Home In Onda In onda con Paragone perde la vecchia barra e sembra di essere al Tg1 con Benigni e Borrelli

In onda con Paragone perde la vecchia barra e sembra di essere al Tg1 con Benigni e Borrelli

Gianluigi Paragone porta la sua Gabbia ad In onda

di Hit
pubblicato 30 Giugno 2015 aggiornato 21 Gennaio 2021 17:42

C’è un immagine che mi è tornata alla mente al termine della prima puntata di In onda con la nuova coppia Gianluigi Paragone e Francesca Barra al timone, andata in onda ieri sera su La7. Era il 18 dicembre del 1997 quando Roberto Benigni era ospite in diretta nello studio del Tg1 delle ore 20 condotto allora da Giulio Borrelli. Sappiamo tutti della sacralità dello studio del Tg1, con la classica scrivania, il mezzobusto che legge le notizie, l’aria tremendamente istituzionale che si respira già a partire dalla sigla, che arrangiamenti a parte, è sempre quella degli anni cinquanta.

Il Tg1 è l’istituzionalità, è il governo, è la maggioranza, da sempre. Come non ricordare la mitica frase dell’allora direttore Bruno Vespa, quando -coraggiosamente- disse quello che tutti sapevano è cioè che l’editore di riferimento del Tg1 era la Democrazia Cristiana, allora partito di maggioranza relativa. Ecco, in quello studio, in quel Tg1 delle ore 20, con oltre 8 milioni di telespettatori sintonizzati, arrivò Benigni per presentare il suo capolavoro “La vita è bella” e prese a fare uno show con un imbarazzatissimo Borrelli, che impagliato nel suo ruolo, faceva fatica a contenere il genio e la sregolatezza di Benigni, che poi alla fine, lo trascinò sulla scrivania, con la sigla che frettolosamente partì.

Ebbene, vedendo la puntata di In onda, mi sono tornate alla mente quelle immagini, con Paragone nella parte di Benigni, lo studio di In onda nella parte dello studio del Tg1 e Francesca Barra che cercava di fare il Borrelli della situazione, anche se qui forse è più attinente come paragone quello della precedente inquilina di questo spazio, ovvero Lilli Gruber.

Insomma un tipico caso di contenuto che raddoppia l’effetto grazie al contenitore, con Paragone che appoggia le mani sul tavolo, si alza dalla sedia e dice la sua, con un Vittorio Feltri in collegamento che ride compiaciuto e l’immancabile Matteo Salvini che battibecca con l’esponente del PD Khalid Chaouki ospite in studio. Ma è sempre lui, Gianluigi Paragone, a sottolineare i momenti del programma, a scriverli, a dargli una cifra diversa, insomma a dire la sua.

Un cambio di gestione quello di ieri a La7 davvero forte, con un cambio di rotta davvero deciso rispetto all’Otto e mezzo, in onda fino a settimana scorsa e anche rispetto a In onda delle precedenti edizioni, dato sopratutto da un Gianluigi Paragone che ha portato la sua Gabbia a In onda, dando ancora maggior vigore al suo giornalismo, in un luogo diverso. Un giornalismo il suo che può non piacere al potere, ma che tenta di parlare chiaro a chi cerca di capire.

P.S. Ovviamente ci aspettiamo che in occasione dell’ultima puntata Paragone trascini in piedi sulla scrivania la Barra…

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