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Amici 13, Maria De Filippi: “Real Time ci ha permesso di tenere aperta la scuola”

Ospite di Tv Talk, la De Filippi risponde alle domande e alle curiosità di analisti e ospiti passando in rassegna tutta la sua tv.

pubblicato 8 Marzo 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 07:11

Disarmante, in giubbino rosso di pelle intonato allo studio, Converse ai piedi e immancabile gelato in mano, Maria De Filippi è tornata nello studio di Tv Talk per chiacchierare con gli analisti e con gli altri ospiti (e rispondere alla domanda scelta tra quelle proposte dai lettori di TvBlog). Schierati per lei Carlo Freccero, che non nasconde la sua stima per la Signora della Televisione Italiana – come la definisce Bernardini -, e il prof. Giorgio Simonelli.

Avendola a disposizione, è stata ‘sottoposta’ a un fuoco di fila di domande su tutte le sue trasmissioni e sulle strategie presenti e future della sua casa di produzione, la Fascino.

A tener banco il trasferimento della striscia quotidiana di Amici su Real Time. Passaggio di cui è ben contenta, come ha detto anche alla community di TvBlog, e sul quale oggi ha ‘svelato’ qualche dettaglio in più. Del resto è davvero credibile che Mediaset non avesse spazio per ‘trasmettere’ la striscia del talent della De Filippi?

“Ovvio che Mediaset ha tanti luoghi, non è lo spazio che manca. Però la decisione, presa in accordo con Mediaset, è stata quella di andare su Real Time. Per me Real Time era la rete più giusta, più nuova per Amici. E per Fascino significava anche l’occasione di uscire da Mediaset”.

Ma al di là dei ‘posizionamenti’, la cosa più importante è che

“il passaggio a Real Time permetteva ad Amici di mantenere aperta la scuola. Siamo al 4% e la pubblicità va bene. Tenere la scuola aperta dalle 8.00 del mattino fino alla sera è un costo e se questo costo riusciamo a pagarlo non possiamo essere che contenti.”

Di fronte a una Mediaset che fa economia, insomma, si cercano altri finanziatori.

Maria de Filippi TVTalk4

Per Freccero, che dice di sapere cose che nessun altro sa, questo passaggio sa però di ‘cornino’ fatto a Mediaset per un puntiglio.

“Questa cosa a me non convince. Dietro a questo passaggio c’è qualcosina di nascosto. C’è un cornino da qualche parte. Nasconde qualcosa… Lasciar andare Amici è un errore clamoroso per Mediaset e credo che Mediaset abbia fatto di tutto per convincerla, ma lei per un capriccio ha detto no”

Un capriccio che avrebbe a che fare con una nomina a direttore di rete? Un incarico che per Freccero le starebbe a pennello. Cosa risponde la De Filippi?

“Lo pensa perché lui è un visionario. Io credo che sia il lavoro più difficile, perché devi dire no. Io sono sempre fuggita dalle situazioni in cui bisogna dire no”.

Situazioni come ad esempio quella di lasciar andare Italia’s Got Talent. Una scelta che per la De Filippi:

“è in linea con quelle fatte quest’anno. Mediaset riteneva evidentemente che fosse il caso di lasciarlo libero. Esistono poi tanti talent, come X Factor, The Voice, anche la Corrida, Going in Spagna. Se farò una Corrida 2.0? Adesso faccio Amici e finisco di registrare C’è Posta la prossima settimana. Poi se c’è modo di mettere la testa su qualcos’altro si vedrà”.

Ma intanto si avvicina il serale di Amici 13.

“Sui tre minuti iniziali ci sto ragionando e non vorrei ripetere quello che ho fatto l’anno scorso. Vorrei rimettere persone che parlano ma che abbiano un senso”

dice Maria che si ritrova a dover parlare di Renzi(e) un anno dopo:

“Abbiamo portato fortuna – scherza prima di aggiungere – Non potevo prevedere che sarebbe diventato Presidente del Consiglio. Non lo conoscevo. L’ho chiamato e mi ha detto sì. Altri invece mi hanno risposto di no”.

 

L’unico altro politico ad essere andato in un programma della De Filippi fu Fassino a C’è Posta per Te,

“ma quella era un’altra situazione, c’era una storia e una persona aveva chiesto espressamente di lui. Ad Amici è completamente diverso. Si trattava di venire a parlare di speranza in tre minuti a 1600 ragazzi che sono lì per vedere il programma, che sono come una ‘setta’, e non hanno una gran voglia di sentire altro. Non è facile reggere quei tre minuti”.

Chi altri sarebbe potuto andare?

“Secondo me Bersani non sarebbe mai venuto. Berlusconi? (ridacchia) Penso che sarebbe venuto, avrebbe cantato e non sarebbe rimasto nei tempi”.

Per la serie avrebbero dovuto abbatterlo per fargli abbandonare la scena.

Ma non c’è solo Amici… Si parla anche, e molto, di C’è Posta per te.

