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The Carrie Diaries: su Mya Carrie Bradshaw diventa adolescente

Su Mya di Mediaset Premium The Carrie Diaries, il prequel di Sex and the city che racconta l’adolescenza di Carrie Bradshaw, che inizia ad andare a New York grazie ad un tirocinio e scopre la vita della metropoli

pubblicato 20 Giugno 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 17:17

I prequel dividono sempre il pubblico tra favorevoli e contrari. Quando il prequel, però, va a riprendere uno dei personaggi più amati delle serie tv degli anni passati, il confronto tra ammiratori e detrattori si fa più acceso, a maggior ragione se la serie originale è “Sex and the city” ed il prequel è “The Carrie Diaries”, in onda da questa sera alle 21:15 su Mya di Mediaset Premium.

Uno dei telefilm cult degli anni Novanta, famoso per aver contestualizzato il sesso in una chiave ironica e tutta al femminile, sdoganando così il tabù delle donne “che non ne parlano”, torna in tv con una versione che ci porta a conoscere l’adolescenza della protagonista Carrie Bradshaw (ora interpreta da AnnaSophia Robb).

Se nella sua versione adulta Carrie raccontava senza censura la propria vita amorosa sulle pagine del “New York Star”, la serie tv di The Cw (anch’essa tratta da un romanzo di Candace Bushnell e prodotta da Josh Schwartz e Stephanie Savage, al lavoro su “Gossip Girl” ed “Hart of Dixie”) ci porta indietro negli anni Ottanta, quando Carrie andava al liceo e non era ancora sicura di quello che voleva fare una volta finiti gli studi.

A Castlebury la vita è monotona: la scomparsa di sua madre spinge Carrie a sognare una vita diversa, a New York, al lavoro per un grande magazine. Sua padre Tom (Matt Letscher) la accontenta in parte: trova per lei uno stage in uno studio legale di Manhattan. Se Carrie pensa di essere felice così, le basta l’incontro per caso con Larissa (Freema Agyeman, “Dr. Who”), editrice della prestigiosa rivista “Interview”, per cambiare idea. Larissa pensa che Carrie sia una ragazza più grande di quanto lo sia, e lei glielo fa credere in modo da poter continuare a vedere Larissa e conoscere al meglio la vita mondana di New York.

Anche Il liceo, però, è sede di altre storie, meno accattivanti, più vicine al teen drama e con al centro gli amici di Carrie: “Mouse” (Ellen Wong) è una secchiona, proiettata alla carriera universitaria ma che dovrà anche fare i conti con qualche ragazzo; Maggie (Katie Findlay, “The Killing”) è molto insicura e trova appoggio nel suo fidanzato di sempre, Walt (Brendan Dooling), le cui incertezze sul suo futuro lo porteranno a confrontarsi con una realtà ancora tabà in quegli anni. Poi c’è Dorrit (Stefania Owen), la ribelle sorella di Carrie, mentre Sebastian (Austin Butler), nuovo arrivato a scuola, farà perdere la testa alla protagonista, che crede di aver trovato così il grande amore (Mr. Big chissà dov’era in quegli anni).

Come abbiamo detto all’inizio, “The Carrie Diaries” ha diviso il pubblico: c’è chi l’ha trovato gradevole e chi, invece, non ha apprezzato l’idea di rendere un personaggio maturo e sicuro di sè come Carrie una ragazzina indecisa ed in preda ai primi amori.

Noi siamo dalla parte dei sostenitori: sono vari i motivi che ci hanno fatto considerare “The Carrie Diaries” una serie tv meritevole di essere vista, sebbene, sia chiaro, non stiamo parlando di evento dell’anno. Innanzitutto, gli anni Ottanta: questa serie celebra lo spirito di quel periodo, la voglia di scoprire cose nuove, di spendere tempo, energia e denaro in tutto ciò che poteva essere fonte di divertimento e di arricchimento personale. In quegli anni la parola “austerità” la si leggeva sui libri, e nessuna crisi era all’orizzonte. Poi c’è la colonna sonora, con brani che hanno segnato l’adolescenza di molte persone e che sono rimaste nella storia.

E poi c’è il sesso, visto, ovviamente, con gli occhi degli adolescenti di più di vent’anni fa. Non aspettatevi sesso nei bagni, gravidanze inattese e scambi di coppia: negli anni Ottanta i ragazzi intendevano il sesso come un duro traguardo da raggiungere e, sebbene se ne parli spesso, se ne vede molto poco. Carrie è ancora vergine, le sue amiche no, e questo la rende ansiosa di sapere se è nel torto a voler aspettare il ragazzo giusto o se deve buttarsi tra le braccia di un ragazzo qualsiasi.

Le discussioni dei personaggi a proposito fanno impallidire i ragionamenti dei teenager di oggi, ma proprio quest’innocenza con la quale i protagonisti della seri affrontano il sesso rende “The Carrie Diaries” una serie a suo modo originale, che riesce a portare in tv un tema oggi tanto abusato proponendolo in un’epoca diversa e, quindi, con diversi punti di vista.

Non sarà la stessa Carrie che conoscete, ma la ragazzina protagonista di “The Carrie Diaries”, con tanto di piccole citazioni sparse qua e là, dal primo paio di scarpe al primo drink, ha in sè già quella passione e tenacia con cui l’abbiamo conosciuta da grande. Anche Sarah Jessica Parker è rimasta colpita dal prequel, ha detto la Robb, che ha ricevuto così il via libera dalla Carrie originale:

“Mi ha inviato una lettera molto incoraggiante e dolce. Mi ha fatto le congratulazioni e mi ha detto quanto ha significato per lei il ruolo di Carrie Bradshaw, come le ha cambiato la vita, che era molto contenta per me e che sapeva che Carrie era in buone mani. Questo per me è stato un complimento meraviglioso”.


The Carrie Diaries

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