Ludmilla Radchenko: la beata (e bella) ingenuità

E’ bella, Ludmilla. Chi dice di no, si goda, se già non l’ha fatto, le immagini del calendario di Fox (ne proponiamo una qui, per i più pigri).
A Passaparola ha fatto la letterina (ovvero, una delle prime tribù con suffisso -ina che il mondo italo-catodico ricordi, dalle veline in avanti), conosce quattro lingue (come molti extracomunitari che arrivano in Italia, sia chiaro: gli strani siamo noi, che a stento aggiungiamo all’italiano senza congiuntivi uno pseudo dialetto e un inglese maccheronico), è coraggiosa e quindi non ha paura di fare foto di nudo (non so se avete notato che tutte quelle che fanno un calendario in costume adamitico sottolineano quanto coraggio ci voglia!).

Fatto sta che la bella e coraggiosa Ludmilla corona il sogno di mille giovani e meno giovani donne, diventando anche un’attrice.
Prima per la RAI, ne “Il viaggio“, in onda a partire dal 28 giugno per la regia di Ettore Pasculli. E’ tratto da un racconto di Buzzati e ispirato a un incompiuto felliniano.
Poi per Mediaset: interpreterà una spogliarellista vittima di omicidio nella seconda stagione di R.I.S. – Delitti Imperfetti
Ludmilla, una fiction d’estate, un’altra in cui muori. Io mi farei qualche domanda e, contemporaneamente mi sentirei miracolata. Un po’, solo un po’.

Auguri Ludmilla, senza rancore. Anzi, come si dice nel mondo dello spettacolo merda, merda, merda. Per te e per tutte le attrici, che studiano, fanno anni di gavetta e si ritrovano, nella migliore delle ipotesi, a far spellare le mani dagli applausi a poche dozzine di spettatori in qualche teatro off.