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Black Sails, anticipazioni e curiosità sulla terza stagione (anteprima Blogo)

In anteprima per Blogo le anticipazioni e curiosità sulla terza stagione di Black Sails

pubblicato 13 Gennaio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 06:07

La terza stagione di Black Sails andrà in onda in contemporanea con l’America: Axn (canale 122 di Sky), infatti, trasmetterà la serie tv dal 26 gennaio, raccontando le conseguenze di ciò che è successo nel finale della seconda stagione. Blogo vi propone, in anteprima, alcune anticipazioni sui nuovi episodi e le dichiarazioni di cast, autori e produttori che hanno svelano alcune curiosità sul dietro le quinte della serie tv di Starz.

Black Sails 3: anticipazioni sulla trama

La terza stagione partirà con Flint (Toby Stephens) sempre più arrabbiato dopo la scomparsa di Miranda (Louise Barnes): l’uomo è disposto a dichiarare guerra al Nuovo Mondo, diventando sempre più spietato e vendicativo. Eleanor (Hannah New) si trova a Londra, dove sta affrontando un processo, mentre Jack (Toby Schmitz) è in possesso del tesoro spagnolo. Tutti quanti però, dovranno affrontare l’arrivo a Nassau di Edward Teach (Ray Stevenson), noto come Barbanera, che in passato ha avuto qualche problema con Vane (Zach McGowan).

Black Sails 3: l’evoluzione di Flint

Tutti i personaggi dovranno affrontare alcuni cambiamenti di quei tempi che li metteranno in pericolo, come spiega lo showrunner Jon Steinberg:

“La crescente consapevolezza della morte e la paura del futuro che questi personaggi sperimentano rivelano i loro sentimenti più profondi e sviluppa un’acuta consapevolezza di loro stessi. La perdita di Miranda Barlow ha messo Flint in una condizione in cui non ha più una partner che gli permetta sia di essere il Capitano Flint sia di avere un carattere oscuro, mantenendo il suo senso di umanità. Senza la sua ancòra, è perso”.

“La rabbia di Flint è violenta, perfida, può attaccare chiunque in ogni momento”, ha aggiunto il produttore esecutivo Dan Shotz. “Spaventa sia l’Inghilterra che i suoi uomini che coloro che lo circondano. Come lo influenzerà, perderà il controllo e sarà la sua fine?”.

Flint dovrà anche lottare per mantenere il dominio su Nassau, ha spiegato Stephens:

“Per Flint, Nassau rappresenta tutto ciò che è. Sarebbe perso senza di essa, e farebbe di tutto per tenerla sotto il proprio controllo, anche andare contro i britannici. I rischi per lui sono alti e si vedrà nel corso della stagione”.

Il suo personaggio, inoltre, dovrà stringere una singolare alleanza con Vane:

“La loro relazione non è mai facile. Sarà sempre complicata. Ci sono elementi dello yin e dello yang, per cui sono uniti ma lottano l’uno contro l’altro.”

La terza stagione, però, permetterà a John Silver (Luke Arnold) di diventare ancora più un alleato per Flint, così come si scopre essere ne “L’isola del tesoro”, spiega Steinberg:

“Silver era il personaggio più detestabile per Flint quando lo vede nella prima stagione, ed ora è diventata l’unica persona che lo capisce e che sa com’è”.

Black Sails 3: arriva Barbanera

Tra i nuovi personaggi della terza stagione c’è anche Barbanera. Stevenson ha spiegato che il personaggio si ritrova a criticare i pirati che incontra:

“Quando Barbanera arriva a Nassau, crede che a causa del loro successo, gli uomini si siano ammorbiditi. Non meritano di lavorare sulle navi. I pirati non possono chiamarsi così. I capitani non possono chiamarsi così. Non sono gli uomini di cui si ricordava. E questo lo ferisce molto”.

Un altro personaggio che debutterà nella terza stagione è Woodes Rogers (Luke Roberts), che vuole affermare il proprio potere anche a Nassau, spiega Shotz:

“E’ un avventuriero. Un corsaro. Un uomo che ha girato il mondo conquistando diversi luoghi, conquistando oro, lottando. Ma ora vuole conquistare l’inconquistabile. Vuole conquistare Nassau. Vuole essere ricordato come l’uomo che è arrivato a Nassau ed ha estirpato i pirati, li ha abbattuti, ed ha dichiarato inglese Nassau”.

I costumi di Black Sails

Grande attenzione viene data ai costumi dei vari personaggi, frutto di ricerche storiche su quel periodo. “Guardo i modelli originali e gli indumenti di quel periodo, e poi ne parlo con il capo sarto, che prende i modelli, i pezzi di fabbrica e li passa a chi li cuce insieme”, ha detto il costume designer dello show Tim Aslam. “Ci vuole circa una settimana per fare un indumento, e lavoriamo a cinque indumenti nello stesso momento”.

