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Top Chef 2016: giudici Annie Feolde, Giuliano Baldessari, Mauro Colagreco, Moreno Cedroni (foto e scheda)

Annie Feolde, Giuliano Baldessari, Mauro Colagreco, Moreno Cedroni sono i giudici della prima edizione italiana di Top Chef

pubblicato 30 Maggio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 00:11

Top Chef, la versione italiana del cooking show americano in autunno su Nove, con chef professionisti, ha arruolato, in qualità di giudici, quattro massimi rappresentanti della tradizione culinaria made in Italy: Annie Feolde, Giuliano Baldessari, Mauro Colagreco, Moreno Cedroni. Conosciamoli meglio attraverso le loro schede.

Top Chef 2016: Annie Feolde

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E’ la prima donna in Italia ad aver conquistato tre stelle Michelin (e la quarta al mondo). Annie Féolde è un nome nel panorama della ristorazione italiana, e non solo. La chef e moglie del patron di Enoteca Pinchiorri di Firenze, vola spesso in Giappone, dove segue da più di 20 anni il ristorante gemello e da poco anche a Dubai, per imprimere la sua nota personale al The Artisan by Pinchiorri. I genitori di Annie erano albergatori e fin da bambina la chef si era ripromessa di condurre una vita meno stressante. Ma la passione per la cucina l’ha spinta comunque a ritmi frenetici accompagnati da grande dedizione al lavoro. Per accompagnare i vini che Giorgio Pinchiorri presentava con tanta competenza, nel 1972 Annie iniziò a preparare stuzzichini. Sarebbe stato l’inizio di una grande avventura ancora viva. Dopo 7 anni, Annie e Giorgio rilevano l’azienda e l’Enoteca diventa un vero e proprio ristorante. Annie, che non ha frequentato scuole o istituti alberghieri, si ritrova a cucinare piatti sempre più complessi e, per farlo, consulta tanti libri di cucina e va a osservare lo stile di alcuni colleghi: nelle cucine dell’hotel Negresco di Nizza, al San Domenico di Imola e a La bonne Auberge di Joseph Rostang a Antibes. Opportunità per imparare il giusto modo di muoversi in cucina. Annie è stata scelta dal comitato organizzatore Expo, nell’ambito del progetto La Toscana si racconta, come testimonial della regione.

Top Chef 2016: Giuliano Baldessari

Giuliano Baldessari nasce a Trento nel 1977. La sua città è Roncegno Terme, un tempo centro termale importante per la provincia trentina. Circondato da alberghi e ristoranti, è lì che nasce la passione di Giuliano per la cucina e per l’ospitalità. Terminati gli studi si fa le ossa fra il Grand Hotel Terme di Sirmione, il Miramonti Grand Hotel di Cortina D’Ampezzo, l’Hotel Villa D’Este di Cernobbio, per poi arrivare a girare il mondo sulle navi da crociera.
Tornato in Italia fa per più di due anni lo chef de partie da Aimo e Nadia a Milano, per poi trasferirsi in Francia alla corte di Marc Veyrat come demi chef de partie prima all’Auberge de L’Eridan ad Annecy e successivamente a La Ferme de mon Père, di Mègeve. È a Parigi che Baldessari incontra Massimiliano Alajmo, che lo porterà come sous-chef alle Calandre nel 2003. Dal maggio di quell’anno e per 10 anni Baldessari è il braccio destro di Alajmo. Nell’estate del 2013 Baldessari decide di tentare la grande avventura e di aprire un locale tutto suo. Il caso lo porta a innamorarsi di un vecchio stabile abbandonato nel centro di Barbarano Vicentino. È lì che nascerà, di lì a poco Aqua Crua, il primo ristorante di Giuliano Baldessari. In due anni riceve il premio Miglior Cucina Creativa dell’Alpe Adria dalla Guida Magnar Ben, si aggiudica lo Sparkling Menu di Villa Franciacorta e gli viene riconosciuta la sua prima stella Michelin.

