Home Serie Tv Madre, aiutami – Alessio Vassallo a Tvblog: “Luca Redi è un ragazzo con le sue fragilità, non il classico cattivo. Si scopre piano piano nel corso delle puntate”

Madre, aiutami – Alessio Vassallo a Tvblog: “Luca Redi è un ragazzo con le sue fragilità, non il classico cattivo. Si scopre piano piano nel corso delle puntate”

Tvblog intervista Alessio Vassallo che, dopo aver smesso i panni di Augello ne Il giovane Montalbano e del magistrato Roberto Nigro ne Gli anni spezzati – Il giudice, sarà l’antagonista in Madre, aiutami la fiction con Virna Lisi da stasera su Raiuno.

pubblicato 24 Gennaio 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 09:11

Parte questa sera su Raiuno la fiction in 4 puntate targata Endemol, per la regia di Gianni Lepre, Madre, aiutami che vede la grande Virna Lisi nei panni di Suor Germana, monaca rientrata a Roma dopo una missione in Africa e che si troverà a indagare sull’attacco al suo villaggio. L’antagonista della storia è interpretato da Alessio Vassallo, giovane attore palermitano già noto al pubblico televisivo per il ruolo di Mimì Augello ne Il giovane Montalbano e del magistrato Roberto Nigro ne Gli anni spezzati – Il Giudice, andato in onda pochi giorni fa. Alessio ci ha raccontato il suo personaggio e l’esperienza sul set di Madre, aiutami, ma non sono mancati riferimenti ai suoi lavori passati e a quello che farà. Lo chiamo in uno dei suoi pochi momenti di pausa, dopo un periodo pieno di impegni e emozioni:

Sono molto contento in questo periodo, anche se stordito, tra l’uscita de Gli anni spezzati – Il Giudice e Madre, aiutami sono stati giorni molto movimentati e pieni di impegni.

In Madre, aiutami ti vediamo per la prima volta nel ruolo del cattivo, nei panni di Luca Redi.

Mi sono divertito molto a interpretare questo ruolo, quello di Luca Redi, anche perché fino ad ora ho sempre fatto il giovane eroe positivo o lo sciupafemmine, invece questa volta sono il cattivo. Diciamo che sono l’antagonista della serie, anche se si scoprirà col tempo. Il bello è che non si scoprirà subito, non è il classico cattivo che capisci essere il cattivo fin dalla prima scena, ma è un ragazzo con le sue fragilità, che si aggrappa anche molto al passato e che scopriremo aver avuto una relazione con una delle protagoniste quando era giovane. Poi sceglie tutt’altra strada. Mi sono divertito molto a interpretarlo perché non è il cattivo con un unico colore, ma ha molte più sfaccettature. Sono molto curioso di vedermi domani, in questi panni del cattivo. Mi hanno detto che è venuto bene, però prima di commentare voglio vederlo di persona (ride, ndr).

La protagonista della fiction è Virna Lisi. Immagino sia sempre un piacere e un onore avere la possibilità di confrontarsi sul set con un’artista che ha fatto e fa la storia della televisione italiana…

Virna Lisi è fantastica. Basta vedere gli ascolti che fa in tv e l’affetto che il pubblico le riserva. Per quanto mi riguarda, la cosa che più mi ha colpito di lei sul set è la grande professionalità e la grande forza di questa attrice. Se tra gli attori più giovani capita che durante un ciak e l’altro ci sediamo un attimo o scambiamo la battuta, di lei mi ha colpito il suo essere sempre in parte, non mollare un secondo. È veramente un grande esempio di professionalità. Non mollare un attimo la tensione, questa è la cosa che mi ha colpito molto, che mi è rimasta impressa.

Quali sensazioni ti rimarrano di questo set e del resto del cast?

Mi sono trovato benissimo con tutti i colleghi: con Emanuele (Bosi, ndr), anche se poi non ci siamo incontrati su quel set, ho condiviso ad esempio l’esperienza de Gli anni spezzati; con Elisabetta Pellini mi sono trovato molto bene, è stata lei la mia compagna sul set e diciamo che tra noi due ci saranno delle storie molto forti in questa fiction. Poi per il resto mi sono calato in maniera molto professionale in questo lavoro, è stato una grandissima esperienza. Certo non ti dirò quello che si dice spesso e volentieri in questi casi, del tipo “Siamo diventati una grande famiglia, tutti amici…”, perché quelle sono cose che accadono solo in alcuni casi, mica sempre. Mi viene ad esempio in mente il caso de Il giovane Montalbano, dove si è davvero creato un gruppo forte. Credimi, già trovarsi bene su un set, avere una grande professionalità, lavorare bene, è un priveligio, è una cosa rara, e io tutto questo l’ho avuto in Madre, aiutami.

