Home Propaganda Live, il salotto “militante” che trova nelle storie e nelle esterne la sua vera essenza

Propaganda Live, il salotto “militante” che trova nelle storie e nelle esterne la sua vera essenza

La parte in studio funziona, ma i servizi in esterna ancora di più. Lo spirito “militante” del programma ogni tanto rischia di sconfinare. Bianchi discreto conduttore, ottimo cerimoniere.

pubblicato 15 Settembre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 08:38

Propaganda Live | Recensione

Propaganda Live è tornato con tutto quello che si aspettava: l’occhio attento all’attualità, l’ironia e la satira caustica, il clima caciarone da “pizzata delle medie”. Tutti questi ingredienti hanno trasformato il programma da “nicchia” a “cult”, superando gli spostamenti di orario, ma soprattutto di rete.

Il grande pregio di Propaganda Live è di avere un punto di vista unico, ma ancora di più un linguaggio unico, che lo ha reso un’isola felice (o infelice, ma comunque un’isola) nel palinsesto, dove sai sempre cosa troverai e il modo in cui verrà affrontato. Ad esempio, è l’unico programma dove i social vengono raccontati in maniera comprensibile. Per il resto Zoro è sempre Zoro (seppur un po’ ingessato nei lanci e negli snodi della scaletta, gran cerimoniere durante la lettura dei tweet), Makkox è il solito Makkox (stasera praticamente co-conduttore per mezza puntata, nella qualche scandiva i blocchi e chiamava i temi) e lo spiegone di Damiano sta sempre lì. Un immobilismo positivo che è la forza identitaria del programma e funziona.

Ma veniamo alla nota dolente: Propaganda Live, e nemmeno le sue precedenti incarnazioni, non è mai stato un programma equidistante e imparziale, politicamente parlando. L’ago della bilancia ha sempre segnato una propensione verso il lato sinistro del display, e questo non è né un male né una colpa, sia chiaro. L’intento della satira è attaccare il potere, e quindi – nel nostro caso – il nuovo potere. La prima puntata del nuovo corso però ha esasperato questo aspetto “militante” con un’ora e mezza di sberleffi in una direzione unica (quella dell’esecutivo) e culminata con un episodio non particolarmente limpido: elencando gli strafalcioni di Luigi Di Maio è stato riportato il celebre video in cui pare che il grillino e il deputato PD Emiliano si scambino informazioni sulla localizzazione di Matera. Quel video, diventato virale, è stato ampiamente sbugiardato (anche da noi di Blogo), ma la errata corrige non è stata riportata dai conduttori del programma di La7. Solo un leggero “pare si siano detti altro…” per poi continuare.
Diego Bianchi e gli altri non hanno bisogno di cavalcare questi episodi ambigui per centrare il punto, quindi di questo scivolone non c’era proprio bisogno. Dopo arrivano dei leggeri attacchi alla sinistra (carezze in confronto alle quasi due ore di bordate in direzione Lega-M5S) e poi finalmente si giunge al momento più bello della puntata.

Il talk “caciarone” lascia il passo ai servizi di Zoro, questa sera interamente dedicati a Genova, grazie ai quali Propaganda Live ha trovato di nuovo la sua essenza più profonda e più comunicativa. Il cuore del programma sono le esterne con la telecamerina: la semplicità estrema del racconto, insieme all’immediatezza delle immagini, restituisce un risultato godibile e diretto, inedito nella sua essenzialità e per questo molto più efficace di tante ore di talk show e di inutili voyeurismi. Mix perfetto di attualità e critica, condita dalla dolcezza delle storie umane e delle testimonianze.

Dopodiché si torna in studio con la consueta Top Ten, espediente per riassumere l’estate ancora efficace che dimostra lo stato di salute ancora perfetto del programma e della parte in studio. Inoltre per questo primo episodio le lunghe interviste apparse a metà dello scorso anno sono state accantonate e la chiacchierata col Floris è stata scandita da tweet e vignette, scivolando leggera.

Smaltita la sbornia di notizie estive (e capiamo che di spunti ce ne sono stati molti), Propaganda Live dovrebbe ripartire dai propri racconti (e da una durata decisamente più contenuta) per consolidare la propria essenza ed imporsi come appuntamento irrinunciabile nel palinsesto.

Propaganda Live | La prima puntata in diretta

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21.20 |Buonasera buonasera. Parleremo di quel che sta accadendo questi giorni e parlremo di Genova, un mese dopo, a tra poco!“. Promo veloce e di nuovo in pubblicità.

21.26 | Sigla e via. Si parte con le presentazioni: Propaganda Orchestra, Fabrizio Bosso (alla tromba), Memo Remigi, Constanze Reucher, Ottavia Piccolo, Lirio Abbate, Paolo Celata, Francesca Schianchi, Marco Damilano (senza voce!), Aboubakar Soumahoro e “il CR7 di Propaganda Live, Mirko Matteucci. E oviamente Makkox, che nel frattempo “disegna” il logo sul grande schermo alle spalle di Diego Bianchi.

