Tv locali e “telecomando” – 50 parlamentari chiedono audizioni al presidente dell’Agcom
C’è un mondo strano, ma necessario e legittimo, di cui si parla poco, nonostante muova una gigantesca mole di lavoro e contenuti. Parliamo delle tv locali (o regionali): spesso e volentieri è successo che i più famosi format o personaggi televisivi siano nati proprio in locale e così abbiano fatto il necessario rodaggio prima di

C’è un mondo strano, ma necessario e legittimo, di cui si parla poco, nonostante muova una gigantesca mole di lavoro e contenuti. Parliamo delle tv locali (o regionali): spesso e volentieri è successo che i più famosi format o personaggi televisivi siano nati proprio in locale e così abbiano fatto il necessario rodaggio prima di approdare su palcoscenici più grande. Oltre 50 parlamentari hanno chiesto che il presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, un immediato intervento “per bloccare un processo che sta lentamente emarginando e cancellando l’emittenza televisiva regionale”.
E’ un’evenienza collaterale, naturalmente, rispetto alle argomentazioni “main stream” dell’attività politica italiana ma ci sembra legittimo tributare a questa fondamentale realtà un piccolo spazio, soprattutto perché il “pasticciaccio” di cui si sta parlando è dovuto proprio alle recenti tecnologie che hanno contribuito a modificare la televisione italiana e non solo. Si legge infatti nel comunicato ufficiale:
“La sintonia automatica del digitale terrestre sta distruggendo aziende e soprattutto sta cancellando un sistema informativo regionale, mettendo fortemente a rischio anche la partecipazione democratica dei cittadini che come si è visto anche in questa tornata elettorale risultano sempre meno coinvolti nella vita politica e istituzionale delle loro regioni e istituzioni locali. Si rischia un vero e proprio stravolgimento dell’assetto informativo che molto presto rischia di far scomparire le televisioni regionali che costituiscono storia, identità, cultura e informazione regionale fondamentali anche nell’attuazione del processo federale dello Stato”.
Dice il deputato Mauro Pili, primo firmatario:
“Occorre intervenire con determinazione per garantire alle televisioni regionali il pieno riconoscimento della loro storia e del loro posizionamento commerciale. E’ irrinunciabile l’assegnazione alle televisioni regionali di quel posizionamento nella selezione automatica che le collochi nei primi 9 numeri del telecomando”.