I personaggi cambieranno look nella terza stagione. Flint, ad esempio, avrà degli abiti che rappresenteranno la sua trasformazione:

“Il guardaroba di Flint all’inizio è lo stesso della stagione scorsa, indossa una giacca di pelle che s’ispira ad una giacca spagnola di quel periodo. A metà stagione indosserà un’altra giacca, che ha un aspetto simile, ma è più cupa. Riflette il suo comportamento ed il suo passaggio ad un atteggiamento più dark”.

Anche Eleanor cambierà look:

“E’ stata catturata dagli inglesi alla fine della seconda stagione e quando rientra a Nassau ha un look più tradizionale ed indossa un tipico corsetto del diciottesimo secolo. Si è abituata ad indossarlo e questo rispecchia quanto si senta costretta nella società”.

Cambiamenti anche per Silver, che nella seconda stagione ha perso una gamba:

“E’ diventato più duro in questa stagione. E’ più vicino al personaggio di cui abbiamo letto nel libro. La gamba di legno è stata una sfida perchè dovevamo realizzare un paio di pantaloni che ci permettesse di usarli sia che indossasse una protesi o che usasse una croma key sock. Quindi il taglio è abbastanza normale, ma abbiamo dovuto trovare varie tecniche per nascondere la vera gamba, cosa che è stata abbastanza semplice”.

Aslam ha anche spiegato che la forma fisica dei pirati era diversa rispetto a quella di oggi:

“Gli uomini e le donne erano più piccoli. Le donne indossavano corsetti fin da giovani, il che cambiava il loro aspetto, e la gente era molto malnutrita, c’era una dieta differente. La nostra linea oggi è più sottile. Oggi le spalle sono più larghe, il che cambia un po’ la silhouette. Questi sono alcuni elementi che devi considerare quando lavori ai costumi”.

Black Sails 3: gli effetti speciali

Il telefilm fa spesso uso di effetti speciali, e la terza stagione conterrà una scena con una tempesta che ha richiesto lo sforzo del reparto tecnico. “Quando ho sentito della scena non sapevo come avrei potuto realizzarla”, ha ammesso il produttore esecutivo Chris Symes.

Per la scena, è stato ricostruito un set inclinato di quaranta gradi per riprodurre la sensazione di essere su una nave durante una tempesta. L’effetto del temporale è stato quindi realizzato grazie ad alcuni motori di jet, che hanno dato al vento la forza necessaria a simulare la tempesta. “L’unico modo in cui potevamo farlo era usando delle macchine per il vento molto potenti e motori di jet, che sono arrivati dal Regno Unito”, ha spiegato Symes. “Abbiamo realizzato una macchina del vento a quattro eliche con un motore V-8, che riusciva a muovere il vento alla velocità di circa 80 chilometri all’ora. Così abbiamo replicato una tempesta, ed è stato una situazione molto scomoda”.

“Eravamo inzuppati e ci hanno colpito con l’acqua per due settimane, il che ci ha provato”, ha aggiunto Stephens. “Ma sapevamo che sarebbe stato qualcosa di mai visto in televisione, non a questo livello. Per me è stato molto entusiasmante. Non vedo l’ora che il pubblico lo veda”.

Anche le navi che si vedono nella serie tv richiedono attenzione: ogni nave ha delle vele è composta da tele di 340 grammi e le funi sono di poliestere, in modo da rendere più facili le scene. Degli attrezzatori lavorano durante le riprese per dare l’effetto che la nave si trovi sull’oceano.

Infine, Black Sails ha anche degli stuntmen per le scene più pericolose. Nella terza stagione, Flint ha a che fare con una città in cui sono impiccati numerosi pirati. “Il mostro in Flint è emerso, la rabbia in lui è emersa. Vuole che i pirati vivano e distruggano l’Inghilterra”, ha spiegato Shotz. Saranno mostrati diversi modi in cui i pirati erano impiccati. Gli stuntmen indossano una “jerk vest”, collegata a dei cavi che sono manipolati a seconda dell’effetto richiesto. “Quando vogliamo creare l’effetto del collo che si rompe, stacchiamo un determinato cavo”, ha spiegato il coordinatore degli stuntmen Franz Spilhaus. “Quando la ripresa è lontana e vogliamo creare una caduta più d’effetto, si stacca un cavo dalla schiena e sembra che il collo si sia rotto. Per un altro tipo di impiccagione stacchiamo un cavo dalla spalla, dietro il collo dello stuntman, e mettiamo una corda di sicurezza, in modo che il pubblico non la veda. Ci assicuriamo che il collo non sia appesantito ed abbiamo una corda elastica che mantiene la tensione ma fa in modo che l’attore sia al sicuro. Non c’è mai pericolo che lo stuntman si ferisca”.