21.30 | “Ce n’è per tutti i gusti e per tutti gli interessi. Ci eravamo lasciati così…” e Diego mostra l’attestato di stima ricevuto lo scorso giugno dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Zoro ricorda il “tormentone” della porta della sala stampa del Quirinale rotta.

21.35 | Si entra nel vivo e si comincia – ovviamente – da un tweet. Anzi no, tocca a Marco Damilano e al suo spiegone (afono). Ovviamente si riparte dove ci eravamo lasciati: l’insediamento del Governo Conte, ricordando tutte le promesse della campagna elettorale e poi elencando gli avvenimenti dell’estate, tra politica e attualità. Da giugno ad agosto, arrivando a Genova. “Il popolo non va rappresentato, va conosciuto e riconosciuto“, la chiosa finale del direttore de L’Espresso.

21.41 | Ora è il momento dei tweet dell’estate. Prende la parola Makkox che riassume l’estate social dei politici. E con “dei politici” intende “di Matteo Salvini”. Ce n’è anche per Toninelli.

21.48 | Primo ospite di quest’anno: Giovanni Floris, che guadagna il centro del palco. “Tre mesi sono tanti, in Italia è come le vite dei cani, equivalgono a sette anni” dice Bianchi. Il clima si fa più serioso: si parla della nave Diciotti. Continua la rassegna dei tweet con Makkox, tutti a tema “immigrazione”. Rivediamo i momenti concitati dell’arrivo dei 100 rifugiati a Rocca Di Papa.

21.55 | Parola a Floris, interrogato riguardo il caos immigrazione: “La Destra pensa di risolvere il problema dei migranti impedendogli di entrare nel paese, ma è più complesso. È legittimo avere una strategia per non farli entrare, ma non può diventare un derby buoni contro cattivi“. Si torna ai tweet.

22.01 | Ancora tweet e ancora Floris, ma altro tema: la controversa cancellazione della Legge Mancino. E poi ancora intervento dell’ONU contro gli episodi di razzismo in Italia. Improvvisamente tutto il pubblico è dotato di caschi blu! Pubblicità.

22.12 | Si rientra: ancora Floris, ancora Makkox, ancora tweet. Ora si parla dei 49 milioni della Lega. Makkox punzecchia Salvini perché in una sua diretta Facebook il vice-premier mostra una vignetta fatta dal vignettista Marione. Makkox mostra un tweet “fake” di Salvini e Floris lo commenta come se fosse vero. Viene svelato presto il trucchetto, tra le risate dello studio. Si continua ad analizzare i tweet dei finti account del Ministro degli Interni.

22.15 | Si parla di Ottavia Piccolo, in studio, che nell’estate è diventata “notizia”. Racconta la sua disavventura sul red carpet di Venezia: è stata fermata dalla Polizia per un foulard dell’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani. Makkox svela “3 modi per rendere un fazzoletto un’arma letale”.

22.23 | Si cambia tema: gli strafalcioni di Di Maio, tra l’acqua che ci costituisce per oltre il 90% e gli errori grammaticali negli stati di Facebook. C’è spazio anche per la querelle su Matera, ma vi abbiamo svelato che in realtà era una sorta di fake news. Nel programma questo fatto non viene sottolineato. Occasione sprecata. Intanto Memo Remigi intona alcune note de “La Cura” di Battiato.

22.28 | Makkox praticamente promosso co-conduttore: scandisce i blocchi, chiama i temi, intrattiene. Passiamo alla strettissima attualità, ovvero allo scontro tra Salvini e il Ministro degli Esteri del Lussemburgo. Makkox punzecchia, insinuando che nella piccola nazione ci siano nascosti i 49 milioni della Lega.

22.32 | Floris prende in mano il dibattito, analizzando gli equilibri tra Lega e Movimento 5 Stelle, scagionando parzialmente Di Maio per gli strafalcioni: “tanti in Italia come lui“.

22.33 | Dopo un’ora e mezza “militante”, si parla di sinistra. Rassegna delle varie voci del PD al grido di “La sinistra deve ripartire da…” e tutte le varie ipotesi. Bianchi introduce “La Ripartenza Universa. Da questo momento lanciamo l’hashtag #ripartenzauniversale chiedendo alle persone da casa da cosa e da chi dovrebbe ripartire la sinistra, nomi, cose, città, ideali”. La parola a Memo Remigi, che risponde “coerenza”. Constanze, “valori umani”. Ottavia Piccolo, “propria storia”. Lirio Abbate, “riconoscere il popolo”. Paolo Celata, “dagli ultimi”. Schianchi, “senso di comunità”. Damilano, “memoria”. Aboubakar, “esseri umani sfruttati”. Ultima parola a Floris, che risponde “scuola e istruzione”, citando Gramsci. Floris lancia la nuova edizione di “diMartedì”.

