Home Grande Fratello Zoro intervistato da Vanity Fair: so’ soddisfazioni

Zoro intervistato da Vanity Fair: so’ soddisfazioni

Diego Bianchi, blogger da me pluridecantato in un precedente post, si è meritato un’intervista esclusiva su Vanity Fair. Considerato che il suo è uno dei miei blog preferiti e la rivista in questione… beh lo sapete che è il mio tallone d’Achille, si tratta di un connubio davvero perfetto per tenere alto il buon nome

15 Febbraio 2007 11:26

diego bianchi zoro vanity fair Diego Bianchi, blogger da me pluridecantato in un precedente post, si è meritato un’intervista esclusiva su Vanity Fair. Considerato che il suo è uno dei miei blog preferiti e la rivista in questione… beh lo sapete che è il mio tallone d’Achille, si tratta di un connubio davvero perfetto per tenere alto il buon nome della categoria.
Vanity apre il ritratto dedicatogli con una bella espressione di sintesi:

Zoro (che in romanesco significa coatto) prende in giro quelli del Gf (da molto prima della Gialappa’s). E i suoi video del venerdì, sul web, dilagano.

Lo definiscono responsabile dei contenuti editoriali di un sito Internet (chiamarlo per nome – Excite – non si può per conflitto di interessi?), motivando la ragione per cui ha deciso di occuparsi, volente o nolente, del Grande Fratello:

“Anche se non si vuole, del Gf si parla ovunque. Un giorno mi ha contattato Marco Liorni per invitiarmi in trasmissione dove, per qualche puntata, ho fatto la parte dello spettatore intelligente. Quando mi sono accorto che stavo diventando famoso – i fan mi facevano le foto col telefonino – me ne sono andato”.

L’aspetto più curioso delle video-cronache di Zoro è sicuramente l’interazione con i giochi di sua figlia. In primis Barbie, che sta per la reginetta Alessia Marcuzzi, e Ken per il bamboccio Liorni.
A colpire, inoltre, è l’audacia con cui fa dell’ironia piuttosto caustica sull’uomo di televisione che gli voleva dare la popolarità.
In molti, di fronte all’opportunità di andare in tv, avrebbero fatto carte false per essere al suo posto.
Lui si trastulla con le bambole di pezza della sua bimba.
Che dire se non… che dovrebbe essere un esempio da seguire per molti di noi blogger ambiziosi (ma non necessariamente avidi di lustrini e riflettori).

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