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Game of Thrones 5, George R.R. Martin, Dan Weiss e (spoiler) parlano dell’ultima puntata

George R.R. Martin, Dan Weiss, autore di Game of Thrones ed un membro del cast della serie tv parlano del colpo di scena dell’ultima puntata della quinta stagione

pubblicato 15 Giugno 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 13:44

-Attenzione: il seguente post contiene spoiler sull’ultima puntata della quinta stagione di Game of Thrones-

Con un colpo di scena inaspettato, l’ultima puntata della quinta stagione di Game of Thrones ha fatto fuori un altro personaggio tra i più apprezzati dal pubblico. Nell’episodio, infatti, muore Jon Snow (Kit Harington), ucciso da alcuni Guardiani della Notte che non hanno approvato la sua idea di portare alla Barriera i Bruti e di stringere con loro un’alleanza per combattere contro gli Estranei. L’ultimo colpo gli viene inferto da Olly (Brenock O’Connor), giovane accolto alla Barriera dopo che i Bruti avevano ucciso i suoi genitori.

Numerosi fan si stanno domandando se l’uscita di scena di Jon Snow sia definitiva: c’è chi pensa, infatti, che Melisandre (Carice van Houten), appena arrivata alla Barriera, possa usare i suoi poteri per salvarlo, e chi crede che Jon possa continuare ad essere presente nello show attraverso il suo metalupo Spettro, che potrebbe ospitare il suo spirito, come accade a volte a Bran (Isaac Hempstead-Wright).

Intervistato da Entertainment Weekly, però, l’autore dello show Dan Weiss sembra abbastanza certo:

“Vorremmo sperare che dopo aver visto quella scena ed il modo in cui è girata la risposta sia inequivocabile nelle menti delle persone che l’hanno seguita. Dovrebbe essere abbastanza chiaro nel momento in cui la si vede cosa succede, non è una scena che fa esclamare ‘Oh mio Dio cosa succede?'”.

Della stessa idea è Harington, che spiega di non aver capito che la sua uscita di scena sarebbe avvenuta in questo modo:

“Come succede in ogni stagione, leggi qualcosa nella sceneggiatura e pensi ‘Oh, cxxxo!’. Non ho letto ‘A Dance with Dragons’ (il quinto libro della saga di George R.R. Martin da cui è tratta la stagione, ndr), ma ho letto gli altri romanzi e sapevo che stava per accadere. Quindi avevo un indizio sul fatto che sarebbe accaduto questa stagione. Non avevo capito che sarebbe stata l’ultima scena della stagione. E’ abbastanza bello quando l’ultima cosa che succede è una cosa che ti riguarda. Mi è piaciuto. Mi è piaciuto che sia stato Olly a colpirmi. Mi è piaciuto come è stata chiusa la storyline di Thorne (Owen Teale). Credo che sia stata ben scritta [da David Benioff e Dan Weiss]. Credo che sia stato il modo giusto per chiudere la sua storyline”.

Ma Martin, tempo fa, parlando del colpo di scena, fu più misterioso: anche nel libro (l’ultimo pubblicato in America), infatti, Jon Snow muore, ma l’autore della saga aveva fatto intendere che si sarebbe potuto salvare:

“Oh, pensate che sia morto, vero? C’è una cosa che sappiamo sulle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, ed è che la morte non è necessariamente permanente”.

Nonostante questo, però, Weiss è categorico, e specifica che nei libri ci si può prendere una libertà maggiore:

“In un libro, si può presentare quel genere di ambiguità. In una serie tv, si vede per quello che è. C’è una regola per cui se non si vede il corpo il personaggio non è davvero morto. Come quando Ned (Sean Bean) è stato ucciso, non volevamo fare una scena sanguinolenta alla Monty Python con un geyser di sangue, ma avevamo bisogno di vedere la lama entrare nel suo collo e tagliare la scena quando era a metà collo -è stata la discussione più lunga sul taglio di una scena, due ore di discussione per decidere se tagliare al fotogramma sei, al fotogramma sette o al fotogramma otto. E per dire che la morte di Ned fosse totalmente inequivocabile. Ricordo che leggendo il libro facevo avanti ed indietro e dicevo ‘Mi sono perso qualcosa? Hanno scambiato Ned con qualcun altro?’. C’è un livello di ambiguità dal momento che non si vede nessuno fortemente rappresentato. Nel libro, si può scrivere cercando di mantenere il mistero”.