22.40 | Floris esce ma il dibattito continua sulla sinistra. Si parla del documentario di Renzi su Firenze. Tweet ironici sui primi minuti diffusi.

22.44 | Momento Missouri 4, a Firenze. Vox populi tra i fiorentini a cui vengono mostrate delle opere d’arte italiane con davanti Matteo Renzi, accusato di “impallare” le opere d’arte e di porsi al centro della scena. Stesso servizio, riproposto anche a Roma. Pubblicità!

22.56 | Si rientra, assolo di tromba. Toni più pacati, si parla di Genova. Finalmente i “servizi” in esterna di Diego Bianchi, che armato di telecamerina si è recato nel capoluogo ligure. Diego incontra alcuni follower che lo affiancheranno nel racconto della città. Tentano l’aggancio con Luca Bizzarri, tra le altre cose Presidente di Palazzo Ducale. Luca Bizzarri c’è e si presta, racconta il suo punto di vista e le sue iniziative per la città.

23.06 | Zoro e Luca Bizzarri percorrono le strade di Genova in Vespa. Nel frattempo il presentatore e comico ligure racconta i suoi aneddoti legati al ponte.

23.10 | Il servizio prosegue, senza Bizzarri. Con il follower si va dall’altra parte del ponte. Zoro parla con una delle famiglie sfollate, “costretta” ad integrarsi in una comunità di persone di colore nonostante alcune iniziali ritrosie.

23.42 | Si torna in studio, ancora su Genova. Si parla della foto al centro delle polemiche, quella che vede Toninelli e Bruno Vespa sorridere con in mano il modellino del ponte crollato. Si va in pubblicità.

23.49 | Si torna all’iniziativa “Ripartenza Universale”. Carrellata di tweet in cui i telespettatori suggeriscono da dove deve ripartire la sinistra.

23.52 | Nuovo ospite, Gipi. La sua parola per far ripartire la sinistra è “mamma”. Segue un filmato ironico portato proprio dal regista, in cui si parla della morte della sinistra con protagonista nientemeno che Civati.

23.59 | Trenta secondi alla mezzanotte: entra un tortino con candela per festeggiare il compleanno di Sabino.

00.00 | Prima Top Ten della stagione, la band intona “Amore E Capoeira” in un’inedita versione. Anche qui il tema è il meglio dell’estate, tra scontro Rita Pavone – Pearl Jam, le querelle sul crocifisso e sulla leva obbligatoria, passando per l’apertura di Starbucks e il matrimonio dei Ferragnez. Spazio anche per il nodo Foa Presidente della Rai e i disservizi di DAZN.

00.33 | Anticipazione della prossima puntata: un servizio di Diego Bianchi dal Congo.

00.35 | Carrellata di tweet arrivati durante la puntata e sulla puntata.

00.39 | Saluti finali, la parola – anzi, il disegno – a Makkox.

Propaganda Live | Puntata del 14 Settembre | Anticipazioni

Torna “Zoro” con tutta la squadra di Propaganda Live, il programma di La7 giunto alla sua seconda edizione e in partenza stasera alle 21.10.

Come sempre sarà il mix di attualità, ironia e satira a tenere banco, in un programma che ha fatto dello stile pungente e scanzonato la propria cifra stilistica.

Insieme a Diego Bianchi troveremo il vignettista Makkox (Marco D’Ambrosio), gli opinionisti Marco Damilano (direttore de L’Espresso) e Francesca Schianchi, e Mirko “Missouri 4” Matteucci.

Al centro della prima puntata ci sarà ovviamente un resoconto dell’estate appena trascorsa, caldissima dal punto di vista della politica e dell’attualità. Poi ovviamente verranno commentati i principali fatti di cronaca e si parlerà del crollo del Ponte Morandi, ad un mese esatto dal tragico crollo.

Gli ospiti di questo primo appuntamento saranno: Giovanni Floris, Ottavia Piccolo, Lirio Abbate, Aboubakar Soumahoro, Memo Remigi, Paolo Celata, Constanze Reucher. Fabrizio Bosso sarà l’ospite musicale.

Propaganda Live | Dove vederlo

Propaganda Live, oltre che su La7, sarà visibile in streaming anche sul sito ufficiale di La7 a partire dalle ore 21:10.

La puntata sarà disponibile anche sul sito ufficiale di La7.

Propaganda Live | Second Screen

Propaganda Live è presente sul web con una sezione a parte sul sito ufficiale di La7 e con una pagina Facebook ufficiale.

Il profilo Twitter del programma è @welikeduel, mentre l”hashtag con il quale commentare la puntata è #propagandalive.

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