C’è Posta per Te: “Non riuscirei mai a farlo in diretta”

DE FILIPPI E RAOUL BOVA_Q7T4337

Uno degli argomenti principali della puntata di Tv Talk è stato proprio C’è Posta per Te, che stasera torna con Emma e Bova ospiti. Un’analista le ha chiesto se avesse mai pensato di realizzarlo dal vivo e la De Filippi è stata piuttosto chiara:

“Non so se il pubblico l’abbia mai capito, ma io vedo la persona ‘invitata’ per la prima volta in studio. Non la incontro prima. Per me è molto faticoso, perché devo capire una persona al volo e rendermi conto di cosa potrà succedere. Non solo non potrei farla in diretta, ma non riuscirei mai a registrare una puntata in una stessa serata. Io la registro in un paio di volte alla settimana”

spiega Maria, che rivela anche che le registrazioni di questa stagione di C’è Posta termineranno solo la prossima settimana.

E’ Freccero invece a sollevare le sue osservazioni sul programma, anche sulla sua portata ‘sociale’, visto che ci si occupa spesso di morti bianche, di marginalità, di situazioni difficili. E più volte Freccero ha scritto che C’è Posta è il programma più politico che c’è in tv.

“Io sono anche un po’ in imbarazzo, perché Maria la stimo moltissimo e penso sia la numero uno in tv. Dovrei parlare di tante cose, ma mi fermo su una soltanto. Sabato scorso ho seguito un episodio drammatico, una mamma di mezz’età che implorava i figli di perdonarla per aver tradito il padre. Una storia reale come questa crea più empatia di una fiction: la figlia era molto bella e anche di una cattiveria irriducibile. Ecco, questo spiega esattamente com’è la società italiana non ‘contaminata’ dai giornali, fatta di famiglie che sono come cellule impenetrabili da ogni forma culturale, in cui emergono sentimenti al ‘grado zero’, ancestrali. Maria, con tutto il bene che ti voglio, questa Italia ‘primaria’ diventa così esemplare da non ammettere più il potere di critica. Il disvalore diventa valore”.

Encomiabile la semplicità con cui Maria ribalta la lettura di Freccero:

“Io non penso che ci si trovi di fronte a ‘cellule impazzite’, penso semplicemente che entrino in gioco i sentimenti primari. Che tu abbia cultura o meno, la maggior parte delle persone hanno sentimenti primari, ancestrali. Per tornare al caso citato, i figli a 18 anni, anche se sai che un tuo genitore può amare un’altra persona, non perdonano”.

C’è chi le fa notare che a IGT si sia commossa e che a C’è Posta questo non accada mai (anche se mai come in queste ultime stagioni io sento che la voce le si incrina…). Maria spiega i ‘retroscena’:

“Anche a IGT quando ho pianto ho pianto per una storia personale: a C’è Posta è diverso perché io seguo le storie, le scelgo, le racconto. Magari mi capita di piangere in redazione e c’ho una piccola tecnica: quando mi capita esco, mi faccio il mio piantino e poi torno in stanza come se nulla fosse successo”.

Il suo ruolo a C’è Posta ha quasi un sapore ‘medianico’:

“E’ difficile poi che l’ho ospite che viene non passi attraverso di te. Per me la protagonista è la storia. E’ un po’ come riassumere in 40 minuti la storia di una persona e di una famiglia”.

E di storie e di ‘potenziali’ famiglie si parla anche a Uomini e Donne.

Uomini e Donne, “Tina è in un periodo molto ‘gagliardo'”

Si parla anche di Uomini e Donne, che resta un appuntamento fisso del pomeriggio Mediaset in tutte le sue versioni. Vive dal lontano 1996 (con una media di laureati a seguirlo del 14,22%) e dal 2008 è anche in Spagna.
Quest’anno però l’edizione è tornata a essere un po’ fumantina. Maria ammette che

“quest’anno non mi riesce molto tenere la situazione calma. Tina è un periodo molto ‘gagliardo’. C’è anche da dire che ormai che chi partecipa ai programmi tv la usa la tv, la ‘sfrutta’. Il ragazzo di 22 anni che viene ad Amici o a X Factor lo fa perché così spera di sfruttare la situazione, di avere un futuro. Avviene anche tra le troniste, alcune piuttosto esuberanti. Esiste il montaggio anche lì, però…”.

E qualcuno in studio aggiunge anche per fortuna.

C’è Posta per Te, la storia gay

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A proposito di ‘sfruttamento’ della tv da parte di chi la fa e di chi vi partecipa, chiudiamo però tornando a C’è Posta per Te e alla storia d’amore gay che tanto ha fatto discutere qualche settimana fa. C’è chi ha accusato la De Filippi di aver ‘sfruttato’ la storia, accusa che rimanda infiocchettata al mittente:

“Arrivano tante storie d’amore a C’è Posta, sia etero che gay. Quando ho scelto di trattare quella storia l’ho trattata come qualsiasi altra storia d’amore. Per rispondere alle accuse, io ho cercato di fare l’esatto contrario: ho impedito all’ufficio stampa di parlarne prima, non ho dato le immagini al Tg anche perché per me è una storia assolutamente normale e non volevo che si facesse un gran ‘can can’ sul nulla”.

Bene così. Ora non resta che terminare C’è Posta, iniziare il serale di Amici e poi si vedrà.

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