Harington, inoltre, chiarisce la questione del contratto con la serie, che aveva firmato fino alla settima stagione:

“Mi sono seduto con Dan e David. E mi hanno detto ‘Guarda, hai finito’. E per quanto riguarda la questione del contratto, mi ha fatto arrabbiare come se n’è venuto a sapere. Non so come sia saltata fuori, ma è inesatta in molti modi. Si mettono dei dubbi nella tua testa ed in quella dei fan su fatti che non sono così. Si sono seduti e mi hanno detto ‘Le cose andranno così’. Se nel futuro le cose dovessero cambiare, non lo so -sta solo nelle menti di David, Dan e George. Ma mi è stato detto che sono morto. Non tornerà la prossima stagione. E’ tutto quello che so”.

A proposito di Jon, Martin spiega che con un incarico come il suo sia difficile parlare di errori:

“Sono stati errori? Immagino si sia trattato di errori dal momento che lo hanno portato a perdere il controllo di parte del suo gruppo. Ma potrebbero essere state decisioni sagge e necessarie nel senso di proteggere il regno ed affrontare la minaccia degli Estranei. Sono un grande studioso di storia, e lungo tutta la storia c’è la questione delle decisioni giuste. Si guarda col senno di poi ai vantaggi di una battaglia persa e si pensa: ‘Il generale che ha perso era un idiota’. Napoleone era un genio per le battaglie che ha vinto o un idiota per aver perso Waterloo? Comandare è difficile sia che tu sia il Lord Comandante dei Guardiani della Notte o il re d’Inghilterra. Sono decisioni difficili ed ognuna ha delle conseguenze. Vediamo Jon prendere il controllo dei Guardiani della Notte, allearsi con i Bruti ed affrontare la minaccia degli Estranei, e vediamo Cercei (Lena Headey) e Dany (Emilia Clarke) nei loro regni prendere le loro decisioni”.

Harington, invece, è più drastico:

“Ci sono un sacco di colpe. Non ha prestato attenzione alla gente intorno a lui. In questa stagione ha solo guardato più in alto. La sua colpa è un po’ come quella di Ned di aver guardato troppo in là senza osservare chi lo circondava. Tutto ciò che poteva vedere era la minaccia degli Estranei, e faceva delle cose per il bene comune, non ha capito Olly e Thorne ed alcuni degli uomini intorno a lui. Non ha visto il loro malcontento e le questioni minori. Ed a causa di questo l’ha pagata. Olly è stato l’ultimo a colpirlo. In quel momento credo che abbia capito che non si era preso cura di questo ragazzino, e che l’aveva lasciato andare”.

La serie tv tratta i personaggi senza preoccuparsi di cosa potrebbe pensare il pubblico:

Game of Thrones tratta il drama come la vita vera. E nella vita vera la gente muore senza portare a termine ciò che pensa debba fare. Ciò che dispiace di più a Jon è non sapere chi sia sua madre e spiace anche a me”.

L’attore ricorda con emozione l’ultimo giorno di riprese:

“Come tutti gli altri attori che sono usciti di scena, volevo togliermi dai cxxxxxxi -stavo per piangere. Ero più commosso di quanto avrei pensato”.

La sua compagna di scena Rose Leslie, interprete di Ygritte, uscita di scena nella quarta stagione, si è portata a casa un arco ed una freccia. Lui, invece, è rimasto a mani vuote:

“Rose si è presa un cxxxo di arco e freccia, io niente! Quindi sono meno popolare di Rose”.

Per il futuro, lo aspetta il cinema:

“Sto cercando dei film per il prossimo anno. Sono in un momento molto fortunato -posso rifiutare delle parti e fare quello che voglio. Ci sono un paio di film, ma non posso dire nulla. Potrei prendermi una vacanza. Potrei provare a scrivere. Sto cercando di capire cosa fare”.

L’unica preoccupazione, spiega Harington, è che il pubblico sia dispiaciuto della sua uscita di scena:

“Sarò molto interessato alle reazioni del pubblico. Spero che non dicano ‘Cxxxo sì, è morto, cxxxo'”.