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L’antipatico Brunetta smaschera la faciloneria della Bignardi

Un’intervistatrice che si scontra con Renato Brunetta di per sé non sarebbe una notizia visto il carattere “complicato” del Ministro anti-fannulloni, se l’intervistatrice in questione è la celebratissima Daria Bignardi, alla guida de L’Era Glaciale su RaiDue, la questione si complica. Il più basso ministro della storia Repubblicana non è certamente un politico capace di

25 Aprile 2009 18:02

Un’intervistatrice che si scontra con Renato Brunetta di per sé non sarebbe una notizia visto il carattere “complicato” del Ministro anti-fannulloni, se l’intervistatrice in questione è la celebratissima Daria Bignardi, alla guida de L’Era Glaciale su RaiDue, la questione si complica. Il più basso ministro della storia Repubblicana non è certamente un politico capace di esercitare l’arte della diplomazia, nemmeno quando viene ospitato in tv per una marchetta promozionale del suo libro.

La Bignardi, a differenza di colleghi più “illustri” (un nome a caso? Fabio Fazio), ha l’ambizione di punzecchiare l’ospite di turno, ma pecca spesso di quella faciloneria che la rende facile bersaglio dell’intervistato, un peccato capitale quando ci si trova di fronte un puntiglioso come Brunetta.

L’errore fatale commesso dalla Bignardi è lo storpiare il nome del Ministro del Lavoro, Giacomo Brodolini, che viene citato da Brunetta nel suo libro “Rivoluzione in corso“. Per la giornalista l’illustre ministro, un vate per Brunetta che ha diretto una Fondazione a lui dedicata, diviene “Brandolini“. Semplice quanto ovvia la constatazione che Brunetta gli muove: “lei non ha letto il libro“. Esattamente come tutti i conduttori dei Talk che vengono preparati a dovere dall’ottimo lavoro delle redazioni, aggiungo io, basta non farsi beccare.

Invece di scusarsi, la Bignardi minimizza “Brandolini, Brondolini, non sono queste le cose che contano“, venendo fustigata dal ministro tascabile: “In questo momento ha detto una bestemmia: si chiama Giacomo Brodolini, padre dello Statuto dei Lavoratori, morì di cancro mentre stava facendo approvare una legge fondamentale per i diritti dei lavoratori“.

Ancora più infantile la controreplica della signora de L’Era Glaciale (“Lei è un antipatico“) che rischia di complicare non poco l’intervista. Se tutto ritorna alla calma il merito è da attribuire incredibilmente all’iracondo Brunetta che, complice il clima inevitabilmente marchettaro della trasmissione, si tranquillizza.

Nella stessa serata la Bignardi ci regala altre perle (non sa che il padre di Fabrizio Corona è morto prima dell’arresto del figlio, chiede a Geppi Cucciari quale personaggio di Lost preferisce, dando snobisticamente per scontato che la serie tv americana sia patrimonio comune di tutto il pubblico), in una puntata de l’Era Glaciale che rivela tutta la sua debolezza: un format inesistente, si tratta sostanzialmente di interviste attaccate fra loro, che avrebbe bisogno di una conduttrice di grande spessore.

Non certamente della spesso “non informata“, per sua stessa ammissione, Daria Bignardi.