Home Cristina Parodi La Lega contro Cristina Parodi: “Ha offeso Salvini, si dimetta dalla Rai”

La Lega contro Cristina Parodi: “Ha offeso Salvini, si dimetta dalla Rai”

La giornalista al centro della bufera politica per le sue esternazioni in radio. Il Carroccio tuona chiedendo le dimissioni.

pubblicato 10 Ottobre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 07:18

Cristina Parodi ha fatto arrabbiare la Lega. La conduttrice e giornalista – attualmente impegnata con La Prima Volta, la domenica nel secondo pomeriggio di Rai 1 – ha attirato su di sé le ire di alcuni esponenti del partito di Matteo Salvini che ne hanno chiesto le dimissioni dalla televisione pubblica. Cosa ha detto la conduttrice, nota per il suo stile pacato e la sua conduzione garbata, per scatenare le ire del Carroccio?

Ospite a I Lunatici, trasmissione di Rai Radio 2 condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, la giornalista è stata interrogata sui fatti di attualità più stretta, tra cui l’ascesa della Lega. Ecco la risposta della Parodi:

[L’ascesa di Salvini] è dovuta dall’arrabbiatura della gente. Al fatto che probabilmente non è stato fatto molto di quello che era stato promesso di fare. È dovuta alla paura e anche all’ignoranza. Mi fa paura vedere un tipo di politica che è basata sulla divisione, sui muri da erigere.

La presa di posizione deve aver indispettito un gruppo di parlamentari della Lega, che non hanno esitato a diffondere una nota piuttosto dura nei confronti della conduttrice e moglie del sindaco PD di Bergamo Giorgio Gori:

Se Cristina Parodi è tanto delusa dalla politica italiana scenda in campo. E, soprattutto, lasci la Rai. Con le sue offese a Matteo Salvini la giornalista ha utilizzato il servizio pubblico radio-televisivo a proprio uso e consumo, facendo propaganda politica alla faccia del pluralismo informativo e ciò non è giustificabile. Ne chiederemo conto in Commissione di Vigilanza Rai con un’interrogazione.

La nota è firmata dai parlamentari Paolo Tiramani, Massimiliano Capitanio, Dimitri Coin, Igor Iezzi, Giorgio Bergesio, Simona Pergreffi e Umberto Fusco.

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