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Barack Obama inaugura una nuova era per la televisione

La tesi e’ del settimanale TvGuide e costituisce un interessante spunto per capire in quale modo il carismatico 44esimo Presidente degli Stati Uniti potrebbe cambiare il futuro prossimo della televisione, anche in termini di contenuti. Vediamo su quale basi si sviluppa questo assunto.Quando John F. Kennedy chiese agli Americani cosa avrebbero potuto fare per il

di corbetz
24 Gennaio 2009 10:30


obama ellen La tesi e’ del settimanale TvGuide e costituisce un interessante spunto per capire in quale modo il carismatico 44esimo Presidente degli Stati Uniti potrebbe cambiare il futuro prossimo della televisione, anche in termini di contenuti. Vediamo su quale basi si sviluppa questo assunto.

Quando John F. Kennedy chiese agli Americani cosa avrebbero potuto fare per il proprio paese, la tv rispose prontamente proponendo prodotti centrati su temi sociali e pieni di “eroi positivi”. E.G. Marshall e Robert Reed interpretarono avvocati dal gran cuore in The Defenders, James Franciscus un insegnante coscienzioso in Mr. Novak e George C. Scott un lavoratore sociale impegnato in East Side/West Side. Lo stile “vecchio e glamour” di Ronald Regan e gli anni d’oro di Wall Street diedero l’impulso per Dallas e Dynasty. Il cinismo post-Watergate ha portato linfa al Saturday Night Live. Ed e’ una coincidenza che gli ascolti di 24 abbiano seguito gli alti e bassi della popolarita’ di George W. Bush?

Non ci sono dubbi che Obama avra’ un impatto su cio’ che vedremo sul piccolo schermo. Il suo discorso inaugurale ha portato un messaggio di speranza e una promessa di cambiamento e potete giurarci che i produttori televisivi americani stanno gia’ infilando lo spirito “Yes We Can” in ogni pitch di presentazione degli show/telefilm dell’autunno 2009. Le storie “feel good” stanno guadagnando sempre piu’ punti e potenzialita’.

“Incredibilmente per Hollywood questo e’ un momento di ottimismo” spiega Lawrence O’Donnell, autore e produttore di The West Wing e analista politico di MSNBC. “Penso che i prossimi 18 mesi, nello sviluppo di nuove idee per la televisione, il cinismo non trovera’ alcun posto. La risposta degli sceneggiatori a Barack Obama e’ molto chiara: tutto puo’ succedere – e tutto puo’ succedere in un modo molto positivo”.

La recessione economica potrebbe paradossalmente aumentare la domanda di titoli che infondano speranza e ottimismo: “Gli spettatori cercano una via per evadere” concordano i responsabili di rete. D.L. Hughley di sicuro sente la speranza. Il comico afro-americano e’ convinto che il suo D.D. Hughley Breaks the News su CNN sia in qualche modo la risposta all’elezione di Obama, il cui spirito (e non solo) e’ gia’ stato utilizzato da Pepsi per una pubblicita’ (che trovate di seguito). Pepsi ha infatti addirittura modificato il suo storico logo rendendolo ora molto simile (i colori sono identici) a quelli adoperati nel logo della campagna elettorale del neopresidente.

Ma la razza e’ ben lungi dall’essere l’unico elemento di cambiamento nel dibattito su come Obama impattera’ sul mezzo televisivo. Kennedy e Regan non avrebbero mai immaginato una realta’ come quella attuale con un elevatisimo numero di canali, programmi e punti di vista disponibili per gli spettatori. “La frammentazione dell’ascolto in cosi’ tanti canali non fara’ altro che diminuire la potenza di qualsiasi tendenza ispirata dal nuovo Presidente” sostiene il punto di vista di Mary Ann Watson (autrice del libro The Expanding Vista: American Television in the Kennedy Years”) che non condivide cosi’ tanto la tesi della pesante influenza mediatica.

Quello che invece sembra certo e’ che l’abilita’ di comunicare di Obama potrebbe definire un nuovo standard di come i Presidenti utilizzano il mezzo televisivo. “Regan ha reso difficile la vita agli altri politici che non sapevano guardare in camera e fare un discorso in modo caldo e convincente” dice lo storico presidente di NBC Michael Beschloss. “Ma Regan, tanto bravo era con la televisione, quanto parlava come un monarca. Cosi’ come e’ noto l’impaccio di Bush, sia padre che figlio, di fronte alla telecamera. Ora serve qualcuno che sia “cool” e naturale. Obama possiede questa strabiliante dignita’ combinata con la capacita’ di sembrare davvero “alla mano”. E questo si capisce chiaramente guardandolo alla televisione”. Insomma, benvenuto al nuovo Grande Comunicatore.