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Lucio Presta condannato per aver offeso Massimo Giletti

Si è pronunciata la Cassazione: il procuratore dovrà versare a Massimo Giletti una provvisionale di 15 mila euro come acconto del risarcimento danni

pubblicato 9 Luglio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 12:56

Lucio Presta è stato condannato a versare a Massimo Giletti una provvisionale di 15 mila euro come acconto del risarcimento danni, sulla cui quantificazione si pronuncerà un giudice civile. È questo il contenuto del pronunciamento della Cassazione rispetto ad una vicenda risalente all’ottobre 2005.

L’agente dichiarò alla stampa (e al giornalista incontrato a piazza Euclide a Roma):

Gli uomini le cose le risolvono tra loro, i quaquaraquà in altra maniera.

Parole riferite alle critiche espresse da Giletti nei confronti de La Talpa, il reality show allora condotto da Paola Perego, moglie e assistita di Presta. Il giornalista, inoltre, si vantò di aver raggiunto con L’Arena, segmento di Domenica In, uno share più alto rispetto a quello ottenuto da Paolo Bonolis (altra star della scuderia di Presta), da qualche mese tornato a Mediaset per condurre Serie A – Il grande calcio, programma che poi lasciò per bassi ascolti e per divergenze con la redazione sportiva.

La reazione del procuratore fu offensiva, secondo quando stabilito in maniera definitiva dalla Cassazione (la Corte d’Appello aveva annullato la condanna arrivata in primo grado per prescrizione).

Giletti, secondo quanto riportarono i siti e i giornali all’epoca dei fatti, raccontò:

Ero a piedi in piazza Euclide, andavo a messa, quando mi sono sentito chiamare “Demente, bastardo” più volte. Mi sono girato e ho visto con sgomento Presta su una Smart nera. E’ sceso e mi ha sputato. Mi ha accusato perché in un collegamento con il Tg1 ho detto che Baudo aveva battuto Bonolis. Era la verità. Io ho sempre sostenuto che Bonolis è il numero uno, ma che è sprecato per Serie A. Lui mi ha dato del servo di Baudo (il quale ieri sera si è detto «stupefatto, amareggiato e indignato per il comportamento di Presta», ndr). Poi ha detto che io vado in tv per smentire voci su una mia presunta omosessualità. Questa la dice lunga: uno per cui l’ omosessualità è una cosa negativa.

Presta si difese così:

Da giorni Giletti attacca gli artisti che io rappresento. Gli ho mandato un sms: “Tu vai in tv per mettere a tacere la tua presunta omosessualità e parlare male dei colleghi”. Non mi ha risposto e quando l’ ho incontrato mentre andava in chiesa, come tutti i farisei, gli ho detto questo in modo piuttosto adirato. Tutto qui. E avevo visto giusto: lui finisce sui giornali perché li chiama. Io so che gli uomini le cose se le risolvono tra loro, i quaqquaraquà se le risolvono in altra maniera.