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Camelot: Starz racconta la storia di Re Artù

E’ un’impresa ardua, che però sicuramente interesserà milioni di persone affascinante dalla leggenda di Re Artù. Starz ha deciso di dare il via alla produzione di “Camelot”, serie in dieci episodi che andrà in onda nella prima metà del 2011.I nomi dietro questo progetto sono importanti: il premio Oscar per “The departed” Graham King produrrà

pubblicato 23 Marzo 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 17:23

E’ un’impresa ardua, che però sicuramente interesserà milioni di persone affascinante dalla leggenda di Re Artù. Starz ha deciso di dare il via alla produzione di “Camelot”, serie in dieci episodi che andrà in onda nella prima metà del 2011.

I nomi dietro questo progetto sono importanti: il premio Oscar per “The departed” Graham King produrrà la serie, insieme ai creatori di “The Tudors” Morgan O’Sullivan e Michael Hirst, mentre a scriverla ci sarà Chris Chibnall (“Torchwood”). Del cast non si sa ancora nulla, ma le riprese sono fissate a partire dal prossimo giugno in Irlanda, dove tra l’altro si gira anche “Games of Thrones” (futura serie di Hbo), oltre alla stessa saga di Enrico VIII.

“La storia di Artù non è storia, è mitologia”, ha detto il presidente di Starz Chris Albrecht (foto), “e Camelot non è un luogo, ma un’idea di speranza che è risuonata in diversi tempi lungo la storia. Sarà una serie tv ad alto intrattenimento ed originale, che si inserirà perfettamente nel nostro palinsesto” (che ha, tra le altre serie, anche “Spartacus: blood and sand”).

Lo spunto per il telefilm sarà “La morte di Artù”, antologia di tutti i racconti relativi a Re Artù fatta nel 1485 per opera di Thomas Malory. Presentata come una serie che unirà i generi romantico ed action, “Camelot” ha lo scopo di “raccontarne la storia intera su scala globale”, stando alle parole di Craig Cegielski, presidente della GK-TV, che si occuperà della distribuzione della serie.

Non è la prima volta che “Camelot” viene proposto ad una rete televisiva: due anni fa, lo stesso progetto venne presentato a Showtime, la quale però decise di non ordinare la serie.

[Via TheHollywoodReporter]