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Chicco Sfondrini su TvBlog: “Con gli Amici come Marco Carta sono diventato più buono”

Chicco Sfondrini, intervistato da Tv Blog in occasione del Telefilm Festival, fa l’apparizione su queste pagine a diversi giorni dall’evento. Ma il suo intervento risulta profetico, visto che risponde indirettamente a una forte critica appena mossa ad Amici, nientemeno che dal sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani:“Amici, una bellissima trasmissione che oggi è stata parzialmente deturpata

20 Maggio 2008 07:31

chicco sfondrini Chicco Sfondrini, intervistato da Tv Blog in occasione del Telefilm Festival, fa l’apparizione su queste pagine a diversi giorni dall’evento. Ma il suo intervento risulta profetico, visto che risponde indirettamente a una forte critica appena mossa ad Amici, nientemeno che dal sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani:

“Amici, una bellissima trasmissione che oggi è stata parzialmente deturpata per alimentare una violentissima contesa tra le due squadre dove e’ uso che l’una parli male dell’altra. Credo che dovremmo insegnare ai ragazzi il rispetto dell’avversario quando si subisce una sconfitta o si vince. Credo che la prevaricazione non debba essere un valore. Ecco perchè una donna nuda, mandata in onda anche in fascia non protetta, dà meno fastidio di certi teatrini”.

Sfondrini, che è un po’ l’Authority di questo programma da sempre, ci ha spiegato perché la formula è andata via via cambiando, fino a sdoganare mediaticamente un personaggio come Marco Carta (con pazienza, arriverà anche la sua intervista). D’altronde, se un tempo veniva chiamato Cerbero Sfondrini e ora fa coppia fissa con l’Amicone Zanfo, un motivo c’è…

Chicco, toglici una curiosità. Che ne è stato della stanzetta degli orrori in cui onoravi la reputazione di implacabile punitore, ovvero l’odiata presidenza?

In realtà ci sono state delle scelte che riguardano il cambiamento dei ragazzi. Cambiano le generazioni e cambia anche il tipo di rapporto che hanno con l’autorità. Ci siamo resi conto che non potevamo pretendere un certo grado di asservimento. Non volevamo in quel modo tarpare le ali a delle espressioni diverse.

Tipo?

Forse i primi anni avremmo messo una nota a Pasqualino perché imitava Jurman. Così rischiavamo di esagerare e di bloccare le persone. In realtà, se un ragazzo decide di partecipare ad Amici devi farlo esprimere.

luca zanforlin mauro monaco chicco sfondrini E che mi dici di Gennaro quest’anno? Prima ha compiuto un atto vandalico in residence e poi ha approfittato della sospensione per andare in un centro estetico… Non si è lasciato troppo correre anche con lui?

Io non c’ero, mi stavo dedicando a C’è Posta quando è uscita fuori la bravata di Gennaro. Però, comunque, abbiamo ridimensionato la cosa. Ci siamo resi conto che tutto ciò che avviene in trasmissione, anche la semplice punizione, viene amplificato, assume un peso pazzesco. In fondo si tratta sempre di stupidaggini, tipo, nel caso in cui lui ha bruciato la moquette di una parete con la sigaretta… C’è da dirgli, oh, hai fatto una stupidaggine, ma sono io per primo che non me la sento più di andare oltre.

Quindi la nuova politica è: meglio clementi che intransigenti?

Il ragionamento che faccio con Luca, Mauro e Maria è che non bisogna dare segnali ed esempi moralistici sulla pelle di altri.

Però Cristina temeva ancora il peggio per aver lasciato acceso il cellulare…

La vicenda di Cristina era risibile e risentiva di un eccesso di zelo negli anni passati. A me è dispiaciuto che nelle prime edizioni non si sia trovato un modo intermedio per dire alle persone certe cose. Mi riferisco a certi ragazzi. Avrei potuto essere meno deciso e e univoco. Ora li capisco un po’ meglio essendo più grande io. Se fossi riuscito a essere più mediatore, avrei fatto meno scalpore e sarei stato più utile anche a loro.

Come si fa, invece, a sentirsi utili arrivando ad Amici in corsa, scontando l’impegno autunnale con C’è posta per te?

E” molto dura. Amici è un programma unico. C’è posta è un programma che io adoro ma ha un andamento tipicamente televisivo: si scelgono le storie, si viene incontro a determinate richieste di chi manda la posta. Basta lavorare, tanto il programma viene capito da tutti. Amici richiede una dedizione particolare, malgrado tu stia lì 12 ore al giorno non è detto che renda bene. Arrivare in corsa ti fa far fatica, non ricordi che quel ragazzo ha fatto una certa faccia quando il maestro gli ha detto ‘hai sbagliato’, perché non c’eri, non l’hai visto. Quindi hai perso l’occasione per capire com’è. E poi hai problemi a essere utile. Però, Luca ha fatto un gran lavoro ed essendo noi molto amici ha cercato di farmi riprendere la corsa bene.

Una corsa che ha visto trionfare a furor di popolo Marco Carta. Qual è il segreto del suo successo secondo te?

Se devo dire quello che mi viene di getto, lui rappresenta secondo me il riscatto di gran parte del pubblico. E’una persona che ha avuto una vita difficile: ha degli occhi e una voglia di farcela che non è per niente secondaria. E’ come quando uno sta per affogare, ha voglia di venir fuori da una situazione e lo vuole a tutti i costi. Questa cosa gliela si legge negli occhi. Unito al fatto che canta bene, anche se stona ogni tanto e ha studiato poco in passato, crea una persona con una sensibilità incredibile. Io sono convinto che in tv queste cose arrivano. Lo stesso lavoro che fate a Tvblog è basato sulle sfumature di un programma. Voi siete in grado, perché siete attenti e intelligenti, di beccarle certe sfumature.

Troppo buono. Ci limitiamo a intercettare il volere di un pubblico sempre più esigente…

Appunto, è il pubblico di suo che sta diventando sempre più bravo a capire quello che avviene in televisione, con meno disincanto e attenzione nuova. Quindi sono convinto che questo tipo di pubblico ha capito che Marco aveva capacità uniche nel canto. Poi metti da parte l’espulsione, il fatto che abbia la voce troppo graffiata… Alla fine non te ne frega niente quanto ci ha messo a registrare un pezzo: conta l’effetto finale. Il fatto che sappia cantare con una voce particolare e il fatto che voglia farcela a tutti i costi, perché ha avuto una vita non facile, induce la maggior parte di persone in Italia a identificarsi.

Ti lascio con un sogno nel cassetto del sottoscritto: affidare ad Amici live il Capodanno di Canale 5, con i migliori protagonisti delle singole edizioni. C’è qualche possibilità, visto il buon successo dell’esperimento?

Non è una cosa che sta a noi, noi facciamo ciò che dice la rete. Questo primo esperimento è arrivato alla fine di un lavoro, raccogliendo risultati seminati durante l’anno. Non so se, escludendo i veterani, a Capodanno sarebbero pronti. Il problema che avremmo è che il pubblico non sarebbe arrivato a conoscere i nuovi. Chissà, Maria ci penserà…

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