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Mondi seriali – percorsi semiotici nella fiction

Tra un articolo su qualche game-show e uno su reality o varietà, può trovare spazio su Tvblog anche una segnalazione riguardante un libro. Ovviamente, sempre in tema strettamente televisivo. Potrebbe interessare agli appassionati di telefilm e serie tv il volume di nuova pubblicazione “Mondi Seriali. Percorsi semiotici nella fiction”, edito da Mediaset-RTI per la collana

4 Marzo 2008 11:59

Mondi seriali Tra un articolo su qualche game-show e uno su reality o varietà, può trovare spazio su Tvblog anche una segnalazione riguardante un libro. Ovviamente, sempre in tema strettamente televisivo. Potrebbe interessare agli appassionati di telefilm e serie tv il volume di nuova pubblicazione “Mondi Seriali. Percorsi semiotici nella fiction”, edito da Mediaset-RTI per la collana Link Ricerca, a cura di Maria Pia Pozzato e Giorgio Grignaffini.

La fiction televisiva, italiana o statunitense, si è imposta negli ultimi anni come il genere dominante della programmazione televisiva, sia per la capacità di attrarre grande audience sia per la qualità dei suoi contenuti, specchio o anticipazione dei cambiamenti nella società. Nel volume, che prende spunto dagli interventi presentati a un convegno svoltosi presso l’Università di San Marino nel giugno 2007, si confrontano numerosi studiosi di semiotica e alcuni addetti ai lavori.

L’attenzione è duplice, sia alla dimensione teorica sia al contesto produttivo, e riesce a inquadrare l’argomento attraverso differenti punti di vista. Ne emerge un campo molto diversificato di approcci e di tematiche che vanno dall’analisi delle singole serie (da 24 a Prison Break) e di interi generi (ad esempio i teen drama, la fiction di mafia) alla spiegazione delle modalità di rappresentazione (la suspense, l’happy end), dall’individuazione dei sottili confini tra fiction e realtà a inediti squarci nel “dietro le quinte” della macchina televisiva.

In questo modo, telefilm popolari come Dr. House, Desperate Housewives o CSI e serial di culto come Twin Peaks o, per altri versi, Elisa di Rivombrosa, costituiscono lo spunto per più ampie riflessioni relative al linguaggio audiovisivo e al modo in cui la televisione riesce a raccontare la contemporaneità. Tra gli interventi pubblicati, si segnalano i contributi di Umberto Eco e di Carlo Freccero, che collocano l’attuale successo del genere telefilm all’interno delle dinamiche storiche della cultura e della comunicazione di massa.