Home Serie Tv Il risolutore, da domani su Fox lo spin-off di Bones con l’ultima apparizione tv di Michael Clarke Duncan

Il risolutore, da domani su Fox lo spin-off di Bones con l’ultima apparizione tv di Michael Clarke Duncan

Su Fox (canale 111 di Sky) Il risolutore, lo spin-off di Bones su un ex veterano capace di trovare qualsiasi oggetto perso, con l’ultima apparizione di Michael Clarke Duncan

pubblicato 4 Settembre 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 02:12

Domani, alle 21:00, Fox (canale 111 di Sky) manderà in onda “Il risolutore”, la serie tv che sarà ricordata per essere stata l’ultima apparizione sul piccolo schermo di Michael Clarke Duncan, scomparso oggi a 54 anni, e di cui faceva parte come personaggio fisso.

Lo show (in originale “The Finder”) altro non è che lo spin-off di “Bones”, creato da Hart Hanson ed andato in onda sulla Fox la scorsa stagione, senza però ottenere il successo della serie originale, tant’è che ai tredici episodi della prima stagione non ne seguirà una seconda.

Protagonista della serie è Walter Sherman (Geoff Stults, “Settimo Cielo”, “October Road” ed “Happy Town”), personaggio che troviamo nei romanzi di Richard Greener, che viene presentato come reduce dell’Iraq tornato in America dopo essere stato colpito da un’esplosione che ne ha cambiato non solo gli atteggiamenti nei confronti degli altri: Walter, ora, ha acquisito una grande capacità nel ritrovare oggetti smarriti legati a casi ormai senza speranza ed il cui ritrovamento potrebbe portare ad una svolta nelle indagini.

Il risolutore



Diventato un investigatore privato, Walter fa del suo lavoro una vera e propria ossessione, che ha delle radici nella sua esperienza militare, ma che lui tende spesso a non raccontare. Walter è infatti un personaggio schietto, diretto e capace di spiazzare le persone, ma che punta tutto sul suo talento senza lasciare che gli altri lo possano conoscere.

Ad aiutarlo nelle indagini c’è Leo (Duncan), avvocato che il protagonista ha salvato anni prima e che ora media tra il suo mondo e quello dei suoi clienti. Leo, però, è convinto che quella di Water non sia una mania, ma un dono, grazie al quale potrà aiutare chi ne ha bisogno. Nel cast, ci sono anche Mercedes Masohn nei panni dell’agente Zambada, che chiederà aiuto al protagonista varie volte, e Maddie Hasson in quelli di Willa, ragazza con dei precedenti penali ed ora ospitata da Walter e Leo nel tentativo di rifarsi una vita.

Non mancheranno, però, le presenze da “Bones”: se nel backdoor pilot, nella sesta stagione dello show, Walter si incontrava con i protagonisti della serie originale, nel secondo episodio del telefilm ci sarà Sweets (John Francis Daley), che dovrà valutare l’operato di Walter, mentre Hodge (T.J. Thyne) chiederà il suo aiuto in un caso particolare.

La serie, quindi, segue i casi in cui Walter è chiamato a lavorare. Sono vari gli oggetti che Walter dovrà ritrovare (come un proiettile ed una scarpa), da cui partirà un’indagine più ampia legata ad omicidi e furti. “Il risolutore” cerca (è proprio il caso di dirlo) di andare a riproporre l’alchimia tra i personaggi ed i casi a cui lavorano che ha fatto il successo di “Bones”.

Invece, quello che Sherman trova è una serie tv interessante, sì, ma che sembra non avere niente di originale per essere considerata innovativa. Il protagonista è eccentrico ma geniale, i personaggi di contorno gli perdonano le stranezze, mentre i casi di puntata si risolvono senza fatica. “Il risolutore”, dunque, a forza di cercare una propria identità ben separata da “Bones”, non riesce nell’intento, finendo per essere uno show troppo ripetitivo e le cui dinamiche non offrono gli spunti necessari al successo.



Il risolutore