Home Notizie Io ci sono, il regista Manuzzi a Blogo: “La scena dell’agguato a Lucia Annibali con l’acido la più difficile da girare, vi spiego perché” (VIDEO)

Io ci sono, il regista Manuzzi a Blogo: “La scena dell’agguato a Lucia Annibali con l’acido la più difficile da girare, vi spiego perché” (VIDEO)

L’intervista video al regista del film tv di Rai1: Cristiana Capotondi interpreta Lucia Annibali, Alessandro Averone l’ex fidanzato Luca Varani condannato a 20 anni di carcere.

pubblicato 22 Novembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 17:00

Va in onda stasera, martedì 22 novembre – nella settimana in cui si celebra la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne – alle ore 21.15 su Rai1, Io ci sono, film tv tratto dal libro autobiografico di Lucia Annibali (Io ci sono – La mia storia di non amore, scritto insieme a Giusi Fasano). La vicenda è quella della avvocatessa marchigiana sfregiata in volto dall’acido in un agguato commissionato dall’ex fidanzato Luca Varani (Alessandro Averonevideo intervista)

Blogo ha incontrato Luciano Manuzzi, regista e autore di soggetto e sceneggiatura, il quale ha spiegato di essere rimasto colpito soprattutto da un particolare:

Come tutti gli italiani sono rimasto sconvolto da questo evento perché ha segnato l’esordio di una modalità di offesa – l’acido – di cui noi eravamo abituati a parlare in Oriente, Pakistan, Bangladesh e altre periferie di quelle regioni. Questo particolare ha accentuato la curiosità. Il fatto, poi, che Lucia si sia ritrovata con un volto deturpato e abbia cercato di condividerlo, di farlo un’esperienza comune, è stato un atto di coraggio che andava evidenziato proponendo un film che avesse questo come elemento cardine. Così, sono riuscito a contattare Giusi Fasano, ho portato il libro ad Angelo Barbagallo (il produttore del film, per Bibi Film Tv, Ndr), lui lo ha portato in Rai… e abbiamo fatto il film. Il coinvolgimento di Lucia Annibali è stato successivo. È stata di grande aiuto per noi nella scrittura ma anche per Cristiana Capotondi in alcune scene.

A proposito di scene, il regista ha raccontato quale e perché sia stata la più difficile da girare. Infine ha indicato il messaggio principale che il film si propone di diffondere:

Gli uomini violenti, quelli che odiano le donne, vanno isolati e fatti sentire quella nullità che di fatto sono.

In apertura di post il video integrale dell’intervista.