Secondo te oggi in una fiction è più importante la qualità o gli ascolti?

Il cocktail perfetto sarebbe entrambi, anche se mi rendo conto che non sempre è così. Per quanto mi riguarda, per le scelte che ho fatto fino ad ora, ho sempre cercato la qualità, o per meglio dire di fare dei prodotti validi. Di Madre, aiutami non ho ancora avuto modo di vedere niente, ma sono convinto che sarà così. Così come un progetto di altissima qualità è stato Il Giudice, appena andato in onda. Gli ascolti in questo caso sono stati buoni, magari non scintillanti, ma va bene così. C’è anche da dire che non sempre la televisione può offrire – con tutto il rispetto per chi le fa e per chi le guarda – cose del tipo Il peccato e la vergogna. Bisogna anche saper differenziare. Ognuno quindi può fare le proprie scelte, ed è chiaro che progetti di un certo spessore poi ti lasciano tanto anche come attore e Madre, aiutami è stato uno di quei progetti. Già solo la presenza di Virna Lisi è una garanzia di qualità. Poi ti dirò una cosa che non sa ancora nessuno: nell’ultima parte della trilogia Gli anni spezzati – L’ingegnere, ci sarà una sorpresa che mi riguarda, vedrete…

Per quanto riguarda Il giovane Montalbano ci sono novità?

Sì, la Rai ha già stanziato una somma considerevole per la fiction e quindi a fine estate, primi di settembre si ricominceranno le riprese, e quindi dovrò farmi ricrescere i baffi (ride, ndr). Sono molto contento di rifare Augello, sono quei personaggi che ti lasciano davvero tanto.

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E cosa porterai con te dell’esperienza de Gli anni spezzati – Il giudice?

Il ruolo di Roberto Nigro mi ha dato tanto, poi era la terza volta che lavoravo con il regista, Graziano Diana, dopo La vita rubata e Edda Ciano e il comunista. Per quanto riguarda Gli anni spezzati, riguardo al tutto il polverone che si è sollevato, quello che posso dire è che è stato meglio così, meno male che se ne è parlato, perché nel bene o nel male si è anche riaperta una ferita del nostro Paese.

Il fatto che tu, come attore, riceva tante volte la riconferma da uno stesso regista è una cosa importante…

Sì. La produzione e la rete per cui un attore lavora sono sempre importantissime, ma io credo che poi alla fine il rapporto principale da considerare sia quello con il regista, perché è con lui che poi bisogna lavorare sul set. Quindi avere la fortuna che un regista ti chiami più volte è qualcosa di raro e di importante. E ti trovi anche avvantaggiato quando giri perché sai lui cosa vuole e cosa puoi dare tu. Diciamo che è una marcia in più.

L’anno scorso ti abbiamo visto spesso in tv anche a Quelli che il calcio… per sostenere il “tuo” Palermo. Che ricordo conservi di questa esperienza televisiva?

Per quello che riguarda il Palermo per ora siamo primi in classifica in serie B e speriamo di continuare così, in modo da tornare in serie A (ride, ndr). Quanto a Quelli che… ho grande nostalgia. Quest’anno sono sempre bravi, anche se la Cabello non ha paragoni con nessuno, è una fuoriclasse in generale. L’esperienza in sè è stata bellissima, mi sono divertito molto e in più c’era la fortuna di vedere un grande show in presa diretta, band internazionali che potevo vedere dal vivo. Tutto molto bello.

Ti piacerebbe avere altre occasioni televisive tipo questa al di là delle fiction?

Guarda, quella è stata un’occasione televisiva ‘pulita’ anche perché seguivo la squadra del cuore. Come altre esperienze televisive, non mi attirano i reality, le gare in stile Ballando con le stelle, non li farei mai in questo momento perché voglio fare l’attore, ho studiato e studio per quello. Si rischia poi di confondere televisione e fiction. Poi parlo per ora, un domani chissà. Oggi come oggi preferisco dedicarmi al mio lavoro d’attore e se capita qualche ospitata televisiva, come Quelli che, perché no.

L’appuntamento con Alessio Vassallo, che ringraziamo per la sua disponibilità, è per questa sera su Raiuno a partire dalle 21.10.

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