Top Chef 2016: Mauro Colagreco

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Italo-argentino d’origine, classe ’76, Mauro Colagreco è lo Chef-Padrone del ristorante Mirazur, che si trova a Menton, nella Costa Azzurra. Inizia la sua formazione presso la scuola Gato Dumas, a Buenos Aires, dove ha anche lavorato in alcuni dei ristoranti più rinomati della città. Nel 2001 Mauro Colagreco va in Francia e fa il suo primo stage da Bernard Loiseau, dove rimane come secondo capopartita fino alla sua morte nel 2003. Lavora poi a Parigi come sottocapo cuoco da Alain Passard a l’Arpège, secondo capopartita da Alain Ducasse prezzo l’Hotel Plaza Athénée, e successivamente rimane un anno presso il Grand Véfour. Nel 2006, Mauro Colagreco si stabilisce a Menton in un edificio degli anni 50, il Mirazur, con una vista panoramica sul Mediterraneo. Poco più di sei mesi dopo l’apertura, Mauro Colagreco viene premiato come «Rivelazione dell’anno», una nuova categoria della guida Gault Millau per riconoscere i suoi meriti. Dopo di che, in meno di un anno, ottiene la sua prima stella Michelin. Nel 2009, Mirazur diventa ufficialmente uno dei migliori ristoranti al mondo, secondo la lista S.Pellegrino dei 50Th Best Restaurant. In quello stesso anno, Mauro Colagreco viene anche nominato «Cuoco dell’anno» dalla prestigiosa guida Gault & Millau ed è quindi il primo chef non francese a ricevere il titolo. Nel 2010, Mirazur ottiene 4 toques Gault & Millau e nel febbraio 2012, Mauro Colagreco riceve la sua seconda stella Michelin, occupa il posto numero 11 nella lista S.Pellegrino dei 50Th Best Restaurant e viene nominato dal governo francese Chevalier des arts et des lettres.
E’ per questo che Francois Hollande lo ha scelto per accompagnarlo nella visita al Presidente argentino Mauricio Macri.

Top Chef 2016: Moreno Cedroni

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Moreno Cedroni è lo chef a 2 stelle Michelin che ha portato uno spirito avanguardista nella cucina italiana. Nato ad Ancona nel 1964, aprì appena ventenne il ristorante La Madonnina del Pescatore a Senigallia (nominato dal Wall Street Journal tra i primi dieci ristoranti europei di pesce del 2011, e decorato dalla Guida Espresso 2011 del punteggio di 18/20). Da allora, ha scritto vari libri tra cui Sushi & Susci, nel quale presenta il concetto di susci, ovvero un modo innovativo di reinterpretare il pesce crudo, che partì come imitazione dell’idea tradizionale del sushi giapponese per diventare, più tardi, un vero e proprio studio indipendente. Il regno del suo susci diverrà nel 2000 il Clandestino Susci Bar, proprio nel cuore del paesaggio più spettacolare della costa dell’Adriatico, Portonovo. Nel 2002 crea per Martini &Rossi i cocktail solidi con relativa pubblicazione del libro Martini solids. Nel 2003 ha cominciato a produrre nel suo laboratorio Officina le rinomate conserve gourmet e nello stesso anno ha aperto la prima salumeria di pesce al mondo, Anikò, nella città di Senigallia. Dal 2003 al 2005 riveste il ruolo di Presidente italiano di JRE. Nel gennaio del 2004 presenta il nuovo libro, Multipli di venti, dove vengono raccontati i primi venti anni di storia. Nel novembre 2006 la seconda stella Michelin. Nel 2010 si è unito a Moschino per creare una versione urbana del suo susci bar, il Clandestino Milano. Sempre dallo stesso anno diventa testimonial per Airc. Cedroni ha ricevuto vari premi e riconoscimenti tra cui il Sole di Veronelli, le Tre Forchette del Gambero Rosso e lo svedese Kungsfenan Seafood Award. E’ considerato uno degli chef italiani più innovativi, un vero enfant terrible della cucina internazionale che gioca tra le radici nella tradizione culinaria italiana e la vivacità del proprio spirito visionario. Nel 2011 esce Maionese di fragole edito da Mondadori, il primo libro di narrativa che insegna anche come far mangiare le verdure ai bambini. Nel 2011 esce per la collana grandi cuochi edita da Giunti il libro Moreno Cedroni che racconta gli ultimi sei anni di ricette. Nel 2012 The Wall Street journal inserisce la Madonnina del Pescatore tra i migliori 10 ristoranti di pesce d’Europa. Nel 2014 esce il nuovo libro Susci più che mai, edito da Giunti e sempre nello stesso anno entra nel consiglio direttivo della Fipe e viene nominato Ambassador per l’Expo 2015.