogni sgretolarsi. Mi è stato detto “Se fallisci, non è un problema mio”. Non me lo dimenticherò mai. Non si sono comportati bene.

Secondo Sara Andreani della Warner Music Italia, il racconto di Irama non è stato “obiettivo”. Il malumore del cantante era evidente.

Non sarebbe corretto asserire con certezza che Irama abbia ragione al 100% (anche se il fatto che abbia stracciato un contratto con una major è di notevole importanza) ma il trattamento delle major riguardo i giovani artisti nell’epoca dei talent show, nella fattispecie, in questo caso, sul perché un giovane artista che fa un talent diventa improvvisamente più interessante e bravo di prima (domanda retorica…), è un argomento che non dovrebbe passare inosservato.

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