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Maurizio Belpietro (Libero) e Vittorio Feltri (Il Giornale) istigano a non pagare il canone Rai contro Santoro e Annozero

Mentre è attesa l’istruttoria del Governo, Maurizio Belpietro, direttore di Libero e Vittorio Feltri direttore de Il Giornale entrano prepotenti nella campagna mediatica contro Santoro e Annozero e chiedono ai sostenitori di non pagare il canone Rai. Feltri nel suo editoriale di oggi scrive: Già l’idea in sé di un abbonamento imposto ai telespettatori è

di marina
28 Settembre 2009 07:00

Il wallpaper di Annozero su Facebook

Mentre è attesa l’istruttoria del Governo, Maurizio Belpietro, direttore di Libero e Vittorio Feltri direttore de Il Giornale entrano prepotenti nella campagna mediatica contro Santoro e Annozero e chiedono ai sostenitori di non pagare il canone Rai.

Feltri nel suo editoriale di oggi scrive:

Già l’idea in sé di un abbonamento imposto ai telespettatori è assurda in un mercato basato sulla concorrenza; se poi quell’abbonamento non è legato a una scelta – come è il caso di Premium o di Sky – bensì alla sola proprietà di un televisore, non ci sto. Non ci sto perché ci sono programmi che non voglio vedere né giustificarne la messa in onda contribuendo a finanziarli. Con il canone Rai acquisti in blocco tutto un palinsesto e non ti è permesso scartare le trasmissioni odiose, riducendo il prezzo, e opzionare quelle di tuo gradimento. Ciò non va bene, è disonesto. Non compro un prodotto a scatola chiusa. E se mi obbligano a farlo, protesto. Se la proposta è: o l’intero pacchetto o nulla, propendo per il nulla. Rinuncio anche a ciò che mi piace: le partite di calcio, Porta a Porta, i documentari storici. Pussavia, respingo il servizio pubblico perché pubblico non è. Desidero non essere complice di Santoro, di Fazio, Floris e Bignardi – per citarne alcuni – e reclamo il diritto a non retribuire il lavoro di chi offende emidà sui nervi.

Ritorna il refrain della richiesta di sospensione del Canone Rai e questa volta viene usata come grimaldello la trasmissione di Santoro, che come la redazione di Annozero fa notare su Facebook, nella puntata di giovedì scorso ha raggiunto il 22,88% di share con 5 milioni 592.270 spettatori che potrebbero non essere d’accordo con la proposta di Feltri.

Passiamo a Belpietro che scrive:

Qualche lettore ci ha rimproverato di aver dato troppo spazio a Santoro e ai suoi processi in tv: gli avete fatto pubblicità, è il succo delle lamentele. Ovviamente, tutto volevamo tranne che regalare uno spot gratuito al tribuno caro alla sinistra. Ma la scelta era obbligata. A Libero sapevamo che la sceneggiata precedente la messa (…) (…) in onda di “AnnoZero” avrebbe convinto moltissimi telespettatori a seguire la trasmissione, non solo per adesione alla linea del giustizialismo tv, ma più semplicemente per curiosità. Previsione azzeccata, perché a sintonizzarsi sul canale del telepredicatore rosso sono stati cinque milioni e mezzo di italiani. Difficile ignorarli e ancora peggio sarebbe stato lasciar passare le tesi che in quella sede sono state propinate a chi era di fronte al video.

In questa nuova crociata anti canone e al grido “Non con i nostri soldi”, scende in campo anche Daniela Santanché che sembra ne sia stata l’ideatrice e che ha annunciato proprio dagli studi di Domenica5 che con il suo Movimento per l’Italia sarà nelle piazze nazionali con i banchetti per la raccolta di firme.

Intanto Carlo Verna, Segretario Nazionale Usigrai (Unione sindacale Giornalisti Rai) ha diffuso un comunicato in cui ha scritto:

Al solito in Italia quando non si sa come risolvere un problema si prova a buttarlo nel cestino. Così Il Giornale e Libero, in perfetto sincronismo hanno avuto la stessa ispirazione (singolare la coincidenza): una bella campagna per distruggere la Rai, per toglierle il canone. Bella prodezza da squadristi. Una vergogna fare i maramaldi sul Servizio Pubblico messo alle corde dai diktat ispirati dal conflitto di interessi di Berlusconi, dopo nomine a pioggia di direttori ‘pescati’ da fuori forse per far sparire altre notizie non gradite al premier.

Foto | Facebook/Annozero