Home Federica Panicucci Cupido: l’imbarazzo fatto programma, ma con qualche momento divertente

Cupido: l’imbarazzo fatto programma, ma con qualche momento divertente

La prima delle tre puntate sperimentali di Cupido è appena terminata e non possiamo esimerci dal dare un giudizio a quanto visto. Non si può negare che il programma a tratti sia risultato molto piacevole e divertente, ma nel contempo colpisce l’esagerazione delle storie proposte – o meglio, di alcune delle prove a cui viene

6 Maggio 2009 21:52


La prima delle tre puntate sperimentali di Cupido è appena terminata e non possiamo esimerci dal dare un giudizio a quanto visto. Non si può negare che il programma a tratti sia risultato molto piacevole e divertente, ma nel contempo colpisce l’esagerazione delle storie proposte – o meglio, di alcune delle prove a cui viene sottoposta la coppia che si sta formando – e l’eccessiva lunghezza delle stesse. Oltre ad un imbarazzo per lo spettatore che parte dal primo incontro tra cacciatore e preda e termina solo dopo che la “mano” di Federica Panicucci e del suo team viene svelata, per altro davanti a centinaia di persone.

Il termine “imbarazzo” non va però interpretato necessariamente in modo negativo, ma anzi potrebbe trattarsi di una qualità del programma, di una capacità degli autori di far immedesimare totalmente lo spettatore nella preda che subisce le candid camera, ignara del fatto che non è il fato a sconvolgergli l’esistenza, ma è tutto studiato a tavolino per fare in modo che si interessi alla persona che si dichiara innamorata di lei. Incontri “fortuiti”, scenate che trasformano da negativa in positiva l’opinione per l’altro, situazioni che mettono a dura prova nervi e gelosia diventano il pane quotidiano.

Come nel caso visto questa sera, quello del 26enne Marco che nutre un totale disinteresse nei confronti della segretaria d’azienda Alba – considerata anzi una palla al piede ed un bonsai per la statura non proprio da gigante -, mentre la ragazza si è innamorata di lui il primo giorno in cui l’ha incontrato. L’unico tentativo fatto per conquistarlo è stato quello di regalargli un cd nel quale tatticamente era inserito un bigliettino col numero di telefono, snobbato però dal ragazzo. L’ultima chance è stata quella di rivolgersi al programma e se da una parte il tentativo di conquista è faticosamente riuscito – l’happy end non poteva certo mancare -, dall’altra vien da chiedersi quanto la preda fosse al corrente di ciò che stava succedendo.

Per poter controllare Marco infatti, il programma ha “utilizzato” un caro amico, diventato complice per gioco. Ma nei venti giorni circa di durata del “pedinamento”, possibile che l’amico non si sia lasciato sfuggire nemmeno una parola? E possibile che le situazioni estreme alle quali è stato sottoposto Marco, come il festino sadomaso in villa al quale stavano per partecipare lui e Alba, non l’abbiano minimamente insospettito? Ma si sa, in un programma televisivo tutto è concesso purché lo spettatore si diverta, e in questo senso non si può dire che Cupido abbia fallito.

Tra le note positive, va segnalato sicuramente l’ottimo montaggio, privo di tempi morti seppure alcune situazioni meritassero qualche taglio ulteriore. E anche la conduttrice, Federica Panicucci, è parsa in forma e a proprio agio al timone del programma, nonostante l’ignobile tutina da Eva Kant facesse a pugni con le rughette da donna non più ventenne. Resta da chiedersi a che cosa servisse la presenza dell’astrologo Riccardo Sorrentino e di uno psicologo, Alessandro Meluzzi, le cui banalità superavano gli interventi interessanti. Azzeccato invece Rossano Rubicondi nel ruolo di conquistatore, se non altro per le candid hot finali.

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